giovedì 1 ottobre 2020

AI GENITORI: DIECI REGOLE PER SALVARE I RAGAZZI DALLE CHAT CHE SPINGONO AL SUICIDIO

 



Blue Whale, Balena Blu, Jonathan Galindo, Momo, Uomo col cappuccio, Dusky Sam, nomi bizzarri, che nascondono chat (challenge games) gestite da criminali che spingono al suicidio adolescenti giovanissimi.
Dopo averli irretiti e manipolati con sfide che li inducono ad atti di autolesionismo sempre più gravi, alla fine sfidano le vittime all’estremo “salto”, spesso sotto la minaccia di uccisione di un familiare (la mamma o il papà).
Nonostante, talvolta, i genitori si spingano a controllare i telefonini dei figli, o a toglierglieli, i contenuti delle chat non sempre sono raggiungibili o accessibili. Anche perché i criminali “girano” su vari social, si trincerano dietro nomi diversi e fantasiosi, con profili falsi e spesso inducono al silenzio ed al segreto la vittima.
Ecco alcune semplici regole per accorgerci in tempo se i nostri figli son
o stati “intrappolati” da una di queste terribili chat:
1.  Parlate più che potete con il ragazzo dei social, se ha fatto nuove amicizie, anche con nomi strambi, invitatelo a non seguire o accettare amicizie di gente che fa proposte “strane”, spingetelo a condividere con voi contenuti o immagini “buffe” o strampalate. Informatevi su che video sta vedendo e cercate di vederli assieme a lui. State attenti se il ragazzo improvvisamente ha interesse alla visione prolungata di film horror o particolarmente violenti (è una delle prime “sfide”).
2.  Se siete spesso lontani da casa e lasciate il ragazzo da solo, messaggiate con lui, informatevi su cosa fa, dategli piccole incombenze, responsabilizzatelo. Non fatelo sentire solo, anche se sbuffa o vi contraria.
3. Tra le sfide che lancia il criminale vi sono l’autolesionismo (tagliarsi o incidersi la pelle spesso sulle braccia, sul labbro e inviare le foto), l’autoisolamento (non parlare per un giorno, rispondere con frasi strane ai genitori o agli amici, etc…) o autopunizioni (chiudersi in camera, saltare i pasti, farsi del male). Controllate se i rasoi o i coltelli sono stati spostati dal solito posto o se vi sono tracce di sangue sui vestiti o in giro per casa. Controllate se il ragazzo nasconde eventuali lividi, lesioni o tagli sospetti sugli avambracci o su altre parti del corpo.
4. State attenti a bruschi cambiamenti di comportamento (mutismo improvviso, stati d’ansia, paura di uscire, se si alza di notte, se rimane insonne, se va in giro con vestiti o accessori strani, etc…). State attenti anche a eventuali uscite “in solitaria” sui balconi, terrazze, o “giochi” sul tetto.
5. Parlate in modo tranquillo e sereno con il ragazzo dei contenuti di certe chat che fanno minacce di morte campate in aria, fate capire che si tratta di fandonie a cui non bisogna dare credito e che conviene interrompere subito la chat con sconosciuti che minacciano. Dite che non bisogna mai dare l’indirizzo di casa o il numero di telefono a chi lo chiede nelle chat.
6. Seguite gli amici “reali” del ragazzo. Spingetelo ad invitarli a casa vostra per fare i compiti o anche per giocare. Dialogate con gli amici del ragazzo, possono essere fonti di “confidenze” preziose.
7. Fate, almeno una volta a settimana, un’attività assieme al ragazzo che diventi per lui un appuntamento piacevole, trascorrendo con lui un po’ di tempo libero. Parlate dei suoi progetti, di cosa farà nei giorni a venire, chi incontrerà. Ne vale veramente la pena.
8. Seguite il suo rendimento a scuola ed offritegli anche di impegnarsi in un’attività extrascolastica, secondo la sua passione (lettura, sport, imparare a suonare uno strumento musicale, etc…) o anche piccoli lavori. Non è importante il risultato, ma l’impegno.
9. Spingete chi vive con voi (coniuge, fratelli, sorelle, etc…) ma anche gli insegnanti ad interessarsi al ragazzo, non trattarlo semplicemente come un “bambino” ma dialogare, stimolarlo nei suoi interessi, conoscerlo per quello che fa o vuole fare. Lasciate sempre il vostro numero di telefono ad un insegnante di riferimento. Avviate una chat con altri genitori per segnalarvi reciprocamente eventuali comportamenti anomali o sospetti dei ragazzi. Segnalate alla mail dei social o alla Polizia Postale eventuali profili sospetti. 
10. Il consiglio più difficile: educate i vostri ragazzi a crescere. Con piccoli sacrifici, con il seguire piccole regole che sappiano farlo maturare, con eseguire piccoli compiti che lo facciano sentire responsabile ed importante nella famiglia. Giorno dopo giorno.
I ragazzi sono il nostro bene più prezioso.  Dobbiamo saperlo custodire perché il futuro sono loro. Non lasciamoli in balia di criminali senza scrupoli.
By Michele Barbera

3 commenti:

  1. Caro Avvocato Bisogna denunciare subito alla Polizia postale. Filippo G.

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  2. Terribile, spaventoso! Teresa

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  3. Sono menti criminali, pazzi che ricattano i bambini. Che il cielo abbi pietà di loro... Ma forse parlandone qualche cosa può cambiare Maria Guardino

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