mercoledì 22 aprile 2015

LO SPIRITUALE NELL’ARTE: POESIA E PITTURA A CONFRONTO NELLA MANIFESTAZIONE DELL’ A.S.A.S. A MESSINA

L’Associazione Siciliana Arte e Scienza da tempo costituisce non solo per Messina, ma per l’intera Sicilia, un punto di riferimento imprescindibile per la promozione culturale nel campo della poesia e per la pittura di qualità. La manifestazione tenutasi dal 10 al 17 aprile scorso, animata con grande passione dalla Presidente A.S.A.S. prof. Flavia Vizzari, ha avuto uno spessore culturale di tutto rispetto ed una ben congegnata articolazione con una Mostra Collettiva di Pittura che si è per snodata lungo una settimana e giungere al fine alla serata finale di premiazione delle varie sezioni del Premio A.S.A.S. di Poesia e Pittura.
In una sala gremitissima, ospiti dell’Università Telematica UniPegaso di Messina, la Presidente Flavia Vizzari ha il dato il saluto agli intervenuti, pittori, poeti, studenti, appassionati, assieme al professor Pier Paolo La Spina, al professore di Belle Arti e presidente onorario Asas dott. Nicola Comunale Rizzo, che già all’inaugurazione della Collettiva aveva esposto con stile efficace ed appassionato il pensiero pittorico e filosofico di un grande artista come Kandinskij. Presenza attenta anche quella dell’artista Angelo Savasta, del professore Domenico Venuti, della prof.ssa Piera Costantino e del Dott. Nanni Ricevuto, Direttore dell’UniPegaso e compitissimo gentleman.
La serata è stata impreziosita dai brani cantati dalla voce incantevole di Carmine Elisa Moschella, apprezzatissima dall’intero pubblico per la intensità con cui ha interpretato pezzi classici della nostra musica lirica. Ottima, professionale e gradevole la presentazione della Dott.ssa Alba Terranova, abile conduttrice. 
L’A.S.A.S. ha dato il benvenuto ad un folto gruppo di nuovi soci che hanno festeggiato con l’occasione l’adesione all’associazione, ricevendo ciascuno il proprio attestato.

Le quattro Giurie del Premio, presiedute dal Prof. Giovanni Francesco Di Bella per la sezione in Lingua Siciliana, dalla Prof.ssa Carmine Elisa Moschella per la Sezione Lingua Italiana; dalla Prof.ssa Melina Scarcella per la Sez. Studenti e dal prof. Peppino Tozzi per la Sez. Silloge hanno premiato i vincitori della Terza Edizione del Premio A.S.A.S. di Poesia.
Grande emozione ed un grande onore per il sottoscritto ricevere dalle mani di Carmine Elisa Moschella il Primo Poesia per la Poesia in Lingua Italiana per l’opera “Ragazzi”.
Un doveroso ringraziamento alla Giuria per l’attenzione prestata alla mia opera ed un Augurio a che le manifestazioni dell’A.S.A.S., guidata brillantemente dalla vivace ed appassionata Flavia Vizzari possano sempre crescere nel futuro e coinvolgere un numero sempre maggiore di artisti e di appassionati della Cultura e della Pittura.
Penso, da ultimo, che sia stato importante coinvolgere i ragazzi e gli studenti in una manifestazione culturale di livello nazionale. E' essenziale per il loro arricchimento e la loro maturità, che i ragazzi ed i giovani crescano con il gusto e la passione per la poesia e la pittura. E la grande partecipazione di giovani e studenti a Messina è stato un segnale forte per l'associazione e la conferma che la scelta del direttivo dell'ASAS è stata sicuramente indovinata e merita per il futuro una conferma.

Di seguito ecco il link al sito dell'Associazione dove invito a leggere i contenuti del bellissimo e colto comunicato stampa a firma di Flavia Vizzari ed anche per chi fosse interessato a contattare il Direttivo per fare parte dell'A.S.A.S.: associazione asas .
By Michele Barbera 

martedì 14 aprile 2015

LA PIPA ED IL SUO MONDO: TRA TABACCHI E MISCELE (SOLO PER POCHI INTIMI)

Si sa che ai "pipaioli" piace discettare su tabacchi e miscele. Ecco alcune considerazioni che ho tratto su alcuni tabacchi e da forum a cui ho partecipato. 
1) DUNHILL LONDON MIXTURE: una englishmixture tutto sommata di potenza moderata, ma eccezionale nel suo aroma leggermente affumicato. Un flavour unico, morbido ed intenso. La ricetta originale prevedeva una sacra mescolanza di Virginia stagionati, Tabacchi Turchi, Latakia(qualcuno suggeriva la presenza di Orientali, ma, si sa, che con i Dunhill è come con la Coca Cola: la ricetta vera è sempre segreta). Mi ricordo memorabili pipate, specialmente di sera. Non era stucchevole e fra i tabacchi Dunhill era decisamente quella che preferivo. Parlo al passato perché da tempo in Italia non riesco più a trovarla come prima. Anche se, ahimè, è ancora viva nei ricordi. Una “tuttogiorno” che, però, mi piaceva fumare soprattutto di sera, magari accompagnata da un bicchierino. Ne ho provato diverse di english, ma nessuna miscela riesce a darmi la soddisfazione piena della London.
2) RATTRAY’S HIGH SOCIETY: fra gli aromatici è quello che preferisco. E’ composta da Virginia chiari e perciò mediamente stagionati, Burley, Kentucky ed un pizzico del prezioso e speziato LousianaPerique. Il tocco di Perique dà una nota di profondità all’aroma complessivo che sa di vaniglia, cacao e panettone. Una miscela che non dispiace al fumatore e neanche a quelli che gli stanno attorno. L’aroma è costante e persiste sino all’ultimo, non lascia tracce amarognole a fine fumata nella pipa (come certi danesi o altri impiastri aromatizzati). E’ fatta bene. Per un po’ ho sofferto: sembrava che non lo importassero più. Ora l’ho ritrovata con piacere sugli scaffali. E’ un tabacco “tuttogiorno” che si può fumare tranquillamente e che non disturba chi ci sta accanto. Gradevole e non stucchevole. Prezzo leggermente altino.
3) DAVIDOFF SCOTTISH MIXTURE: tabacco semplicemente eccezionale, anche se snobbato per la sua origine ambigua (Davidoff “delega” la fabbricazione agli olandesi della Orlik). E’ leggera, composta da Virginia, Burley, Kentucky e tabacchi orientali con un tocco di scotch whisky. Non disturba, non stanca, ha un flavour leggero e rilassante, non è invadente, non brucia la lingua ed è adattissimo ai principianti, anche perché ha un taglio grosso e brucia bene e lento. E’ unatuttogiorno adatto anche a chi non ama i troppo-aromatici e non è fanatico della english full aroma (per capirci latakiomane). Fra le altre cose ha un buon rapporto qualità/prezzo (ma non ditelo a quelli dei Monopoli). Anche questa “tuttogiorno”.
4) SAVINELLI ARMONIA. Un posto d’onore lo merita anche lui. Un ottimo livello di qualità, è il tutto-giorno che amo e che non mi stanca mai. “Accuratamente miscelato e stagionato nell’antica manifattura dell’Ente Tabacchi Italiani”, come recita la busta, è un aromatico medio e fruttato, che tende, però, al “naturale”, composto da Virginia chiari, da un Burley marrone e da Kentucky scuro. Le note di kentucky richiamano sullo sfondo il sapore del sigaro toscano a cui i piparoli veraci italiani sono affezionati. Ha un aroma gentile, non disturba né il fumatore, né chi gli sta accanto. Adattissimo anche ai principianti, specie quelli che hanno masticato (in senso figurato) il sapore del toscano. E’ uno dei tabacchi che consumo di più. Prezzo buono ed adeguato (fino ad ora).
5) Per finire una miscela “autoprodotta” che chiamerò “Vecchia Inghilterra”. Non è una miscela statica, nel senso chei componenti sono variabili a seconda dell’indole, del gusto, del capriccio (perché no?) del momento. L’importante è capirci con gli ingredienti, per “guidare” la composizione verso il nostro gusto.
1/5 di Latakia: tabacco tipico delle miscele inglesi. Nero, untuoso, viene dalla Siria (prende il nome della città di Latakia) o da Cipro. E’ affumicato con erbe e sprigiona un tipico sapore di incenso. Per ora sto utilizzando il Latakia puro della McConnell che mi pare abbastanza buono. Se Latakia deve essere,Latakia sia: non utilizzate per la miscela mixtures già combinate. Fumatevele da sole e non sprecatele in questa miscela. Semplicemente perché non avrebbe senso.
2/5 Trinciato Italia. Vituperato, osannato, usato, abusato, miscelato, consumato. Il Trinciato Italia, a base di Kentucky nostrano, è forse l’ingrediente più comune delle miscele. E’ un riempitivo, un ingrediente-base. Lo trovi dappertutto. Un po’ come la farina di frumento. O come il prezzemolo. Si adatta a tutto. Assorbe aromi, smussa piccanterie e sdolcinatezze e, oserei dire, ingentilisce e arrotonda. Ogni tanto piace fumarlo da solo. Nella nostra miscela va bene per due quinti. Ma se ne mettete di più non succede nulla. Il Latakia e l’Italia si sposano perfettamente. E, di volta in volta, far vincere l’uno sull’altro aiuta a cambiare.
2/5 di Condor Original della Gallaher oppure Virginia Mellow sempre della Gallaher, oppure… non so. Basta che si tratti di Virginia rossi o scuri, maturati, fermentati, magari curati a fuoco e tagliati fini. Generalmente si tratta di tabacchi che fumati da soli “pizzicano” la lingua ed invitano… a smettere con le pipate troppo profonde o lunghe. Ma nella nostra miscela risultano eccezionali e la esaltano oltre ogni dire.
Non sono un fanatico delle miscele “artigianali”. Questa qui la preparo sul momento, mischiando bene gli ingredienti. Altre volte (per pigrizia, solo per pigrizia) tendo a prepararne un po’ di più. Allora, per favorire la fusione degli aromi, mi bagno le dita d’acqua e rimescolo. Dopo la faccio riposare leggermente pressata in un barattolo di vetro o ceramica a tenuta stagna. Un paio di volte l’ho spruzzata con qualche goccia di whisky, ma la cosa non mi ha entusiasmato. Quanto deve riposare? Il tempo giusto per fumarla.
La miscela finale, comunque,  è rotonda, signorile, appagante. Non è zuccherosa, né cioccolatosa. Non si sentono aromi artificiali ed il flavour complessivo tende al naturale. Ricorda le più nobili misceli inglesi ma, secondo me, e scusate la presunzione, ha più personalità. Non fa “puzza” ed è gradita pure a chi vi sta intorno: gli zuccheri del Virginia tendono ad emettere effluvi dolci che stemperano l’incenso del Latakia e la puzza di stallatico tipica del kentucky. Anche se non è una tuttogiorno (specialmente se “caricate” con il latakia), debbo essere sincero e confessare di averla fumata ininterrottamente da mattina a sera in più d’una occasione senza pentirmene e senza stufarmene.

Ah dimenticavo!Un mio amico, a cui improvvidamente ho fornito la superiore ricetta, l’ha personalizzata buttandoci dentro un mezzo toscano sbriciolato. Secondo me l’ha fatto solo per invidia. Il toscano non sprecatelo. Semmai fumatevelo da solo. Per la miscela, quanto a kentucky basta ed avanza l’Italia. Qualche altro ha buttato nella miscela un pizzico di “orientali”, con un risultato (spero per lui) buono. Rimango diffidente, ma, si sa, de gustibus…
Michele Barbera