mercoledì 28 dicembre 2016

SUCCESSO PER LA CORALE “B.M.V. SOCCORSO” ALLA QUINTA RASSEGNA NATALIZIA DI CORALI – SANTUARIO MADONNA DI FATIMA


Un'eccellente ed apprezzata esibizione della Corale “B.M.V. Del Soccorso “ di Menfi alla Quinta Rassegna Natalizia di Corali tenutasi all'Opera Santuario Nostra Signora di Fatima di Birgi. Una rassegna, ormai affermata nel panorama musicale siciliano, che raccoglie il meglio delle corali amatoriale siciliane e che quest'anno ha avuto come filo conduttore il Natale, con organici corali che hanno eseguito repertori di altissimo livello.

Il coro “B.M.V. del Soccorso”, a voci miste, maschili e femminili, è diretto dal Maestro Mauro Cottone, ed è composto dalle seguenti voci:
Lanzarone Giusy, soprano,
Lalomia Giusy, soprano,
Barbera Gabriella, soprano,
Lanzarone Lilli, contralto,
Tabbì Eleonora, contralto,
Bonacasa Gaspare, basso,
Ciccarelli Francesco, basso.
L'esibizione è stata accompagnata dal suono delicato, raffinato ed elegante del flauto traverso di Irene Lanzarone.
Il coro, disposto ad arco nella distribuzione classica delle voci, si è esibito in un repertorio che ha messo in risalto le doti canore ed artistiche dei componenti, anche nei delicati passaggi di seconda e terza voce, ed ha eseguito magistralmente il GLORIA (Di Fatta), il KYRIE (P. Pillepich) per concludersi con un applaudito SANTO (M. Frisina) con un'ottima qualità tecnica coniugata ad un sentito calore interpretativo.
Un plauso particolare al Maestro Mauro Cottone che, non solo ha diretto i coristi con estrema professionalità ed indubbia esperienza, ma ha egli stesso prestato le sue doti canore alla impeccabile esecuzione dei brani presentati.
L'ensemble ha meritato il gradimento del folto pubblico presente nel Santuario.
Al Maestro ed ai Coristi il nostro plauso e l'Augurio di ulteriori e meritati successi.
By Michele Barbera

  

giovedì 22 dicembre 2016

FALSI D'AUTORE: MARTHA MEDEIROS, ROSITA VICARI E... PABLO NERUDA

Social, siti e blog sono intasati di citazioni di opere e di pensieri di grandi poesti e scrittori. Il che è di per sé una bella cosa. Non c'è alcun motivo infatti per ritenere “superati” concetti, riflessioni e poesie che, invece, spesso contengono espressioni e musicalità, oltre che una intrinseca vitalità che trascende il mero presente o l'epoca in cui furono concepiti. Si tratta di opere che spesso assurgono alla memoria collettiva, diventano patrimonio intellettuale di generazioni.
Martha Medeiros
E' anche vero, purtroppo, che la rete spesso involontariamente, talvolta con una sorta di “dolo collettivo” per lo più inconsapevole, distorce significati, concetti ed anche... autori.
La fenomenologia del “falso in rete” richiederebbe l'estensione di accurate ricerche psico-socio- antropologiche: nel web si può trovare di tutto e si falsifica di tutto. La sindrome del “fake” contagia profili, opere, citazioni, notizie, identità, sino a sfociare nell'illecito (truffe, falsi contatti, etc...). Si possono trovare addirittura siti dedicati e costruiti dichiaratamente sul falso o sulla scoperta del falso.
Ciò può lasciare dolorosi e fastidiosi strascichi ( non solo nel portafogli, ma anche sul piano personale), e talvolta può assumere i contorni del grottesco, del paradossale.

E' il caso ad esempio di due poetesse, una Martha Medeiros, giornalista brasiliana autrice di una delle più belle poesie contemporanee (“Ode alla vita”, altrimenti conosciuta come “Lentamente muore”) e l'altra Rosita Vicari, italiana di Ivrea, anch'ella autrice di una struggente poesia d'amore, conosciuta come “Se saprai starmi vicino”.
Rosita Vicari
Cos'hanno in comune le due poetesse? Che entrambi i loro capolavori sono stati erroneamente - per dolo, diletto o sbaglio o per asineria - attribuiti al famosissimo poeta Pablo Neruda.
Ora è evidente che per la diffusione mondiale che hanno avuto i due testi il paragone può anche lusingare (come graziosamente chiosato da Rosita Vicari nel suo sito personale) ma è evidente il torto che subiscono alla loro personale dote creativa e di paternità.
Dunque, diamo loro il dovuto riconoscimento, senza nulla togliere al grande Pablo Neruda che belle poesie di suo ne ha scritte tante senza bisogno che gliene vengano attribuite altre.
Nasce spontaneo, direbbe qualcuno, il consiglio – prima di usare o diffondere materiale reperito su internet – di assicurarsi sulla sua fonte, sul suo autore e sui contenuti.
Responsabilità ed abbagli colossali sono dietro l'angolo!

By Michele Barbera

sabato 17 dicembre 2016

HANNO UCCISO IL RISPARMIO


Tutta colpa della crisi? No. Semmai è vero il contrario. In Italia nell'ultimo ventennio la “finanza creativa” di broker senza scrupoli ha portato a depredare i risparmiatori visti come “parco buoi” sacrificabile sull'altare del profitto personale. Le c.d. truffe finanziarie, i superstipendi dei troppi manager, la vessazione dei risparmiatori con balzelli ed oneri, la fuga dei capitali all'estero motivata dalle tassazioni finanziarie e dalla volatilità dei risparmi, unitamente alla evidente impreparazione del nostro sistema bancario rispetto alle regole rigide imposte dalla Unione Europea hanno inevitabilmente condotto ad un collasso del sistema bancario.
La vigilanza non ha saputo intervenire in tempo e la sostanziale impunità di manager corrotti e delinquenti (chiamateli “bankster”) hanno smantellato una delle colonne della nostra economia: il risparmio delle famiglie.
Gli italiani, da sempre votati alla cultura del risparmio, hanno conosciuto la insicurezza del sistema bancario e finanziario che ha rubato i loro soldi e, fatto ancora più grave, l'impotenza dello stato e delle istituzioni di vigilanza. Il denaro, frutto di tanti sacrifici e di privazioni, è stato rubato dai banditi del Far West finanziario con il colletto bianco e la fuoriserie nel parcheggio riservato.
Ora ci si lamenta della disaffezione dei cittadini per le banche, per l'erosione dei depositi e per lo spettro del bail in, l'ennesimo espediente per salvare chi ha rubato e mettere le mani in tasca a chi, magari, ha fatto sacrifici immensi per anni per depositare i soldi nelle banche.
Hanno ucciso il risparmio.
Non ci si può stupire se ora le banche falliscono una dietro l'altra. Paradossalmente ciò avviene quando la crisi (così ci dicono) è finita.
Non si è capito che il risparmio si basa sulla fiducia. Se non c'è fiducia, nessuno si rischia ad affidare i propri soldi a chicchessia.
Ecco perché è importante che chi tradisce la fiducia dei risparmiatori deve essere punito nel modo più possibile esemplare e colpito non solo personalmente, ma anche patrimonialmente, come succede per i mafiosi e per tutti i soggetti socialmente pericolosi.
Non dimentichiamo le vittime del risparmio: persone che si sono uccise dopo aver scoperto che i frutti del proprio lavoro erano andati in fumo per colpa di amministratori e manager delinquenti. Fare l'elenco? No, sarebbe troppo lungo e troppo doloroso. Ma le pagine dei quotidiani ne sono piene.
Volete che il sistema bancario si riprenda?
La risposta è semplice: responsabilità per chi amministra le banche, meno profitti per i manager, vigilanza e punizione per i bankster. Senza pietà. E maggiori garanzie per chi si priva del quotidiano non perché è speculatore, ma solo perché pensa al futuro delle aziende e delle famiglie.
E se le regole europee sono sbagliate NON si subiscono. Si cambiano.
By Michele Barbera