lunedì 29 luglio 2013

IL PIACERE DI LEGGERE: Arthur Schopenhauer L’arte di essere felici


Rispondendo agli amici che per e-mail mi chiedono che fine hanno fatto le mie letture estive, voglio dedicare uno spazio al libretto che Adelphi ha pubblicato, L’arte di essere felici di Arthur Schopenhauer. Ma come,  Schopenhauer non era il "filosofo del pessimismo"?
In realtà, per chi conosce un pò a fondo gli scritti del grande filosofo, il libretto in questione (articolato in 50 massime) esprime più che altro non la felicità in sé ma una "filosofia della felicità", intesa come saggezza di vita, equilibrio, serenità d'animo. 
I frammenti di cui è composto il libro e che sono tratti da svariati appunti sparsi e quaderni, rappresentano la struttura della "eudemonica", un prezioso spaccato della riflessione di  Schopenhauer sulle problematiche esistenziali. 
Sono distillati di sapienza da meditare con la dovuta accuratezza. Schopenhauer richiama i filosofi classici quali maestri di vita. Mi piace ricordare la massima secondo cui essere felici è "fare di buon grado ciò che si può e sopportare, altrettanto di buon grado, ciò che si deve". 
E poi la grande massima di Plauto: "nella vita è come quando tu giochi ai dadi: se il punto che più ti occorre non è uscito fuori, quello che il caso ha fatto uscire devi correggerlo da te". 
Insomma un concentrato di pensiero positivo e di pacata saggezza che rappresenta un piacevole viatico per questa estate troppo calda e troppo piena di problemi!
By M. 

domenica 21 luglio 2013

RAFFICA DI DENUNCE DEI RISPARMIATORI VITTIME DELLA TRUFFA “GFOREX”: UNA “TAGLIA” SU RIAZ?



Soffiano venti di guerra sull’affaire GFOREX-RIAZ.
Una taglia fino ad un milione di dollari.
A questo si sono impegnati i risparmiatori in favore di chi consegni RIAZ ed il suo malloppo alle Autorità giudiziarie italiane. E c’è già chi si autotassa per arrivare al più presto al plafond della taglia.
Sul latitante pachistano RIAZ pende un ordine di cattura emesso dal GIP del Tribunale di Milano, dott. Luigi Vranelli, in esito all’operazione SENDER BOX, coordinata dai P.M. milanesi Roberto Pellicano ed Elisa Moretti, a cui RIAZ è sfuggito facendo leva sulle sue mille identità (si favoleggia di una decina di passaporti di diverse nazionalità più e meno compiacenti) e dopo aver firmato un riconoscimento di debito per venti milioni di dollari in favore di GFOREX.
Dopo un’infuocata assemblea che ha radunato un sostanzioso gruppo degli oltre quattrocento risparmiatori italiani vittime della truffa “GFOREX” all’unanimità i truffati hanno deciso di scendere a pieno titolo ed in prima persona a fianco della Procura della Repubblica di Milano e della Curatela del Fallimento GFOREX s.p.a. patrocinando le opportune iniziative per procedere contro i responsabili del “crac” della GFOREX.
Crac per il quale la Procura della Repubblica di Milano ha indagato l’ex-amministratore della società, CLAUDIO DI FONZO, nonché ALESSANDRO SPINARDI (patron della GFOREX), MAHMOOD RIAZ (il faccendiere pakistano) ed altri soggetti coinvolti a vario titolo nella bancarotta della GFOREX.
Ma i risparmiatori non si fermano lì. 
Hanno deliberato la presentazione di propri esposti e denunce nei confronti degli ex amministratori della GFOREX e dello stesso RIAZ. E già nei giorni passati a decine si sono recati presso la Guardia di Finanza a ratificare la loro querela personale.
Ad oggi, infatti, i risparmiatori avevano coltivato le illusioni di un possibile recupero delle somme, illusioni alimentate dallo stesso Di Fonzo che, invocando lo “state calmi”, imboniva i risparmiatori sbandierando i possibili risultati di un’iniziativa giudiziaria della GFOREX s.p.a. a Dubai, seguita dallo studio legale Al Mariff, da un non meglio identificato intermediario di origine egiziane, tale Halabi, e dallo stesso liquidatore della GFOREX, Cavallucci.
Dopo un inutile incontro dei risparmiatori a Roma, presso un noto studio legale che si qualifica come mandatario della GTL Trading che fa capo a Riaz, e dopo diversi contatti e colloqui con sedicenti intermediari, prontamente smascherati nella loro inconsistenza, l’unica alternativa è stata quella di rompere ogni contatto dilatorio e inconcludente, e puntare tutto sulle indagini della Magistratura.
Contestualmente, si è dato corso alle operazioni di investigazione commerciale che hanno permesso di ricostruire la vicenda dai primi contatti tra Spinardi, Riaz e Di Fonzo sino alla creazione della GFOREX s.p.a. al cui board sedevano tutti e tre, alla ramificazione svizzera che aveva in HSBC l’istituto bancario privilegiato di riferimento che manovrava e drenava i conti, al fallito tentativo di creare una “scatola” in Lussemburgo con la EQUIS sarl.
Le investigazioni, oltre che a Dubai, Svizzera, New York, Londra, Isole Vergini, hanno portato anche in Australia ed in altri Paesi dove Riaz ha tentato di espandere e di fare i suoi “giochetti” finanziari, senza preoccuparsi minimamente di risarcire i soggetti truffati dalla sua condotta illecita.
E’ significativo che un paese come il Belize abbia bloccato una “Global Tradewaves Limited” con un comunicato ufficiale del Direttore Generale della Commissione Internazionale Servizi Finanziari emesso il 11/05/2010: “Tradewaves  Global LTD. Non è più autorizzata dalla Financial Services Commission of Belize (IFSC) per la negoziazione dei titoli o per fornire altri servizi finanziari internazionali. Tutte le persone interessate sono invitate a prendere atto e procedere con prudenza”.
In Svizzera il Riaz ha fondato e rifondato con diversi leggeri cambiamenti di nome (Globale Tradewaves, Tradewaves Globale AG, GTL Financial, etc…) la Global Tradewaves SA con sede in Meyrin, route de Pré-Bois n.20. Neanche a parlarne le varie società sono state tutte messe in liquidazione nel 2011. Dato ancora più significativo che i vari liquidatori (fra cui spicca lo studio legale Lecocq Associate di Ginevra) sono stati sostituiti dal volenteroso WASSEEM ASHRAF, accolito di Riaz e fiduciario dello stesso a Londra.
Nelle Isole Vergini la GTL Trading ha sede in Road Town, a Tortola in un palazzone che serve di ricovero a società di comodo di respiro internazionale e serve come base di appoggio locale per interloquire con gli istituti bancari e manovrare i flussi finanziari.
Ma la Società con cui RIAZ sta rastrellando a pieno titolo risparmi è la GTL TRADEUP PTY LTD in Australia con sede in Sidney, alla suite 2, liv.8, al 92 di Pitt St., dove inizia l’attività il 09/03/2010, insieme alla consociata GTL CAPITAL MANAGEMENT.
Lì RIAZ si fa forte di un management nuovo, dalla faccia pulita e dell’autorizzazione della ASIC, Australian Securities & Investments Commission (numero di licenza 381349).
Durante le investigazioni commerciali abbiamo contattato personalmente il General Manager della GTL TRADEUP per comprendere sino a che punto fossero coscienti dell’operato precedente del datore di lavoro.
Mr. Jamie Clinnick ci ha risposto ed ha chiesto, con tono preoccupato, altre informazioni per sapere sino a che punto abbiamo agito o abbiamo intenzione di agire dal punto di vista legale in Australia a Sidney.
La corrispondenza si chiude dopo poche settimane e Clinnick viene rimosso dal vertice di GTL TRADEUP. Coincidenza?
In atto, si sta valutando, anche tramite legali di Sidney, l’opzione di inoltrare un esposto all’ASIC australiana in modo tale che vengano a conoscenza dei precedenti della GTL e eventualmente blocchino ogni ulteriore tentativo di truffa da parte di RIAZ ai danni di ignari risparmiatori.
Altri accertamenti sulla presenza di Riaz e quella dei suoi collaboratori a Londra sono per il momento sotto esame  e non si mancherà di aggiornare le vittime italiane della truffa.
E’ chiaro che bisogna fare terra bruciata intorno a RIAZ e spingere le Autorità Internazionali a perseguire questo soggetto che da anni brucia i risparmi di intere famiglie, facendosi beffe della legge.

Ci auguriamo che l’avviso della taglia che già corre per il WEB e dal quale sono giunti i primi riscontri sulla presenza di Riaz in un paio di località, sortisca l’effetto non di scatenare la caccia all’uomo, quanto piuttosto di poter finalmente assicurare alla giustizia il colpevole di gravissimi reati ed il giusto risarcimento ai danneggiati.
Da parte nostra non possiamo che augurarci che Riaz mostri di volere onorare l'impegno preso con la scrittura e restituisca i venti milioni di dollari volontariamente, prima che la rabbia dei risparmiatori raggiunga livelli parossistici. 
By M. 

SCRITTORI E SOLITUDINE: AMORE E ODIO DI UN OSSIMORO SIMBIOTICO


Di recente ho letto un saggio di Dacia Maraini sulle donne e la lettura. Premetto che la Maraini è una delle scrittrici italiane che apprezzo di più, sia dal punto di vista dell'eleganza stilistica, sia per i contenuti dei suoi scritti. Nel saggio mi ha colpito la tenacia con cui l'autrice narra della sua divorante "passione" di leggere. Tanto da farle rinunciare a feste, incontri, gite. E cita il libro come un compagno dal quale è impossibile separarsi o distogliere l'attenzione. Relegando tutto il resto in secondo piano.
Questa è una condizione comune a tutti i veri scrittori. 
Non c'è autore di rilievo che possa essersi sottratto nel corso della sua esistenza all'amaro e pur dolce confronto con la solitudine che diventa paradiso ed inferno. 
Senza volerci rifugiare nell'universo monadico di Leopardi in cui la solitudine diventa l'unico infinito possibile e che rappresenta l'esclusiva dimensione esistenziale che estranea l'autore dal mondo "terreno" intriso di dolore e sofferenza, senza dubbio è interessante osservare che la solitudine non è semplice isolamento, ma dimensione creativa per lo scrittore ed il poeta.
Thomas Mann, ne "La morte a Venezia", afferma: la solitudine fa maturare l'originalità, la bellezza strana e inquietante, la poesia. Ma genera anche il contrario, lo sproporzionato, l'assurdo e l'illecito. Gli fa eco Bulgakov che scrive "la solitudine significa pensieri seri, densi di contenuto, significa contemplazione, calma, saggezza". Per finire voglio citare una chicca di Nietzsche, in Così parlò Zarathustra, : "Là dove la solitudine finisce, comincia il mercato; e dove il mercato comincia, là comincia anche il fracasso dei grandi commedianti e il ronzio di mosche velenose."
Una solitudine necessaria, cercata, odiata ed ambita. Quasi una forgia in cui l'autore batte e ribatte il ferro della sua creatività sino a dargli la forma che desidera. 
E la sofferenza della solitudine che genera l'arte, tempra le opere, le fa resistere al mondo, dona loro robustezza e carattere. 
Non credo molto agli autori che scrivono più di quel che leggono e non credo molto agli autori che utilizzano i libri altrui solo per trarne dotte citazioni o quelli che leggono solo in spiaggia e fanno "reading" di fronte ai loro fan. 
La mia mente torna compiaciuta alle letture adolescenziali, quelle fatte al chiuso di una stanza, dove le pagine di un libro diventano le ali della fantasia che ci conducono a visitare i mille mondi della creatività e contemplare uno spazio infinito.
By M.