martedì 12 novembre 2013

IL TESTAMENTO DI VANTO’: L’EPOPEA ZINGARA DELLA SICILIANITA’ TRA EMARGINAZIONE ED INTEGRAZIONE



"Il testamento di Vantò", 



2014, 16°, cm. 14x20, 304 pp., cop. col., € 15,00 ISBN 978-88-86911-43-6

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“In un angolo magico della Sicilia, sospeso nel tempo, gli abitanti di un piccolo paese danno vita ad un appassionante dramma umano attorno alla figura di Vantò, folle visionario ed eccentrico letterato, custode, a sua insaputa, di una misteriosa ricchezza. In un rutilante palcoscenico vivente si alternano passioni, intrighi e delitti, vicende in cui il confine tra bene e male è spesso indistinguibile. Tra umorismo tragico ed ironia grottesca, i toni raffinati del romanzo ci rendono partecipi di un’onirica fiera delle vanità, dove tutto ciò che è reale porta in sé i semi della violenza e del male. Sullo sfondo di splendidi scenari naturali, quasi un leitmotiv pudicamente celato ad occhi profani, la narrazione guarda con interesse ai temi dell’integrazione sociale e delle minoranze etniche, soffocate da pregiudizi alienanti ed incapaci di esprimere se stesse, in un contesto che vuole l’emarginazione come conseguenza naturale della diversità.”
                                                                                     (Dalla Quarta di copertina)
“C’è davvero di tutto in questo romanzo colto e raffinato, impregnato di rare atmosfere pirandelliane e sciasciane; il tessuto narrativo, arricchito da allegorie e metafore di sottile bellezza, è radicato della “sicilianitudine”più profonda, che si rivela fin nelle fibre più intime. Il personaggio di Vantò lo accosterei ad un moderno Mattia Pascal: ricco di sentimenti contrastanti, alla ricerca perenne di un equilibrio con se stesso e con gli altri. Complimenti! Da leggere assolutamente.”
                                                                                                   (Ignazio Bellomo)
“Il testamento di Vantò, avvalendosi di vari registri letterari, presenta al lettore un testo ricco di trovate diegetiche e di apprezzabili invenzioni stilistiche, riecheggianti la tradizione della narrativa italiana primo novecentesca. Il romanzo ben rappresenta la complessità delle relazioni umane sulla scena di un emblematico paesaggio della Sicilia occidentale”.
                                      (Prof. S. Mugno, Giuria Premio Nazionale Elimo Vate)

“Prigionieri del loro microcosmo, i caratteri-maschere si scontrano nelle loro solitudini tristi e, per lo più, venate di follia materialista o sentimentale. Si tratta di monadi che non interagiscono fra loro, anzi confliggono in aperta tensione emotiva, tentando di sopraffarsi l’una con l’altra, sino alla violenza cruda, pura e tragica che non risparmierà neppure il protagonista. Il testamento di Vantò è teatro in prosa, sul cui palcoscenico - oscillante tra realtà ed immaginazione - la condizione umana si esprime con la nudità e la meschinità dei sentimenti feriti e di passioni aberranti.”
                                                                      (Enzo Leone, Invito alla lettura)



8 commenti:

  1. Bello, bello, ancora bello!
    L'ho letto d'un fiato. Bravo MIchele.
    Lucia Sparacino
    p.s.: Posso proporti un incontro a Catania?

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  2. Non ci sono problemi. Organizziamoci. Se vuoi puoi mandarmi direttamente una mail.

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  3. Da FACEBOOK:
    Gabriella Barbera
    27 novembre
    "Ho avuto finalmente modo di completare la lettura del TESTAMENTO DI VANTO', ultimo romanzo di Michele Barbera. Che dire, un romanzo ricco di suspense, colpi di scena e sicuramente di "sicilianità", che accompagna la narrazione per tutto il suo corso. Il romanzo si cura anche di descrivere la tanto disprezzata cultura "rom" che invece nasconde aspetti impensabili di questo popolo nomade, in via di estinzione, rendendolo altro protagonista del romanzo, incentrato su Vantò, un eccentrico personaggio visto da tutti come "il pazzo", il difensore dei rom, cui vita sarà però stravolta da un semplice testamento. Un pezzo di carta che sarà causa dell'improvviso ritorno del suo passato, che tanto aveva cercato di evitare. Naturalmente, ne consiglio la lettura soprattutto perché queste mie poche righe non saranno mai in grado di eguagliare la bellezza del romanzo..."
    Grazie per la bella recensione, Gabry!

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  4. Sono contento: il romanzo desta curiosità in chi lo legge. Per ora il primato di lettura è di sette ore dell'amico Fabio!

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  5. Da Facebook:
    Paola Barbera
    14 dicembre
    "confermo. il libro è, incredibilmente, coinvolgente nella trama...scorrevole nella lettura...appassionante nell'intreccio...travolgente nella stratificazione delle scene che sembra che ti passino davanti agli occhi...i personaggi sono ben inseriti nella dimensione della narrazione...ognuno occupa il proprio posto...del tipo letto di un fiato????? sìììììììììììììììììììììììììì...ed, infine, il romanzo porta avanti uno dei sentimenti che dovrebbero compattare la società civile: la tolleranza delle etnie fino all'integrazione sociale, il rispetto della diversità culturale e non, lo scoprire quanto è bello poter prendere ogni giorno qualcosa da qualcuno lasciando da parte l'ascia del pregiudizio."

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  6. Ho avuto la fortuna di leggerlo, anzi di assaporarlo. Bella trama ed ancora più bello lo stile. Complimenti all'avvocato. A quando il prossimo caro Michele?
    Claudio Marrone

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  7. Egregio Avvocato,
    Complimenti per il romanzo! Era da tempo che non leggevo qualcosa di così coinvolgente. Successo meritato. Rosa Figliomeni Palermo

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  8. Caro Michele,
    Riesci sempre a migliorare la tua scrittura. Complimenti, l'ho trovato maturo e riflessivo. Un grande romanzo con un intreccio narrativo impeccabile, peccato che la distribuzione nel palermitano non vi sia.
    Aurelio Montalbano

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