tag:blogger.com,1999:blog-54984531117037826482024-03-05T18:00:00.952+00:00L'ALTRA STORIA di Michele BarberaFatti, idee e riflessioni su Cultura, Cronaca e Società.
"Se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla o non vale niente lui” (E. Pound)
"Un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso" (N. Mandela)
Michele Barberahttp://www.blogger.com/profile/12933239211484447400noreply@blogger.comBlogger418125tag:blogger.com,1999:blog-5498453111703782648.post-47950372169098493582024-03-04T08:41:00.007+00:002024-03-04T08:49:40.157+00:00ACQUA SICILIANA A PERDERE: I CINESI DI SICILIACQUE, I COMPARI DELLA REGIONE E GLI AMICI OMERTOSI DEGLI ENTI LOCALI<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCa7OoEvx1o74JIzz9mTmGdNQjRGzV9CP5TPUQhKtbBQxBvRxxgqHbf9Fz0F6xh73UFBZ6gYTOS6EQSEO0ah9yBpdQ7CsYLYXaOQjFQa5pN19pWjpR0ixP6Zw2yEKquTad1utlRg8wcfx2GE2j8xeWH50OdA3yD21zjIjZsq0tzWuZeVvpUeQxvwWRfB8/s1600/digatrinita.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCa7OoEvx1o74JIzz9mTmGdNQjRGzV9CP5TPUQhKtbBQxBvRxxgqHbf9Fz0F6xh73UFBZ6gYTOS6EQSEO0ah9yBpdQ7CsYLYXaOQjFQa5pN19pWjpR0ixP6Zw2yEKquTad1utlRg8wcfx2GE2j8xeWH50OdA3yD21zjIjZsq0tzWuZeVvpUeQxvwWRfB8/w400-h300/digatrinita.jpg" width="400" /></a></div><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="text-align: justify;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="text-align: justify;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="text-align: justify;">La Sicilia è terra di Pirandello. Terra di paradossi, inganni,
apparenze e, perché no, di affari e di favori.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><span style="text-align: justify;">La notizia è di ieri: in una
terra arsa di sete, dove l’agricoltura boccheggia, dove 160 comuni hanno
l’acqua razionata per le follie e la miopia della gestione idrica regionale, a
Castelvetrano hanno aperto le paratoie della Diga Trinità per scaricare a mare
l’acqua che “burocraticamente” non poteva stare dentro l’invaso.</span></div><div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"> Tutto alla faccia degli agricoltori serviti dalla diga che hanno
inscenato la solita triste e rassegnata protesta. E la Regione? Ha convocato
“subito” un tavolo tecnico presso il “competente” assessorato.... fra qualche
giorno... con la partecipazione di qualche amministratore locale... e poi?
Intanto l’acqua è stata gettata a mare. Alla faccia degli agricoltori. E di
tutti noi.<br />Dalle nostre parti, invece, i cinesi di Siciliacque ed i compari della
torta da 100 milioni proseguono imperterriti ad occupare terreni per realizzare
il mega, inutile e dannoso acquedotto che dalla Diga Garcia di Palermo deve
portare sino ai comuni del marsalese. Ovviamente, fottendosene di tutto e di
tutti. Compreso del fatto che<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>l’invaso
del Garcia è in progressiva, lenta, costante ed inesorabile diminuzione di
capacità e che i dissalatori del Trapanese, abbandonati a se stessi, sono
invece una risorsa che andava riattivata.<br /> A rimetterci, per questi scempi, sarà per prima l’agricoltura e poi
via via a seguire anche tutti noi.<br /> L’importante è spendere quei maledetti, grassi ed infernali 100
milioni di euro.<br /> Quello che non si vuole capire è che nella Sicilia manca del tutto la
consapevolezza che l’acqua è la risorsa principale del futuro. Manca del tutto
una visione strategica, manca la politica degli invasi, dei potabilizzatori,
dei dissalatori, del risanamento e la riparazione degli acquedotti.<br /> Si pensa solo a spendere inutilmente soldi, soldi che andranno a
gravare sul bilancio idrico del territorio ed a impoverirlo sempre di più.
Altre Regioni italiane, per non parlare all’estero, stanno investendo per fare
diventare l’acqua una risorsa circolare. In Sicilia si tace, l’omertà complice è
un costume comune, anche nelle stanze del potere: nel silenzio del denaro,
della corruzione, della speculazione affoga la dignità di cittadini ed
amministratori servili ed ebeti.<br />Eppure basterebbe aprire gli occhi, fare funzionare il cervello con
pianificazioni adeguate e strategiche. E invece no: nella sciagurata classe
dirigente manca persino quel buon senso che Manzoni voleva nascosto, per paura
e conformismo, dietro il senso comune. Ma da noi in Sicilia si va oltre: <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a farla da padrone è solo il senso del
ridicolo.<br /> By Michele B.</div><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><br /><p></p>Michele Barberahttp://www.blogger.com/profile/12933239211484447400noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5498453111703782648.post-65094114170289947782024-02-09T11:55:00.006+00:002024-02-09T11:57:11.281+00:00E così vorresti fare lo scrittore... di Charles Bukowski<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyl4LN4_oXaSkFYFqgkn73wn4AGwZlov_0JIMHWGJ9sgn8ZE38Ge_QkoXeJDDzOruqaXe4nL_Lp99xzTV9VfShdOylaqbVhXJBVKWn53kFMnmsBfzi73kIQTyO46g1hxNXe6bUjT3bfXcYDiGNqXFBLpfzXjUfcv04p04na0MK9AbnXtGs7H50GkDNCko/s2000/bukowski.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1333" data-original-width="2000" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyl4LN4_oXaSkFYFqgkn73wn4AGwZlov_0JIMHWGJ9sgn8ZE38Ge_QkoXeJDDzOruqaXe4nL_Lp99xzTV9VfShdOylaqbVhXJBVKWn53kFMnmsBfzi73kIQTyO46g1hxNXe6bUjT3bfXcYDiGNqXFBLpfzXjUfcv04p04na0MK9AbnXtGs7H50GkDNCko/w400-h266/bukowski.jpg" width="400" /></a></div><div style="text-align: justify;">Dedico la poesia di Charles Bukowski a tutti coloro che vogliono sapere che significa "scrivere", ed agli altri che vorrebbero scrivere ma non sanno da dove iniziare e sopratutto... non sanno cosa li aspetta. Bukowski, con versi tanto intensi quanto illuminanti, nel suo stile tormentato e libero, abbraccia la passione ed il sacrificio dell'arte dello scrivere. Sono versi che hanno destato polemiche accese in chi non li condivide, come sempre - del resto - quando si tratta di Hank, però non lasciano impassibili e scavano acutamente in chi legge, sino a trovare l'ispirazione più vera, in una sincerità nuda e disarmante. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><p></p><h1 style="background-color: white; color: #333333; font-family: Tahoma, Geneva, sans-serif; text-shadow: rgb(228, 228, 228) 4px 4px 4px;"><span style="font-size: medium;">E così vorresti fare lo scrittore</span></h1><div class="round_top" id="content_opera" style="background: none rgb(255, 255, 255); border-top-left-radius: 15px; border-top-right-radius: 15px; border: 1px solid rgb(228, 228, 228); clear: both; color: #333333; line-height: 20px; margin: 0px; padding: 10px; position: relative;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"><i>E così vorresti fare lo scrittore?<br />Se non ti esplode dentro<br />a dispetto di tutto,<br />non farlo<br />a meno che non ti venga dritto<br />dal cuore e dalla mente e dalla bocca<br />e dalle viscere,<br />non farlo.<br /><br />se devi startene seduto per ore<br />a fissare lo schermo del computer<br />o curvo sulla macchina da scrivere<br />alla ricerca delle parole,<br />non farlo.<br /><br />se lo fai solo per soldi o per fama,<br />non farlo<br />se lo fai perché vuoi<br />delle donne nel letto,<br />non farlo.<br /><br />Se devi startene lì a<br />scrivere e riscrivere,<br />non farlo.<br />se è già una fatica il solo pensiero di farlo,<br />non farlo.<br />se stai cercando di scrivere come qualcun altro,<br />lascia perdere.<br /><br />se devi aspettare che ti esca come un ruggito,<br />allora aspetta pazientemente.<br />se non ti esce mai come un ruggito,<br />fai qualcos'altro<br />se prima devi leggerlo a tua moglie<br />o alla tua ragazza o al tuo ragazzo<br />o ai tuoi genitori o comunque a qualcuno,<br />non sei pronto.<br /><br />non essere come tanti scrittori,<br />non essere come tutte quelle migliaia di<br />persone che si definiscono scrittori,<br />non essere monotono o noioso e<br />pretenzioso, non farti consumare dall'autocompiacimento<br /><br />le biblioteche del mondo<br />hanno sbadigliato<br />fino ad addormentarsi per tipi come te<br />non aggiungerti a loro<br />non farlo<br />a meno che non ti esca<br />dall'anima come un razzo,<br />a meno che lo star fermo<br />non ti porti alla follia o<br />al suicidio o all'omicidio,<br />non farlo<br />a meno che il sole dentro di te stia<br />bruciandoti le viscere,<br />non farlo.<br />quando sarà veramente il momento,<br />e se sei predestinato,<br />si farà da sè e continuerà finchè tu morirai o morirà in te.<br /><br />non c'è altro modo</i></span></div><div class="round_top" id="content_opera" style="background: none rgb(255, 255, 255); border-top-left-radius: 15px; border-top-right-radius: 15px; border: 1px solid rgb(228, 228, 228); clear: both; color: #333333; line-height: 20px; margin: 0px; padding: 10px; position: relative;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><i>e non c'è mai stato.</i></span><span style="background-color: transparent; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><i> </i></span><span style="font-family: Tahoma, Geneva, sans-serif;"> </span></span></span></div><p></p><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">By M. Barbera </div><p></p>Michele Barberahttp://www.blogger.com/profile/12933239211484447400noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-5498453111703782648.post-90422611460681670662024-01-22T20:18:00.002+00:002024-01-22T20:18:36.208+00:00SCIACCA: LA RIVOLTA DEI TRATTORI E L’AGRICOLTURA IN GINOCCHIO<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPffytT1NZmPoN78lUqeKcxh0gf-r-gDi-90TQ0VJNW6SPHjqBxiHVJZws6pKcQCJqn7Oog77-dPJFgpuUcw4hNWaDVUPt_H5SJpS2xH-VqVjNrba-erMsKbmb4A1fiUflLEXXni7vQFgyVfK_t8vaaKgv3elHHJmfR5CYjCfFfhk6btLqxaxkEUNai8k/s740/trattori.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="431" data-original-width="740" height="233" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPffytT1NZmPoN78lUqeKcxh0gf-r-gDi-90TQ0VJNW6SPHjqBxiHVJZws6pKcQCJqn7Oog77-dPJFgpuUcw4hNWaDVUPt_H5SJpS2xH-VqVjNrba-erMsKbmb4A1fiUflLEXXni7vQFgyVfK_t8vaaKgv3elHHJmfR5CYjCfFfhk6btLqxaxkEUNai8k/w400-h233/trattori.jpeg" width="400" /></a></div><br /><p></p><p></p><div style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Gli agricoltori hanno detto basta. Sull’onda di un movimento che ha
ripercussioni e repliche in tutta Europa, anche a Sciacca, con la
partecipazione degli agricoltori del circondario, soprattutto di Menfi, questa
mattina si è svolta la protesta del mondo agricolo.<br /></span><span style="font-size: 12pt;">Dopo il corteo dei giorni scorsi sulla Palermo-Sciacca, oggi decine di
trattori di altrettanti imprenditori agricoli si sono radunati a Sciacca in
contrada Perriera nello spazio davanti l’isola ecologica e, successivamente
hanno proceduto ad un corteo per le vie cittadine e poi sullo scorrimento sino
a Menfi.<br /></span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Chiare e condivise <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>le ragioni
della protesta: la mortificazione politica dell’agricoltura italiana, la sua
penalizzazione sia dal punto di vista fiscale che commerciale, le regole
assurde imposte dall’Unione Europea ad un settore che da sempre fornisce
prodotti di eccellenza ed è vitale per il Made in Italy.<br /> </span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Oggi l’imprenditore agricolo deve subire una regolamentazione a tre
livelli: regionale, nazionale ed europeo. Un labirinto di norme e prescrizioni che diventano penalizzanti ed asfissianti per chi vuole coltivare i terreni e
produrre in modo economicamente accettabile.<br /> </span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Non solo, ma mentre i costi sono in “libera ascesa”, con aumenti a
raffica, dai carburanti, ai concimi, alle sementi, ai fitofarmaci, il
rendimento dei prodotti segue un costante declino, con l’eccezione dell’olio
EVO che ha avuto quest’anno un’impennata del prezzo di mercato, dovuta – però –
in gran parte alla diminuzione della produzione nazionale.<br /></span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Gli agricoltori del comprensorio di Sciacca vivono in questi giorni una
ulteriore e pressante emergenza: <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">il
mancato accesso alle acque irrigue degli invasi del Lago Arancio e della Diga
Garcia.<br /> <o:p></o:p></b></span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">La presenza nel lago Arancio da diversi mesi di alga rossa e di altri
organismi inquinanti, infatti, ed opere di manutenzione sulla Garcia hanno
impedito che le acque degli invasi potessero essere adibite ad uso irriguo con
gravissimo danno per le colture, in un inverno tra i più siccitosi degli ultimi
anni.<br /> </span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Il comparto agricolo è in allarme, anche perché si sono susseguiti da
diversi mesi analisi e sopralluoghi da parte degli uffici regionali e
comprensoriali, con il consueto elenco di promesse non mantenute.<br /> </span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Le inadempienze degli uffici e le difficoltà economiche del comparto del
comprensorio di Sciacca rendono la protesta più viva che mai di fronte a
risposte e soluzioni che non arrivano dagli Enti.<br /> </span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Gli agricoltori rinnovano l’invito a sostenere il comparto agricolo e
zootecnico quale strategico per tutta la Nazione italiana ed in particolare per
la Regione Sicilia e promettono di non arrendersi di fronte all’inerzia delle
amministrazioni.<br /> </span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Aspettiamoci altre e più clamorose proteste.<br /> </span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">By M.B. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<br /><p></p>Michele Barberahttp://www.blogger.com/profile/12933239211484447400noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5498453111703782648.post-4478092694886781042023-10-10T20:58:00.005+01:002023-10-11T06:26:08.142+01:00VIOLATE LE REGOLE SUL GIUSTO PROCESSO: LA CORTE DI CASSAZIONE ANNULLA CONDANNA AD UN MENFITANO<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiennqvcDOwtti6A1ave2HflxLviEneXZyZOkTIJxFKnJjFybP2mHgCfIDCLTYpwftdrV36iwNuLAWaHKPdld6dQJo6SHs8w5Ef49Y22iwwMRW4qdHB7bSQxitHzWk1Wc0EMaL2-4YnA2N8l9uzUFYFQFVz-4Nuf6Vu1ZFzZ1mPhXa8xC2b8MsqTAC04cg/s600/Cassazionefrontale_d0.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="417" data-original-width="600" height="294" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiennqvcDOwtti6A1ave2HflxLviEneXZyZOkTIJxFKnJjFybP2mHgCfIDCLTYpwftdrV36iwNuLAWaHKPdld6dQJo6SHs8w5Ef49Y22iwwMRW4qdHB7bSQxitHzWk1Wc0EMaL2-4YnA2N8l9uzUFYFQFVz-4Nuf6Vu1ZFzZ1mPhXa8xC2b8MsqTAC04cg/w424-h294/Cassazionefrontale_d0.jpg" width="424" /></a></div><br /><p></p><div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Depositate le motivazioni del provvedimento con cui la Sesta Sezione
Penale della Corte di Cassazione ha annullato la condanna ad un
quarantesettenne menfitano per minacce, violenza e mancato assolvimento agli
obblighi di assistenza e di mantenimento nei confronti dei familiari.<br /> La Corte di Appello di Palermo aveva ritenuto, durante il processo di
impugnazione, che sussistessero gli estremi per la conferma della condanna
penale alla reclusione per il menfitano M.G. per fatti risalenti al 2017.<br /> Le motivazioni della sentenza di appello sono state impugnate con
ricorso per cassazione dal nostro studio legale nella ritenuta sussistenza di
palesi violazioni alla normativa sul giusto processo e sulla nullità degli
atti, in particolare della sentenza.<br /> In particolare, sono state rilevate, davanti la Corte di Cassazione,
numerosi vizi relativi all’adozione della decisione di condanna avuto riguardo
alle regole prescritte dal codice di procedura penale e nella redazione della sentenza.<br /> Tali regole, poste a presidio della corretta delibazione degli atti da
parte della Corte, risultavano oggettivamente violate nella redazione della
sentenza, con riguardo alla formazione delle parti processuali ed alla loro
presenza, alla corretta individuazione del Giudice di prime cure, alla natura e
quantità della pena applicata ed alla corretta sussunzione della fattispecie
nella delineata decisione della Corte di Appello.<br /> La Procura Generale della Corte di Cassazione ha condiviso il ricorso
ed il Procuratore ha concluso anch’egli per l’accoglimento del ricorso e
l’annullamento della condanna, rilevando la violazione formale delle norme sul giusto
processo penale.<br /> Il Collegio della Sesta Sezione della Corte di Cassazione ha accolto
il ricorso ed ha annullato la condanna.<br /> La sentenza è sintomatica dell’attenzione che durante il processo si
deve prestare non solo durante la delicata fase dibattimentale, ma anche nella
redazione dei provvedimenti che non possono utilizzare schemi stereotipi o
motivazioni preconfezionate ma debbono necessariamente aderire alle peculiari
caratteristiche della fattispecie.<br /> Questo è il giusto processo, il solo che può garantire equanimità e
giustizia, nel rispetto delle regole democratiche.<br /> La sentenza dimostra, inoltre, come – molto spesso – non bastano due
gradi di processo per pervenire ad una decisione conforme alle risultanze probatorie ed ai criteri di giustizia ed equità che devono presiedere all’ufficio
del giudice. Non si tratta di mero garantismo, ma di rispetto della dignità
della funzione giudiziaria, espressione viva di indipendenza e democrazia.<br /> È con soddisfazione che accogliamo la decisione della Corte di
Cassazione che conferma, laddove vi sia il bisogno, che solo una disamina
attenta e serena, scevra da pregiudizi, da parte dei Giudici può condurre ad
una soluzione processuale rispettosa dei canoni costituzionali, sostanziali e
processuali, soprattutto nel delicato settore della giustizia penale, che non
può indulgere in approssimazioni e carenze nel valutare la responsabilità dei
cittadini. <br /> <span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: times;">By <b>Studio Legale Barbera</b> <i>Press Team</i></span></span></div><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>Michele Barberahttp://www.blogger.com/profile/12933239211484447400noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5498453111703782648.post-1938957488654659562023-09-11T20:41:00.020+01:002023-09-19T20:35:05.472+01:00SICILIACQUE TORNA PUBBLICA? MA QUANDO MAI!<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcTTRrONh2SefPVv5RjZ3Srfu4POdl5LwANp96XIit8aDLNL4xz9yde2y7f8_h0mMe_Y185GNiP-8N5fwWdw4vNOwZZt9FoQ1O63npUy5rPmE-fvUQCHhROpdu9yp3ZO6p2mt0LDhVHfoEnGyhLyuQVgktXqsSjZiNiG0rj5GMu4bjL7kcqcXELIKYme8/s1200/ACQUAPUBBLICA_OK.webp" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="723" data-original-width="1200" height="193" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcTTRrONh2SefPVv5RjZ3Srfu4POdl5LwANp96XIit8aDLNL4xz9yde2y7f8_h0mMe_Y185GNiP-8N5fwWdw4vNOwZZt9FoQ1O63npUy5rPmE-fvUQCHhROpdu9yp3ZO6p2mt0LDhVHfoEnGyhLyuQVgktXqsSjZiNiG0rj5GMu4bjL7kcqcXELIKYme8/w320-h193/ACQUAPUBBLICA_OK.webp" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;">La notizia è
stata data a gran voce: via i francesi della multinazionale privata
VEOLIA dal capitale di Siciliacque. Via i privati dall'acqua pubblica!</span></div><span style="font-family: arial;"><span><div style="text-align: justify;">Ad entrare come socia maggioritaria,
è Italgas s.p.a. società definita "statale".</div> </span><span><div style="text-align: justify;">A gridarlo,
guarda caso, sono gli stessi che dicevano che Siciliacque era una
società pubblica... anche quando era in mano alla multinazionale
francese.</div> </span><span><div style="text-align: justify;">Ironia a
parte, ci troviamo di fronte all'ennesima mistificazione politica e finanziaria.</div>
</span><span><div style="text-align: justify;">Infatti,
<b>vanno via i francesi di VEOLIA ed entrano dal portone principale
con ITALGAS s.p.a., società <u>privata</u>, uno stuolo di investitori
<u>privati</u>, fra i quali pure i cinesi di S.G.E.L. - STATE GRID EUROPE
LIMITED</b>.</div> </span><span><div style="text-align: justify;">Come dire
dalla padella alla brace.</div> </span><span><div style="text-align: justify;"><b>Chiaro:
ITALGAS non è una società pubblica!</b></div></span><span><div style="text-align: justify;">È proprietà
solo per il 26% di CDP RETI s.p.a., che – a sua volta è
controllata al 59,1% da CDP e per il 35% dalla sopra citata <b>S.G.E.L.,
società del gruppo State Grid Corporation of China.</b></div></span><span><div style="text-align: justify;">La <b>SGEL </b>è
una mega-multinazionale di proprietà della Repubblica Cinese che ha
in tutto il mondo 900.000 dipendenti e macina ricavi per 460 miliardi
di dollari all’anno. La Cina la utilizza per la sua strategia di espansionismo economico e finanziario globale.</div> </span><span><div style="text-align: justify;">In Italia,
grazie ai “patti parasociali” di CDP Reti s.p.a., i cinesi hanno
il diritto di nominare membri nel consiglio di amministrazione anche
di società del calibro di SNAM (socia di Italgas) e di TERNA,
considerate “società strategiche” dallo Stato Italiano.</div> </span><span><div style="text-align: justify;">Insomma, la
Cina, pericolosamente, senza bisogno di “spionaggio”, è a
conoscenza di quanto viene elaborato nei settori delicati e
strategici dell’energia in Italia e delle risorse primarie, come
l’acqua, il gas e l'energia.</div> </span><span><div style="text-align: justify;">Sempre nel
capitale di ITALGAS troviamo la Banca di Investimenti LAZARD LLC, il
fondo di investimenti Blackrock inc., il finanziere Romano Minozzi.
Tutti soggetti che guardano al loro guadagno e speculano sull’acqua
pubblica, una risorsa quasi a costo zero che può fruttificare oltre il 10000%
dell’investimento.</div></span><span><div style="text-align: justify;">Mettiamocelo
in testa: ITALGAS non è pubblica, ma veicola investimenti privati e
strategie di colonialismo finanziario globale.</div> </span><span><div style="text-align: justify;">Pensate che
non sia così?</div> </span><span><div style="text-align: justify;"><b>Sappiate
che i cinesi solo per la partecipazione a CDP RETI s.p.a. hanno
percepito nel 2022 dividendi netti e “tranquilli” per 175 milioni
di euro, soldi italiani che hanno preso allegramente la via di
Pechino.</b></div></span><span><div style="text-align: justify;">A questo va
aggiunto che il gruppo STATE GRID CHINA è uno dei principali
operatori su scala mondiale per la <b>BRI, la </b><i><b>Belt and Road
Initiative</b></i><b>,</b> da noi “romanticamente” definita la
<b>“Via della Seta”</b>. In realtà un piano mondiale per
l’espansionismo cinese e per il controllo dell’economia globale.</div> </span><span><div style="text-align: justify;">Il bello è
che gli altri Stati, fra i quali l’Italia, vi hanno aderito
spontaneamente o... per bisogno.</div> </span><span><div style="text-align: justify;">La Cina,
tramite la BRI, oltre ad incrementare il suo export commerciale al riparo di dazi e norme di tutela, realizza ed acquisisce partecipazione societarie,
crea infrastrutture, costruisce centrali, porti, industrie,
distruggendo ed appropriandosi di risorse naturali ed energetiche
oltre che di materie prime.</div> </span><span><div style="text-align: justify;">Ma
attenzione, non è tutto oro quel che luccica. Gli investimenti a
volte si sono rivelati delle grosse fregature, ovvero, i cinesi non si
sono fatti scrupolo di rifilare delle “sole” ai malcapitati.
Degli esempi: con la BRI i cinesi hanno costruito una centrale
idroelettrica in Ecuador al costo di 2,7 miliardi di dollari. Dopo 5
anni la centrale non è funzionante ed ha gravi danni, oltre che ad
avere distrutto un habitat naturale unico. In Pakistan un altro
investimento miliardario per la costruzione di una centrale. Chiusa
dopo 4 anni. Danni incalcolabili. Altri investimenti miliardari in
Uganda, centrali non funzionanti e gli ugandesi costretti a
rimborsare la Cina per miliardi di dollari.</div> </span><span><div style="text-align: justify;">La Cina si è
interessata anche ai porti, agli hub ferroviari, agli aeroporti
etc...</div> </span><span><div style="text-align: justify;">I nostri
politicanti da strapazzo non sanno cosa significhi parlare di
privatizzazione dei porti. Alcuni porti asiatici e africani sono già in mano ai
cinesi che li hanno acquisiti dopo che gli Stati debitori non hanno
potuto pagare il prezzo di infrastrutture realizzate dai cinesi. È
la c.d. “trappola del debito” in cui sono cascati nazioni
africane, asiatiche ed europee.</div> </span><span><div style="text-align: justify;">Pochi sanno
che <b>Palermo </b>(tanto per rimanere in Sicilia)<b> è stato
individuato nel piano della BRI cinese come “porto” referente per
la “Via marittima” che costeggia tutta l’Asia orientale e
meridionale arrivando al Mar Mediterraneo attraverso il Canale di
Suez. </b>I cinesi già partecipano con proprie società alla
gestione dei terminal dei porti italiani di Savona-Vado Ligure e
Trieste, ma l’elenco dei porti (da Amburgo al Pireo greco) dove i
cinesi presiedono alla gestione dei terminal è veramente troppo
lungo.</div> </span><span><div style="text-align: justify;">Molti si
sono chiesti perché il premier cinese non era presente al G20 in
India. Risposta semplice: l’India è un avversario storico della
BRI cinese e sta cercando di ostacolarla per non finire fagocitata e
stritolata nelle avide fauci finanziarie di Pechino.</div> </span><span><div style="text-align: justify;">Da ultimo,
non dimentichiamo l’Ucraina e la guerra inutile e distruttiva di
Putin. Pechino ha più volte frenato ed indotto ad un accordo il partner
russo. Ma Pechino non interviene per spirito e voglia di
pace, ma solo perché con l’Ucraina dal 2015 ha stretto accordi
commerciali miliardari tramite la BRI e l’Ucraina ha preso il posto
degli USA nel fornire il mais alla Cina. Per questo Putin, per avere
l’appoggio “morale” della Cina, ha promesso l’erogazione di
risorse quasi illimitate a costi irrisori, incrementando il traffico di materie prime in favore della Cina.</div> </span><span><div style="text-align: justify;">E la guerra
in Ucraina continua.</div> </span><span><div style="text-align: justify;"><b>Ecco in
mano a chi ci consegnano i nostri politicanti, dando loro la chiave
della gestione della nostra acqua pubblica.</b></div></span><span><div style="text-align: justify;"><b>I
siciliani saranno costretti ad acquistare la loro acqua, l'acqua siciliana, da società
partecipate e controllate anche dai cinesi oltre che da speculatori
internazionali e senza scrupoli: un pericolo gravissimo!</b></div></span><span><div style="text-align: justify;">Domando:</div></span><span><div style="text-align: justify;"><b>- perché
non si sfrutta il PNRR e la Regione non riacquista la quota di
capitale privata e fa diventare veramente pubblica la gestione idrica
in Sicilia?</b></div></span><span><div style="text-align: justify;"><b>- perché
non si fa di SICILIACQUE una </b><i><b>public company ad azionarato
diffuso </b></i><b>con capitale distribuito tra tutti i siciliani?</b></div></span><span><div style="text-align: justify;"><b>- quali
saranno le strategie di investimento di ITALGAS per l’acqua in
Sicilia, oltre a prospettive di guadagni milionari? Cosa ci aspetta?</b></div></span><span><div style="text-align: justify;">Queste ed
altre domande sono destinate a rimanere senza risposta, almeno per il momento.</div></span><span><div style="text-align: justify;">Apriamo
gli occhi e facciamoci sentire. Perché i nostri politicanti sono come le tre scimmie: non
vedono, non sentono e non parlano. Preferiscono mangiarsi la banana
appesi al ramo (o alla poltrona). Alla faccia nostra.</div> </span><span><div style="text-align: justify;">By B.M.</div></span></span></div>
<p style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: arial;"><a name="_GoBack"></a></span></p>
<div style="text-align: justify;"><br /></div><p></p>Michele Barberahttp://www.blogger.com/profile/12933239211484447400noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5498453111703782648.post-39262159868751512082023-05-25T08:28:00.005+01:002023-05-25T08:28:46.952+01:00TUTTI I DISASTRI DELLA GUERRA DI PUTIN<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhW7QleaisZjB78ERJHr4-gvPiW8dnONvyy6CbI86MGFuMVMEhE0akrj2f8LhTo63SOb6f09hnDKbpj8acMLQAUQLn8bT52Nd7ex_OBUUNoKDqadOWGYOffNSRJ5YrnQ1Xc83qlKFWyQRhXNHl4UdxqRJmd9zyp4Qa-Kp2HUCRktypA4-Jz9RynZm4C/s457/putin.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="281" data-original-width="457" height="329" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhW7QleaisZjB78ERJHr4-gvPiW8dnONvyy6CbI86MGFuMVMEhE0akrj2f8LhTo63SOb6f09hnDKbpj8acMLQAUQLn8bT52Nd7ex_OBUUNoKDqadOWGYOffNSRJ5YrnQ1Xc83qlKFWyQRhXNHl4UdxqRJmd9zyp4Qa-Kp2HUCRktypA4-Jz9RynZm4C/w534-h329/putin.jpg" width="534" /></a></div><br /><p></p><p></p><div style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Ad oltre un anno dalla inutile e devastante guerra in Ucraina voluta
da Putin, non possiamo chiudere gli occhi di fronte ai disastri provocati dalla
stessa. In particolare, Putin ha sulla coscienza:<br /> - <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><u>Almeno 350.000 morti</u></b>:
tante sono le morti che la guerra ha causato, considerati i soldati russi ed
ucraini e i civili su cui Putin ha scatenato una pioggia di missili e di bombe.
Trecentocinquantamila morti causati dalla follia di Putin e stiamo certi che il
numero è in difetto ed è, purtroppo, destinato a salire.<br />- <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><u>Oltre centomila deportati,
specie bambini</u>. </b>Nel suo folle e satanico disegno di sterminare il
popolo ucraino Putin ha ordinato la deportazione dei civili dalle zone occupate
e il sequestro ed il rapimento dei bambini, sottoposti ad adozioni forzate in
luoghi sperduti della Russia sottoposti ad un “indottrinamento culturale” che
tanto somiglia alle politiche staliniane.<br />- <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><u>Esodo di cinque milioni di
persone</u>. </b>Città distrutte, fabbriche rase a zero, la follia distruttiva
di Putin non ha risparmiato nessuno. Chi rimaneva nei luoghi occupati era
destinato a rinnegare la propria nazione o a sopportare sin anche torture sino
alla morte.<br /> -<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><u>Inquinamento dell’ambiente e spreco di risorse vitali. </u></b>La
guerra, inevitabilmente, produce inquinamento ed immissione di sostanze
tossiche nell’ambiente. I danni economici apportati alla popolazione ucraina
sono incommensurabili ed ancora di più se si considera l’insensata distruzione
di campi coltivati, l’immissione di sostanze venefiche dell’ambiente, senza
considerare il pericolo nucleare delle centrali e dei materiali cancerogeni e
tossici utilizzati nei proiettili (quali fosforo, etc...). Un danno
incalcolabile.<br /> - <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><u>Speculazione economica, arricchimento
delle industrie d’armi, crisi energetica e crisi alimentare</u></b>. L’abbiamo
vissuto tutti. Il clima di precarietà, l’impennata del gas, la speculazione
finanziaria sulle materie prime. L’economia globale non perdona. In Africa sono
mancati i generi alimentari di prima sussistenza, fra cui il grano, prodotto
esportato dall’Ucraina. In Europa la guerra ha generato un’inflazione superiore
al venti per cento, a motivo di speculazioni finanziarie che hanno avuto per
obiettivo<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>il gas e le altre fonti di
energia. La guerra, bloccando i commerci internazionali e l’interscambio con la
Russia, ha reso tutti più poveri. Gli unici ad arricchirsi, manco a dirlo, sono
stati i produttori di armi che si sono ingrassati sulla guerra e sulla morte di
centinaia di migliaia di innocenti.<br /> - <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><u>Rafforzamento della
divisione tra i popoli e le nazioni. </u></b>Dopo anni di distensione, di
faticoso dialogo per la cooperazione internazionale e lo sviluppo sociale ed
economico, la guerra in Ucraina ha scavato un baratro tra Occidente e Russia,
anzi tra fronte anti-occidentale e nazioni europee ed americane. La NATO si è
rafforzata inevitabilmente, da organismo che ormai appariva obsoleto ed in via
di disfacimento.<br />Putin ha tradito anche il popolo russo con la sua politica
dittatoriale, con i reclutamenti coatti, nascondendo la verità sulla guerra e
svendendo le risorse della Russia alla Cina, all’Iran ed all’India nel
disperato tentativo di finanziarsi la guerra ed acquistare nuove armi.<br />Questo solo per la guerra in Ucraina, senza considerare le altre
aggressioni che Putin ha fatto ai popoli vicini, Georgia in testa. Senza
considerare che già aveva occupato la Crimea e che in Moldavia ha occupato un’enclave
proprio a confine con l’Ucraina.<br /> Ma a Putin tutto questo non basta. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> <br /></span>By Michele Barbera </div><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><br /><p></p>Michele Barberahttp://www.blogger.com/profile/12933239211484447400noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5498453111703782648.post-56444958987746242922023-03-20T16:59:00.007+00:002023-03-20T17:08:12.560+00:00L’ACQUEDOTTO INUTILE, ANACRONISTICO E DANNOSO DI SICILIACQUE (Società a capitale privato per il 75%)<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhpMwxZrFCVMOUntmQjn5mXsqQ5aUTEKKK2M56C_rZ44ln8oYd4PpdQHsIAs0jdeV5g2mBCHTVwRyPSybAnQVQGmj4gfOkojdAFMm96o6ST7jDaBGtlvJmOj9zGQaIm9GOuUvXSWkE1kGsfDQFIbudOrbgmDFInvlZMqzrwJKyxVhmWw20FJZ5IC-0/s300/invaso%20garcia.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="168" data-original-width="300" height="275" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhpMwxZrFCVMOUntmQjn5mXsqQ5aUTEKKK2M56C_rZ44ln8oYd4PpdQHsIAs0jdeV5g2mBCHTVwRyPSybAnQVQGmj4gfOkojdAFMm96o6ST7jDaBGtlvJmOj9zGQaIm9GOuUvXSWkE1kGsfDQFIbudOrbgmDFInvlZMqzrwJKyxVhmWw20FJZ5IC-0/w490-h275/invaso%20garcia.jpg" width="490" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Invaso Garcia<br /><br /></td></tr></tbody></table><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Siciliacque insiste per
realizzare il suo acquedotto. Per farlo ha dato al Comune di Menfi risposte
generiche, errate e fuorvianti, dicendo che provvederà a modificare il
progetto.<br /> Perché?<br />Semplice, perché realizzando
l’acquedotto rivende ai siciliani l’acqua che loro stessi hanno.<br /> È il sogno di ogni imprenditore:
avere il prodotto da vendere a costo quasi zero, senza problemi di
approvvigionamento.<br /> Ma da altre parti (Italia) che
succede?<br />Regione Puglia. <b>“Acquedotto Pugliese”, società interamente
pubblica</b>, di cui è proprietaria la Regione Puglia, con le risorse del PNRR
sta realizzando <b>il più grande
dissalatore ad osmosi inversa</b> d'Italia. Il costo? Cento milioni di euro, lo
stesso del nostro fantomatico acquedotto.<br /> Però, Acquedotto Pugliese è
società pubblica che non guarda al solo profitto e con la realizzazione del
dissalatore preserverà le
risorse idriche della regione e migliorerà le falde acquifere pugliesi.<br /> Ecco come si fa un'opera utile.<br /> In Israele il 90% dell’acqua potabile deriva da azioni di
recupero.<br /> <span style="background: white; color: #313131; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-weight: bold;">In
Arabia è stato sviluppato il primo dissalatore ad impatto zero che disseterà un
nucleo di città costruite nel mezzo del deserto.<br /> </span><span style="background: white; color: #313131; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-weight: bold;">Le
Isole Canarie hanno in fase di realizzazione un impianto dissalatore
autoalimentante che sarà ubicato nell’oceano.<br /> </span><span style="background: white; color: #313131; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-weight: bold;">La
dissalazione effettuata con energie rinnovabili costituisce una delle sfide
principali per il futuro dei Paesi soggetti a scarsità idrica e le zone aride</span><span style="background: white; color: #313131; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">,
dove i dissalatori sono più usati, sono anche quelle con il maggior
irraggiamento solare e quindi più̀ adatte al fotovoltaico.<br /> <o:p></o:p></span>Udite udite, anche il mitico Musumeci, intervistato dal
Messaggero, nella nuova veste di ministro ha detto la sua: <i>“contro la siccità, secondo il ministro della Protezione Civile e del
Mare, Nello Musumeci, uno degli obiettivi del governo è "investire in
dissalatori e depuratori". Per Musumeci, bisogna "guardare al modello
israeliano per ridurre gli sprechi, ad esempio non usare acqua potabile per
irrigare i campi".<br /> </i>Siciliacque, invece, per fare l’acquedotto ha dismesso il
dissalatore di Trapani (ritenuto antieconomico), ed ha abbandonato l’idea di
costruire un dissalatore a Marsala.<br /> Tanto c’è il Garcia. Dove l’acqua si può prelevare senza
problemi. È davvero così?<br />L’invaso del Garcia ha una capacità di 80 milioni di metri
cubi. Ma per la quasi totalità del tempo e delle stagioni non riesce ad andare
oltre la metà della capienza. Per di più non dimentichiamo che l’acqua del
Garcia dovrebbe servire il comprensorio agricolo Sicilia-ovest ed è pure
destinata ad usi civili.<br /> <b>Quest’anno, a
marzo 2023, nei 25 invasi siciliani mancavano all’appello ben 230 milioni di
metri cubi di acqua</b>.
Proprio il Garcia registrava a marzo un volume di appena 39 milioni di mc, mentre
l’anno scorso nello stesso periodo erano 55.<br /> Il progetto Siciliacque ha una portata stimata di oltre 300
l/s. L’approvvigionamento dal Garcia (che peraltro è un’area naturale protetta)
è stimato in circa 6 milioni di mc all’anno.<br /> <b>In caso di cicli
temporali siccitosi a farne le spese sarà in primo luogo l’agricoltura, in
quanto l’uso civico avrà la precedenza.</b> Non solo, ma il progetto prevede che il <i>“nuovo sistema di adduzione sia il più
universale possibile, con la capacità di sostituzione di qualsiasi altra fonte
locale”</i>.<br />Nella Relazione Generale del
progetto si afferma che le risorse Garcia “nodo Menfi” e Montescuro ovest sono
“complementari” fino al raggiungimento della portata di 300 l/s. <b>E nel caso si può sostituire il deficit di
risorsa con “temporanei maggiori prelievi da Garcia”.<br /></b>Il nodo partitore di Menfi,
acquista, dunque, una notevole importanza, anche ai fini dell'eventuale
implementazione della portata idrica dell'adduttore.<br /> Ma l’invaso del Garcia non è infinito,
non è rinnovabile e risente delle stagioni siccitose. In caso di necessità, dunque, nessuna fonte idrica è
esentata dall’implementare la portata dell’acquedotto.<br /> Intanto a Mazara del Vallo, nel febbraio di quest’anno, i
cittadini hanno raccolto le firme per la realizzazione di un dissalatore che
risolverebbe i problemi idrici della città.<br />Ma Siciliacque si ostina a portare avanti il mega-faraonico
acquedotto inutile e costoso, oltre che obsoleto. Nello spirito e nei fatti
l’opera viola i principi del PNRR, non risolve i problemi della cronica carenza
d’acqua in Sicilia e non è trasportando l’acqua ad alcuni per toglierla ad
altri che si risolve il problema.<br /> Le “migliorie” al progetto promesse al Comune di Menfi
riguardano alcuni aspetti secondari di natura tecnica della realizzazione che non spostano la
questione principale di un millimetro.</div><div style="text-align: justify;">Manca del tutto una serie analisi previsionale dei livelli idrici di bacino e non basta una generica rassicurazione che non verrà prelevata l'acqua dai pozzi di C.da Feudotto a Menfi. <br /> Nessuna fonte idrica è al sicuro. Siciliacque, anziché
puntare al rinnovabile, punta invece all’impoverimento cronico del territorio
e, nel momento in cui si raggiungerà la criticità, potete stare tranquilli che la multinazionale, che ha la maggioranza del capitale, abbandonerà la Sicilia a se stessa in cerca di nuovi profitti e di nuovi
territori.<br /> In conclusione, occorre:<br /> a) che Siciliacque si confronti in una conferenza di servizi
con i cittadini interessati (la società ed il Comune di Menfi non hanno mai risposto alle pressanti
istanze in tal senso rivolte dai vari comitati);<br /> b) che venga recuperata la possibilità di reimmettere in
funzione il dissalatore di Trapani alimentandolo con i pannelli solari;<br /> c) che venga prevista la possibilità di realizzare
depuratori delle acque reflue per l’utilizzo in agricoltura e nuovi dissalatori
laddove siano registrate esaurimenti di falde e/o loro inquinamento;<br /> d) che venga adoperata l’innovazione tecnologica per
implementare i dissalatori a “impatto zero” come alternativa seria e produttiva
rispetto all’inutile acquedotto.<br />Se Siciliacque non vuole fare questo, deve essere
necessariamente estromessa dal capitale la quota “privata”, considerato che la
gestione virtuosa dell’acqua pubblica non può prescindere dalla tutela della
risorsa idrica e dall’adozione di pratiche di interesse pubblico non mirate
alla speculazione in un ambito essenziale che mette a rischio non solo la
sopravvivenza economica della Sicilia, ma anche della popolazione civile.<br /> Le amministrazioni locali interessate debbono battersi per
questo, reclamando anche presso la Regione, che non può “dormire” o rimanere
indifferente rispetto a strategie speculative private che contraddicono ogni
logica di investimenti pubblici.<br /> <span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: HI; mso-fareast-font-family: SimSun; mso-fareast-language: HI; mso-font-kerning: .5pt;">By Michele Barbera</span></div><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><o:p></o:p></p>Michele Barberahttp://www.blogger.com/profile/12933239211484447400noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5498453111703782648.post-84123629296128851672023-02-14T11:20:00.003+00:002023-02-14T22:52:37.773+00:00IL PIACERE DI LEGGERE: DIARIO RUSSO di ANNA POLITKOVSKAJA<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiq8dXdXqkN1sXspSRGHJfZOg-desWSjqYVRpKKQLnKV7nzB790f5rZKK2I5ONTC7y47gtEaYKmvxnQah4Uc8g4zAI-iv8ZdL5kv-jtkEVMVQrR55g6fQ0C5ktLvp14WINfWo2R6Mu7yN1FcBtLsb9guhDJf60kpETarjHS6k_77G6NlJ3P8sHRUebv/s1562/diariorusso2.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1562" data-original-width="1000" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiq8dXdXqkN1sXspSRGHJfZOg-desWSjqYVRpKKQLnKV7nzB790f5rZKK2I5ONTC7y47gtEaYKmvxnQah4Uc8g4zAI-iv8ZdL5kv-jtkEVMVQrR55g6fQ0C5ktLvp14WINfWo2R6Mu7yN1FcBtLsb9guhDJf60kpETarjHS6k_77G6NlJ3P8sHRUebv/w256-h400/diariorusso2.jpg" width="256" /></a></div><br /><p></p><p></p><div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvLgRVhf5jsfdtShp4IxnJ7caCRyksfUcHKLuWIrdlorneBCluc3hSMt67R7Efa4V-75twumbCkBmn-f-zjLRx9SVeBkeiA1_CqKJPhgscG5aYsLJAqUIMDQSONkMlfCNiz7dnYTsAmWnst2pCRY3lyaao70aw5ZeztIT0yfTWAjMgHBV2sgAlQEnm/s248/Anna_Politkovskaja.jpg" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="248" data-original-width="229" height="248" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvLgRVhf5jsfdtShp4IxnJ7caCRyksfUcHKLuWIrdlorneBCluc3hSMt67R7Efa4V-75twumbCkBmn-f-zjLRx9SVeBkeiA1_CqKJPhgscG5aYsLJAqUIMDQSONkMlfCNiz7dnYTsAmWnst2pCRY3lyaao70aw5ZeztIT0yfTWAjMgHBV2sgAlQEnm/s1600/Anna_Politkovskaja.jpg" width="229" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Anna Politkovskaja<br /><br /></td></tr></tbody></table>Quanto sappiamo realmente della Russia di Putin? Del suo regime
guerrafondaio e dittatoriale? Delle manipolazioni dell’opinione pubblica e del
cinico potere fondato sulla ricchezza effimera degli oligarchi?<br />Anna Politkovskaja è stata una giornalista ed attivista russa sul
fronte dei diritti umani. Nei suoi scritti trapela una disperata rassegnazione
per lo sfacelo sociale causato dalla ferocia di Putin. Che non ha risparmiato e
non risparmia nessuno.<br /> Abbiamo detto “è stata” perché il 7 ottobre 2006 è stata assassinata
mentre tornava a casa. Ovvio. Una fine comune ai dissidenti della nefasta “Era
Putin” dove a chi invoca la libertà di pensiero, la democrazia, il rispetto
della vita e dei più elementari diritti umani viene riservata solo un’alternativa:
il carcere o la morte. I più “fortunati” fuggono, vanno in volontario esilio
nei tanto bistrattati “regimi occidentali”, ma anche lì spesso la <i style="mso-bidi-font-style: normal;">longa manus </i><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di Putin riesce a raggiungerli per “neutralizzarli”.<br />
“DIARIO RUSSO”, assieme all’altro saggio<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“La Russia di Putin”, descrivono in modo
sconvolgente questa realtà sotterranea, fatta di paura, di sconforto e
rassegnazione.<br /> Nelle parole di Politkovskaja non vi sono toni scandalistici, né piaggerie
di autocommiserazione. Il tono è giornalistico, da cronaca scevra di
sensazionalismi, ma le parole, le frasi si configgono nel cuore e nella mente
del lettore, gli eventi si susseguono con un ritmo tragico e fatalistico, in
cui è inevitabile che la rabbia e l’indignazione vadano di pari passo con l’impotenza
del popolo oppresso da un regime sanguinario e feroce, ammantato di ovattata
ipocrisia. <br />Putin ha costruito il suo regime sul terrore instillato a dosi
omeopatiche e crescenti nella popolazione. Terrore e paura. Putin ha inscenato
attentati, assassinato dissidenti, provocato guerre e conflitti, fatto
incarcerare studenti, giornalisti ed oligarchi che avevano avuto il solo torto di
manifestare la loro contrarietà al regime. Ha eliminato, con cura e pervicacia,
ogni individuo (di qualsiasi età, sesso, professione, etnia), movimento,
giornale, associazione, che solo provi ad esternare il desiderio di cambiare,
di far cessare questo regime che da due decenni opprime il popolo russo. Ogni cenno di dissenso viene spazzato via.<br /> Putin non si è fatto scrupolo di organizzare attentati in cui
cittadini moscoviti hanno perso la vita, di aggredire popoli e nazioni
confinanti, creando ad arte il “nemico” esterno, quello contro cui i russi
debbono combattere uniti sotto il suo comando. Per la vittoria tutto è lecito,
pure mandare al massacro centinaia di migliaia di giovani russi, arruolati in
fretta e furia senza armi o addestramento.<br /> Come possiamo meravigliarci di quello che succede oggi in Ucraina?<br />Da 23 anni al potere, Putin è sempre stato in guerra.<br />Putin è stato autore e protagonista della seconda guerra in Cecenia,
della guerra nel Kosovo, ha invaso la Georgia, che aveva cercato di ottenere l’indipendenza
da Mosca, ha appoggiato il regime di Assad in Siria, ha invaso la Crimea e ora
pure l’Ucraina. Senza dimenticare il Kazakhstan. Senza dimenticare gli
interventi in Africa, dove la Russia ha stretto alleanze con questo o quel
leader tribale per fomentare guerre e conflitti.<br /> Il tutto, ovviamente, condito da stupri, saccheggi, torture,
esecuzioni sommarie, stragi delle popolazioni civili, che sembrano un obiettivo
privilegiato di Putin per fiaccare il “nemico” di turno.<br /> In Russia nessuno è al sicuro, neppure il più potente degli oligarchi
o il semplice contadino della steppa o l’ignaro anziano o l’innocente bambino.
Tutti rischiano la vita o come “carne da cannone” nello scompaginato esercito
di Putin o come soggetto “non gradito” al dittatore. Tutti obiettivo potenziale
di missili, attentati, omicidi su commissione, torture in carcere o sequestri
forzati. Tutti. Adulti e bambini. Destinati, comunque, ad una fine orribile. Centinaia
di migliaia di morti. Che non sembrano pesare sulla coscienza sempre più sporca
di Putin, degna di un sulfureo anticristo che ha in odio l’intera umanità. <span style="mso-spacerun: yes;"> <br /></span>In ambito internazionale, quando qualcuno prova a fermarlo, Putin è
lesto, con i suoi accoliti, a minacciare l’uso dell’arma nucleare, che - da
deterrente - è divenuta mezzo di ricatto per comprarsi l’indifferenza delle
nazioni allo scempio quotidiano di politiche guerrafondaie e terroristiche.<br /> Leggendo le pagine di “Diario Russo” ben si comprende, oggi, la paura
delle nazioni confinanti la Russia, eternamente e fortemente preoccupate che il
dittatore rivolga a loro le peggiori sue intenzioni.<br /> Putin non è pazzo né stolido. Usa una strategia vecchia come il mondo,
collaudata e perciò pericolosamente efficace: da un lato crea il nemico esterno
(terroristi ceceni, nazisti ucraini, alleanze occidentali, etc...) per
infondere nel popolo russo la paura ed esaltare se stesso come unico “baluardo”
difensivo della Russia, dall’altro fiacca e stronca ogni opposizione interna
con un controllo ossessivo del dissenso, manovrando uomini e burocrati all’insegna
della disinformazione, piegando ogni resistenza ed eliminando – fisicamente –
ogni possibile avversario.<br /> La Russia di Putin è un inferno, in cui il popolo è schiacciato sotto
il tallone da un dittatore che si fida solo di se stesso: chi non gli ubbidisce
o mette in dubbio i suoi diktat deve essere annientato.<br /> “Diario russo” è un libro forte, fatto di contenuti semplici, di
cronache vissute, ma proprio per questo coinvolge il lettore in modo sconcertante,
scuotendolo da ogni indifferenza o apatia.<br /> Un libro attualissimo, che bisogna leggere per capire, lontano dalle
fatue e superficiali “analisi” tautologiche di “esperti” comodamente seduti in
cattedra.<br /> Un <i style="mso-bidi-font-style: normal;">memoir</i> cucito sulla pelle
dell’autrice, permeato di un forte sentimento per un popolo, quello russo, costretto
a subire da vent’anni un martirio silenzioso, dove la libertà è un privilegio
che si riscatta solo con la morte, il carcere o l’esilio.<br /> By Michele Barbera </div><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><br /><p></p>Michele Barberahttp://www.blogger.com/profile/12933239211484447400noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5498453111703782648.post-7055570239430239522022-11-07T22:35:00.013+00:002022-11-07T22:59:59.212+00:00PROGETTO SICILACQUE PER MENFI: SCADENZA OSSERVAZIONI AL MINISTERO TRANSIZIONE ECOLOGICA AL 12/11/2022<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMpqQtpvi56vj_XkSYxzYKCvES-bwVSN_XQl87pgnaeBFBLrgZBzQItvh6rQpHFxjQ5mK9ZnrNfxRwBGLTU3Od4CanUqtWat3OkzYjDjSXUMrzj4arYXcaErCYeej0aU4T5HyDvhWPVq56gOQi_C-PoupIF3EVuBSbybnFvcyC2dDwHktwV35TnpTZ/s1039/Logo_Siciliacque.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="322" data-original-width="1039" height="198" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMpqQtpvi56vj_XkSYxzYKCvES-bwVSN_XQl87pgnaeBFBLrgZBzQItvh6rQpHFxjQ5mK9ZnrNfxRwBGLTU3Od4CanUqtWat3OkzYjDjSXUMrzj4arYXcaErCYeej0aU4T5HyDvhWPVq56gOQi_C-PoupIF3EVuBSbybnFvcyC2dDwHktwV35TnpTZ/w640-h198/Logo_Siciliacque.jpg" width="640" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Continua il cammino del mega-progetto da cento milioni di euro di Siciliacque, società in mano a capitali privati ed alla multinazionale Veolia Acqua, per il tramite della controllata Idrosicilia. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Ancora una volta, dopo avere allertato con il Comitato Acqua Pubblica di Menfi la cittadinanza e l'Amministrazione Comunale, desideriamo evidenziare che entro il <b>DODICI NOVEMBRE DUEMILAVENTIDUE </b> scade il termine per la presentazione di OSSERVAZIONI al Ministero per la Transizione Ecologica. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Ecco il link da cui trarre l'indirizzo e le modalità con cui presentare le OSSERVAZIONI: <a href="https://va.mite.gov.it/it-IT/Oggetti/Info/8644" target="_blank">Ministero Progetto Siciliacque</a> </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Di seguito anche il link contenente l'elenco delle Ditte espropriate di Menfi: <a href="https://www.siciliacquespa.it/FileUpload/PNRR/Albo%20Pretorio%20Menfi.pdf" target="_blank">Elenco Ditte di Menfi espropriate</a></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Il Comitato per l'Acqua Pubblica di Menfi ha inoltrato una dettagliata memoria di osservazioni, oltre ad una serie di istanze e richieste all'amministrazione pubblica di Menfi per opporsi al progetto ed evitare che il territorio di Menfi, come in tante altre occasioni diventi preda di interessi e speculazioni. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">E' importante fare sentire la nostra voce anche al Ministero per la Transizione Ecologica, affinché i privati che occupano le poltrone di Siciliacque si rendano conto che esiste una opinione pubblica, fedele all'esito del referendum che vuole che l'acqua venga gestita in trasparenza ed efficienza da soggetti effettivamente pubblici e che perseguano esclusivamente l'interesse pubblico.</span></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="font-family: inherit;">Veolia, come gli altri privati, persegue interessi propri ed imprenditoriali: </span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="font-family: inherit;">a) <span style="font-size: large;">vende ai siciliani la loro stessa acqua, lucrando sul prezzo e facendo propri i profitti;</span> </span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="font-family: inherit;">b) effettua investimenti con risorse pubbliche, sottraendo le stesse ad altre e più proficue destinazioni; </span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="font-family: inherit;">c) decide quando, come e dove investire, trascurando la scelta dei dissalatori e non facendo scrupolo nel depredare le risorse idriche del territorio siciliano. </span></b></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Veolia ha allungato i suoi tentacoli con partecipazioni e società miste in quasi tutte le regioni italiane, creando ovunque scontento e rabbia nella popolazione per la gestione del servizio idrico. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">La gestione privata del servizio è penalizzante per l'utenza. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Ai menfitani è stato detto dal personale Siciliacque che le risorse idriche di Menfi per il momento non verranno intaccate, ma la presenza massiccia di un acquedotto da cento milioni di euro all'interno del territorio e la costruzione di partitori in prossimità dei pozzi comunali significa che al momento opportuno nessuno può escludere che la mega conduttura si potrà allacciare ai pozzi comunali che già soffrono di emungimenti in favore di alt<span>ri comuni. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">E' ora di dire basta. La realizzazione dell'opera avrà un impatto ambientale rilevante, anche con attraversamento di torrenti, fasce di rispetto e zone vincolate. <u style="text-align: left;"><span style="font-size: large; line-height: 115%;">Nel progetto sono del tutto ignorate le <b>fasce di rispetto</b>, l’equilibrio
florofaunistico dei torrenti, le previsioni dei Piani paesistici, le tutele normative
predisposte dal D.to Leg.vo n.22/01/2004 n.42 e dal D.to Leg.vo n.152/2006.</span></u></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Viene da chiedersi il perché Siciliacque anziché riattivare i dissalatori di Marsala e Trapani, gli unici che possono garantire la rinnovabilità della risorsa idrica, preferisce attingere ai bacini ed alle dighe, impoverendo il territorio e sottraendo l'acqua all'agricoltura ed alle attività. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Si tratta di un'attività predatoria che, in tempi di carenza idrica e di scarsità di precipitazioni, non garantisce alcuna sostenibilità ambientale!</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Impegniamoci affinché tale progetto non giunga a realizzazione. A beneficiarne sarà il nostro territorio e le generazioni future di menfitani. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">By M. Barbera</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;"> </span></div></div><p></p>Michele Barberahttp://www.blogger.com/profile/12933239211484447400noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5498453111703782648.post-33503695146107238372022-10-13T20:17:00.004+01:002022-10-13T20:17:46.137+01:00INAUGURAZIONE DELLA XIX LEGISLATURA: LILIANA SEGRE PARLA AI SENATORI<p> </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWSZvJu0JT7Kia_hbieEwjHaWnd_ZHyKyD2-lHATtsdTKTjyMWkufuKmME2QsyUNcEQNv4mXMEKPQ-Dj1H_1062vgBsMGB6UOccH_uT-O-X3MGfJpv64zXwmvMtYPF209KqcucRLIReo027Zb1uu4PPvtwql3oKgGpFkDSz6TEOavJTh5ZVe6yWvZY/s1200/liliana-segre-1-1200x675.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="675" data-original-width="1200" height="329" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWSZvJu0JT7Kia_hbieEwjHaWnd_ZHyKyD2-lHATtsdTKTjyMWkufuKmME2QsyUNcEQNv4mXMEKPQ-Dj1H_1062vgBsMGB6UOccH_uT-O-X3MGfJpv64zXwmvMtYPF209KqcucRLIReo027Zb1uu4PPvtwql3oKgGpFkDSz6TEOavJTh5ZVe6yWvZY/w586-h329/liliana-segre-1-1200x675.jpg" width="586" /></a></div><br /><span style="background-color: white; font-family: Georgia, "serif"; font-size: 13.5pt; text-align: justify;"><br /></span><p></p><p><span style="background-color: white; font-family: Georgia, "serif"; font-size: 13.5pt; text-align: justify;"><br /></span></p><p><span style="background-color: white; font-family: Georgia, "serif"; font-size: 13.5pt; text-align: justify;"><i>Il Discorso, profondo e ricco di significati, del presidente provvisorio del
Senato, <b>Liliana SEGRE,</b></i></span><span style="background-color: white; font-family: Georgia, "serif"; font-size: 13.5pt; text-align: justify;"><i> pronunciato nell'Aula di
Palazzo Madama in apertura della prima seduta della XIX legislatura</i>:</span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">"Colleghe
Senatrici, Colleghi Senatori, rivolgo il più caloroso saluto al Presidente
della Repubblica Sergio Mattarella e a quest'Aula. Con rispetto, rivolgo il mio
pensiero a Papa Francesco.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Certa di
interpretare i sentimenti di tutta l'Assemblea, desidero indirizzare al
Presidente Emerito Giorgio Napolitano, che non ha potuto presiedere la seduta
odierna, i più fervidi auguri e la speranza di vederlo ritornare presto
ristabilito in Senato. Il Presidente Napolitano mi incarica di condividere
con voi queste sue parole: "Desidero esprimere a tutte le senatrici ed i
senatori, di vecchia e nuova nomina, i migliori auguri di buon lavoro, al
servizio esclusivo del nostro Paese e dell'istituzione parlamentare ai quali ho
dedicato larga parte della mia vita".<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Rivolgo
ovviamente anch'io un saluto particolarmente caloroso a tutte le nuove Colleghe
e a tutti i nuovi Colleghi, che immagino sopraffatti dal pensiero della
responsabilità che li attende e dalla austera solennità di quest'aula, così
come fu per me quando vi entrai per la prima volta in punta di piedi. Come da
consuetudine vorrei però anche esprimere alcune brevi considerazioni personali.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Incombe su
tutti noi in queste settimane l'atmosfera agghiacciante della guerra tornata
nella nostra Europa, vicino a noi, con tutto il suo carico di morte,
distruzione, crudeltà, terrore...una follia senza fine. Mi unisco alle parole
puntuali del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "la pace è
urgente e necessaria. La via per ricostruirla passa da un ristabilimento della
verità, del diritto internazionale, della libertà del popolo ucraino".<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Oggi sono
particolarmente emozionata di fronte al ruolo che in questa giornata la sorte
mi riserva.<br />
In questo mese di ottobre nel quale cade il centenario della Marcia su Roma,
che dette inizio alla dittatura fascista, tocca proprio ad una come me assumere
momentaneamente la presidenza di questo tempio della democrazia che è il Senato
della Repubblica.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Ed il
valore simbolico di questa circostanza casuale si amplifica nella mia mente
perchè, vedete, ai miei tempi la scuola iniziava in ottobre; ed è impossibile
per me non provare una sorta di vertigine ricordando che quella stessa bambina
che in un giorno come questo del 1938, sconsolata e smarrita, fu costretta
dalle leggi razziste a lasciare vuoto il suo banco delle scuole elementari,
oggi si trova per uno strano destino addirittura sul banco più prestigioso del
Senato!<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il Senato
della diciannovesima legislatura è un'istituzione profondamente
rinnovata, non solo negli equilibri politici e nelle persone degli eletti, non
solo perchè per la prima volta hanno potuto votare anche per questa Camera i
giovani dai 18 ai 25 anni, ma soprattutto perchè per la prima volta gli eletti
sono ridotti a 200.<br />
L'appartenenza ad un così rarefatto consesso non può che accrescere in tutti
noi la consapevolezza che il Paese ci guarda, che grandi sono le nostre
responsabilità ma al tempo stesso grandi le opportunità di dare l'esempio.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Dare
l'esempio non vuol dire solo fare il nostro semplice dovere, cioè adempiere al nostro
ufficio con "disciplina e onore", impegnarsi per servire le
istituzioni e non per servirsi di esse.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Potremmo
anche concederci il piacere di lasciare fuori da questa assemblea la politica
urlata, che tanto ha contribuito a far crescere la disaffezione dal voto,
interpretando invece una politica "alta" e nobile, che senza nulla
togliere alla fermezza dei diversi convincimenti, dia prova di rispetto per gli
avversari, si apra sinceramente all'ascolto, si esprima con gentilezza, perfino
con mitezza.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Le elezioni
del 25 settembre hanno visto, come è giusto che sia, una vivace competizione
tra i diversi schieramenti che hanno presentato al Paese programmi alternativi
e visioni spesso contrapposte. E il popolo ha deciso. E' l'essenza della
democrazia.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La maggioranza uscita
dalle urne ha il diritto-dovere di governare; le minoranze hanno il compito
altrettanto fondamentale di fare opposizione. Comune a tutti deve essere
l'imperativo di preservare le Istituzioni della Repubblica, che sono di tutti,
che non sono proprietà di nessuno, che devono operare nell'interesse del Paese,
che devono garantire tutte le parti.<br />
Le grandi democrazie mature dimostrano di essere tali se, al di sopra delle
divisioni partitiche e dell'esercizio dei diversi ruoli, sanno ritrovarsi unite
in un nucleo essenziale di valori condivisi, di istituzioni rispettate, di emblemi
riconosciuti.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In Italia
il principale ancoraggio attorno al quale deve manifestarsi l'unità del nostro
popolo è la Costituzione Repubblicana, che come disse Piero
Calamandrei non è un pezzo di carta, ma è il testamento di 100.000 morti
caduti nella lunga lotta per la libertà; una lotta che non inizia nel settembre
del 1943 ma che vede idealmente come capofila Giacomo Matteotti.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il popolo
italiano ha sempre dimostrato un grande attaccamento alla sua Costituzione,
l'ha sempre sentita amica.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">In ogni
occasione in cui sono stati interpellati, i cittadini hanno sempre scelto di
difenderla, perchè da essa si sono sentiti difesi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">E anche
quando il Parlamento non ha saputo rispondere alla richiesta di intervenire su
normative non conformi ai principi costituzionali - e purtroppo questo è
accaduto spesso - la nostra Carta fondamentale ha consentito comunque alla
Corte Costituzionale ed alla magistratura di svolgere un prezioso lavoro di
applicazione giurisprudenziale, facendo sempre evolvere il diritto.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Naturalmente
anche la Costituzione è perfettibile e può essere emendata (come essa stessa
prevede all'art. 138), ma consentitemi di osservare che se le energie che da
decenni vengono spese per cambiare la Costituzione - peraltro con risultati
modesti e talora peggiorativi - fossero state invece impiegate per attuarla, il
nostro sarebbe un Paese più giusto e anche più felice.<br />
Il pensiero corre inevitabilmente all'art. 3, nel quale i padri e le madri
costituenti non si accontentarono di bandire quelle discriminazioni basate su
"sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali
e sociali", che erano state l'essenza dell'ancien regime.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Essi
vollero anche lasciare un compito perpetuo alla "Repubblica":
"rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di
fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo
della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese". Non è poesia
e non è utopia: è la stella polare che dovrebbe guidarci tutti, anche se
abbiamo programmi diversi per seguirla: rimuovere quegli ostacoli !<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Le grandi
nazioni, poi, dimostrano di essere tali anche riconoscendosi coralmente nelle
festività civili, ritrovandosi affratellate attorno alle ricorrenze scolpite
nel grande libro della storia patria. Perchè non dovrebbe essere così anche per
il popolo italiano? Perché mai dovrebbero essere vissute come date
"divisive", anziché con autentico spirito repubblicano, il 25
Aprile festa della Liberazione, il 1 Maggio festa del lavoro,
il 2 Giugno festa della Repubblica? Anche su questo tema della piena
condivisione delle feste nazionali, delle date che scandiscono un patto tra le
generazioni, tra memoria e futuro, grande potrebbe essere il valore
dell'esempio, di gesti nuovi e magari inattesi.</span><span style="color: black; font-family: "Helvetica","sans-serif"; font-size: 16.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Altro
terreno sul quale è auspicabile il superamento degli steccati e l'assunzione di
una comune responsabilità è quello della lotta contro la diffusione del
linguaggio dell'odio, contro l'imbarbarimento del dibattito pubblico, contro la
violenza dei pregiudizi e delle discriminazioni.<br />
Permettetemi di ricordare un precedente virtuoso: nella passata legislatura i
lavori della "Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di
intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla
violenza" si sono conclusi con l'approvazione all'unanimità di un
documento di indirizzo.<br />
Segno di una consapevolezza e di una volontà trasversali agli schieramenti
politici, che è essenziale permangano.</span><span style="color: black; font-family: "Helvetica","sans-serif"; font-size: 16.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Concludo
con due auspici. Mi auguro che la nuova legislatura veda un impegno concorde di
tutti i membri di questa assemblea per tenere alto il prestigio del Senato,
tutelare in modo sostanziale le sue prerogative, riaffermare nei fatti e non a
parole la centralità del Parlamento.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Da molto
tempo viene lamentata da più parti una deriva, una mortificazione del ruolo del
potere legislativo a causa dell'abuso della decretazione d'urgenza e del
ricorso al voto di fiducia. E le gravi emergenze che hanno caratterizzato gli
ultimi anni non potevano che aggravare la tendenza.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Nella mia
ingenuità di madre di famiglia, ma anche secondo un mio fermo convincimento,
credo che occorra interrompere la lunga serie di errori del passato e per
questo basterebbe che la maggioranza si ricordasse degli abusi che denunciava
da parte dei governi quando era minoranza, e che le minoranze si ricordassero
degli eccessi che imputavano alle opposizioni quando erano loro a governare.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Una sana e
leale collaborazione istituzionale, senza nulla togliere alla fisiologica
distinzione dei ruoli, consentirebbe di riportare la gran parte della
produzione legislativa nel suo alveo naturale, garantendo al tempo stesso tempi
certi per le votazioni.</span><span style="color: black; font-family: "Helvetica","sans-serif"; font-size: 16.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Auspico,
infine, che tutto il Parlamento, con unità di intenti, sappia mettere in campo
in collaborazione col Governo un impegno straordinario e urgentissimo per
rispondere al grido di dolore che giunge da tante famiglie e da tante imprese
che si dibattono sotto i colpi dell'inflazione e dell'eccezionale impennata dei
costi dell'energia, che vedono un futuro nero, che temono che diseguaglianze e
ingiustizie si dilatino ulteriormente anzichè ridursi. In questo senso avremo
sempre al nostro fianco l'Unione Europea con i suoi valori e la concreta
solidarietà di cui si è mostrata capace negli ultimi anni di grave crisi
sanitaria e sociale.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Non c'è un
momento da perdere: dalle istituzioni democratiche deve venire il segnale
chiaro che nessuno verrà lasciato solo, prima che la paura e la rabbia possano
raggiungere i livelli di guardia e tracimare.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 22.5pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: "Georgia","serif"; font-size: 13.5pt; mso-bidi-font-family: Helvetica; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Senatrici e
Senatori, cari Colleghi, buon lavoro!".<o:p></o:p></span></p>Michele Barberahttp://www.blogger.com/profile/12933239211484447400noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5498453111703782648.post-29659470442301129362022-08-28T08:09:00.004+01:002022-08-28T08:12:38.767+01:00“PARACADUTATI” ALLE ELEZIONI: UNO SCHIAFFO PER LA SICILIA ED I SICILIANI<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh56_BPvHW6yluejYedBMiNUD4gWX6-P7kiPdMVTUBbdU8hieZB8zZgw02GVNXAUIHvivo_kXcY6VOoyB3C2tlaw56KALHUIg9jCKd2EyhHcLy9bQOiuZA28-wLPhyRqHZfz2Kp0J7aOgVNMd0bablrBR228D2vZkStCHWi7W8aokmws4X1Raj1At33/s488/elezioni_paracadute.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="443" data-original-width="488" height="356" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh56_BPvHW6yluejYedBMiNUD4gWX6-P7kiPdMVTUBbdU8hieZB8zZgw02GVNXAUIHvivo_kXcY6VOoyB3C2tlaw56KALHUIg9jCKd2EyhHcLy9bQOiuZA28-wLPhyRqHZfz2Kp0J7aOgVNMd0bablrBR228D2vZkStCHWi7W8aokmws4X1Raj1At33/w393-h356/elezioni_paracadute.jpg" width="393" /></a></div><br /><p></p><p></p><div style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;"><div style="text-align: justify;">Se qualcuno avesse voluto una prova (l’ennesima) del più bieco e
becero opportunismo dei politici di questa Italietta, lo invito a scorrere le
liste dei candidati al maggioritario ed al proporzionale.</div> <div style="text-align: justify;">Vince ovunque la ricerca del posto sicuro, del collegio blindato.</div> <div style="text-align: justify;">Una volta si diceva che il deputato doveva essere espressione del
territorio. Oggi è l’esatto contrario: il candidato paracadutato potrà – al più
– essere fedele e riconoscente al partito ( o movimento che dir si voglia) che
lo ha piazzato, ma che interesse potrà avere per un territorio in cui forse sarà
andato a fare una o due serate preelettorali?</div><div style="text-align: justify;">In Sicilia non è andata meglio che in altre zone d’Italia. Oggi,
anziché il granaio d’Italia, è vista come un feudo elettorale, un bottino da
depredare, dove i risultati si danno per scontati. Così, qualche big di partito
ha piazzato il suo sedere o quello dell’amico, o della sua fidanzata o compagna
in collegi definiti “blindati”, un insulto all’elettorato, od anche in uno o
più listini regionali legati all’aritmetica astratta o al gioco dei dadi dei
consensi.</div><div style="text-align: justify;">Il territorio è scomparso, la partitocrazia scellerata si è spartita l’Italia
con una emigrazione incrociata di cavalier serventi e di ventura, in tremante
attesa che i voti confermino la profezia delle statistiche, salvo – poi – una
volta a Roma, voltar gabbana e spalle alla prima occasione di una poltrona o di
un gratificante appannaggio. Ci sono politici che - con disinvoltura e faccia
tosta - hanno cambiato idea, casacca e opinioni al primo spirar del vento, e
che ancora oggi trovano incredibilmente posto in prima linea per il parlamento.</div>
<div style="text-align: justify;">È il mostro che divora se stesso: cosa si possono aspettare i partiti
che hanno asservito il popolo ad una classe politica mercenaria, che punta allo
scranno di onorevole come un disoccupato all’agognato posto fisso?</div><div style="text-align: justify;">A farne spese sono le regioni che, paradossalmente, avrebbero più
bisogno di una classe politica attenta ed attiva ai loro bisogni, come la
Sicilia.</div> <div style="text-align: justify;">Non è vero è che in Sicilia vi sono solo “pecoroni”.</div> <div style="text-align: justify;">La Sicilia da tempo aspira al cambiamento, è disponibile a giocarsi ogni
volta il tutto per tutto pur di cambiare. Negli anni passati si sono visti
capovolgimenti di fronte, i grillini che gridavano al “cappotto”, come avevano
fatto prima i berlusconini.</div> <div style="text-align: justify;">Ma, a valutare i fatti, si vede come, ogni volta, se i suonatori sono
cambiati, la musica è rimasta sempre la stessa. E la Sicilia sprofonda, sempre
più arrabbiata, sempre più disillusa.</div><div style="text-align: justify;">Ancora oggi, in questi primi scorci di campagna elettorale, tutti ad
esortare che “la Sicilia deve cambiare” che i “siciliani devono avere uno
scatto di orgoglio”, “prima la Sicilia” e così via...</div><div style="text-align: justify;">Siamo sicuri che i siciliani
devono cambiare oppure è la classe politica barbina e farlocca che deve fare un
serio esame di coscienza?</div><div style="text-align: justify;">Ed i politici siciliani? Sono scomparsi? No, semmai, i più scaltri hanno
utilizzato pure loro le alchimie della statistica per farsi paracadutare in
collegi o listini apparentemente sicuri.</div> <div style="text-align: justify;">Non pigliamoci in giro. Per favore. Votare un ”candidato forestiero”, un soldato di ventura, uno (o una) che all’indomani
delle elezioni e dei ringraziamenti di rito non riserverà un rigo delle sua
agenda a quel territorio, che volete che utilità abbia?</div><div style="text-align: justify;">La verità è che il paracadutismo serve proprio a cancellare le tracce
di questo rapporto con il territorio: se il politico eletto fa male, lo si va a
paracadutare da un’altra parte.</div> <div style="text-align: justify;">È una sorta di gioco delle tre carte, il supremo inganno, in cui a
vincere sono sempre e solo i partiti. Ed a perdere, purtroppo, è il popolo.</div> <div style="text-align: justify;">By Michele
Barbera</div></div><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><br /><p></p>Michele Barberahttp://www.blogger.com/profile/12933239211484447400noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5498453111703782648.post-62297854669841142382022-08-28T07:46:00.005+01:002022-08-28T07:46:36.694+01:00IL PIACERE DI LEGGERE: CHIANTULONGU, poesie DI JOSE’ RUSSOTTI<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpJDts9UlXq-9pZitYW-KmETzYmGhDyud8Qd21JjIPYVpJwzPHioDAk5OG2fTyOcimJ_BU7Hl1iqPg_ubVYj3FFwF0mVpAq5EveQbXofaWtTvXap161_9uQfgcUwIUPmBu5wBxHX0IwzKgfhiJdcD8R_1DfMIks_DCftntHdFOcM6xT81VYOiyhT2B/s1241/chiantulongu.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1241" data-original-width="937" height="485" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpJDts9UlXq-9pZitYW-KmETzYmGhDyud8Qd21JjIPYVpJwzPHioDAk5OG2fTyOcimJ_BU7Hl1iqPg_ubVYj3FFwF0mVpAq5EveQbXofaWtTvXap161_9uQfgcUwIUPmBu5wBxHX0IwzKgfhiJdcD8R_1DfMIks_DCftntHdFOcM6xT81VYOiyhT2B/w367-h485/chiantulongu.jpg" width="367" /></a></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Quanta forza e pathos può
avere la voce interiore del poeta?<br /></span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">E quanto più dall’interno
scaturisce, tanto più convoglia in esso tutto il suo fremere, il suo pulsare,
il suo sentire, il suo percepire, fino ad esplodere in una dimensione
universale.<br /> </span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Il “pianto-lungo” che nella
bivalenza semeiotica ed assonanza linguistica non è solo “chiantu”, pianto, ma
anche, mi piace questa sinestesia fonetica, “canto”.<br /> </span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Un canto sommesso, che ricorda
quello del bambino di fronte ai misteri del mondo (è che cosa è il dolore umano
se non un mistero, una condizione di infelicità acuta ed atavica), ma riporta
alla memoria anche il salmodiare dei cori tragici greci che accompagnavano gli
spettatori alla catarsi, alla purificazione del dolore.<br /> </span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Il pianto, dunque, ha un
potere ancestrale, intimo, personale, eppure universale. Accomuna tutti gli
uomini, fin dall’atto della nascita. Leopardi si attarda nei suoi scritti a
descrivere “la tragedia della nascita” e di come la madre deve sapere consolare
il bambino, quasi come un viatico nel lungo cammino e dolore dell’esistenza.<br /> </span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">José Russotti trasmette con
le poesie di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Chiantulongu</i>, tutta la
sua ansia intellettuale, il senso profondo ed oscuro di un disagio esistenziale
che si dipana, nell’arco teso di una intensa tensione emotiva, in senso
diacronico, ovvero con lo sguardo insieme alle proprie radici e, al contempo,
proteso in un futuro incerto, labile e </span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-bidi-theme-font: minor-latin;">precario: <i style="mso-bidi-font-style: normal;">“Ndâ
l’utru chi gnutti l’uttima fogghia, / suru ‘na rrancata i ventu / muntùai
nostri nommi. (Nell’otre che ingoierà l’ultima foglia/solo un attimo di vento /
nominerà i nostri nomi.).<br /> <o:p></o:p></i></span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-size: 11.0pt; mso-bidi-theme-font: minor-latin;">In questo oblio sensibile ed immanente, il
poeta rappresenta una pietra d’inciampo, un <i style="mso-bidi-font-style: normal;">lampu
sbrannenti</i>, un lampo splendente, che anela a rimanere, al di là
dell’orizzonte materia-morte nel cuore di chi lo ha voluto bene, che richiama
la foscoliana ”<i style="mso-bidi-font-style: normal;">eredità d’affetti</i>” che
lega in comunione di spirito i vivi ai morti.<br /></span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Ma il pianto è anche
metafora di vitalità, di rabbia, di riscatto. È un sentimento passionale, mai
domo né rassegnato, che – come è stato scritto – odora di rimpianto e
desiderio.<br /> </span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLs6n09eLW7GD05DmSod8ynkx9qbyfmmaPfvqY11EeUntjdH00djs7U5ZdPyRKywcFu1Wsxk5EKSG8wbDRSm0Su4gbkUyB_S-de7o2Uwmg6dHeOMr41nX_1dOTdq57H0eL5uFt7e3u_Mf2Ze8BbYHQJsahlyUpnNIya_RiSgBBIkyZs4mmol1htx20/s572/russotti.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="572" data-original-width="518" height="294" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLs6n09eLW7GD05DmSod8ynkx9qbyfmmaPfvqY11EeUntjdH00djs7U5ZdPyRKywcFu1Wsxk5EKSG8wbDRSm0Su4gbkUyB_S-de7o2Uwmg6dHeOMr41nX_1dOTdq57H0eL5uFt7e3u_Mf2Ze8BbYHQJsahlyUpnNIya_RiSgBBIkyZs4mmol1htx20/w266-h294/russotti.jpg" width="266" /></a></div>Il grande merito di José
Russotti nella sua silloge <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Chiantulongu </i>è
il volere esplorare con il desiderio e la passione, fare vibrare a fondo i suoi
versi fino a tendere l’estremo arco lirico, un punto di non ritorno espressivo
nel dualismo parlata dialettale-lingua italiana.<br /></span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Le poesie di José vivono
nella dimensione metafisica de <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Il vecchio
ed il mare </i>di Hemingway, in cui l’uomo è costretto ad affrontare - in una
lotta dal lirismo struggente-, l’oceano-natura che lo circonda, con la
consapevolezza che si tratta di una lotta impari, in cui deve confrontarsi con
forze titaniche, destinate a travolgerlo. Eppure non si rassegna.<br /></span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">La vita, dunque, come sfida
al destino ineluttabile, il coraggio e la tenacia dell’uomo che affronta il
mistero dell’esistenza, la fusione dell’uomo con il suo habitat naturale,
vissuto come proiezione dell’individuo, la tensione spirituale dell’incombere
della morte.<br /> </span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Ma José Russotti non è solo.
Il suo cammino sentimentale, per quanto impervio ed accecante, si orienta con
bussole emotive che lo sorreggono nella sua riflessione, nel suo anelito lirico
contro ogni banale contingenza.<br /> </span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">La figura del <i style="mso-bidi-font-style: normal;">padre</i>, a cui José Russotti dedica versi
che sono spaccati di cuore, in cui momenti di quotidianità assurgono a icone di
memoria dove emergono, forti ed indissolubili, i caratteri dell’<i style="mso-bidi-font-style: normal;">amarezza</i> della vita, dei sacrifici che
in apparenza inaridiscono gli affetti e si ergono a scudo di vissuti non
facili.<br /> </span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Ma ecco la rivelazione,
quelle mani piagate dal lavoro, quella scorza di apparente durezza si scioglie:
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">“ ’U sacciu, sunnu mani di petra / ma
sannu ancora ‘carizzàriti” </i>(Lo so, sono mani si pietra / ma sanno ancora
accarezzarti).<br /> </span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Accanto alla figura del
padre, José si stringe alla <i style="mso-bidi-font-style: normal;">madre</i>. I
toni diventano acutamente più sensibili. Anche lei portata via dalla morte, nel
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">chiantu</i> che trasmuta in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">cantu. </i>José intona un lamento amaro, di
fronte all’<i style="mso-bidi-font-style: normal;">ultimo istante, l’uttima
‘rrancata, </i>insieme a lei. E di fronte alle ossa sepolte, mute, incapaci di
parlare, al poeta non rimane che “custodire la sua voce”.<br /> </span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Gli affetti familiari
diventano ancore spirituali per il poeta, così nei versi dedicati alla <i style="mso-bidi-font-style: normal;">moglie </i><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ed alla <i style="mso-bidi-font-style: normal;">figlia
Elyza. </i><span style="mso-spacerun: yes;"> <br /></span></span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">L’eco pavesiano palesato dal
poeta tratteggia la moglie come una “terra che nessuno ha mai svelato”,
metafora di un legame d’amore che celebra la “femmina e madre”, in cui l’uomo
implora rifugio: <i style="mso-bidi-font-style: normal;">“dumannu a ttia, fimmina
e matri:/ lassa stari l’affannu e fammi sentiri / a calura<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di to’ mani subbra a facci, / ora, c’u
‘nvernu si tratteni”. </i>(Chiedo a te, femmina e madre:/ lascia stare gli
affanni e fammi sentire / il calore delle tue mani sul viso, / ora, che
l’inverno si trattiene).<span style="mso-spacerun: yes;"> <br /> </span></span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Ed il cammino </span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;">dei ricordi prosegue con la memoria della
figlia Elyza, stella nascente, esposta come una “rondine d’amore” alla tempesta
della vita, ad una sorte in cu il destino beffardo non risparmia colpi amari: <i style="mso-bidi-font-style: normal;">“U distinu ti lassau â fera d’a vita, /
commu s’a motti è na parora mai data / unnni u distinu si rrasca affina ȏ
funnu”</i> (Il destino ti lasciò alla fiera della vita,/ come se la morte fosse
una parola mai data,/ dove il destino si raschia sino al fondo).<br /> <o:p></o:p></span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;">L’eco
del “pianto lungo”, la corrente del canto, trascina via José dai suoi affetti
intimi e familiari con uno sguardo sgomento alla <i style="mso-bidi-font-style: normal;">pandemia</i>, che costringe al chiuso, che gonfia e spacca i cuori,
nell’aria ammorbata <i style="mso-bidi-font-style: normal;">“d’i manziònnu senza
canzuni”. </i>Di fronte all’ineluttabile, tace l’aedo, il silenzio si misura a <i style="mso-bidi-font-style: normal;">firagni</i>, filari, mentre il dolore
penetra come una spina e le donne contano i morti.<br /> </span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;">Il
lirismo russottiano, venato di malinconica <i style="mso-bidi-font-style: normal;">saudade</i>,
avvolge anche Malvagna, la terra del cuore. Nei versi di José dedicati al borgo
ed alla natura che lo circonda, scopriamo il riverbero vivido di certi sipari montaliani
che si accompagnano ad un degradare, ad un meriggiare pallido ed assorto che
non dimentica il travaglio della vita e la “muraglia” con in cima cocci aguzzi
di bottiglia.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> <br /></span></span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;">José
canta i muri a secco, i gechi al sole, la gramigna nelle fessure: <i style="mso-bidi-font-style: normal;">“ndȇ murazzi a siccu di ‘zzazzamiti ȏ suri /
crisci e spaja / a rramigna ndȇ ‘ngagghi: / ghiommuru di radica ‘nta terra.”<br /><o:p></o:p></i></span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;">Ma
il poeta ha la veggenza di un futuro che non risparmierà il borgo, del quale
rimarrà viva solo la memoria: <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Lassatimi
cantari ȏmunnu / a storia d’un paisi chi mmori / di lacrimi e staciuni di viti
passati”.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></i><span style="mso-spacerun: yes;"> <br /></span></span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">L’afflato finale della
silloge, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">l’uttima fogghia,</i> è
riservato alla sublimazione della esperienza universale, al comune sentire e
vivere, alla sorte che rende eguali gli uomini: <i style="mso-bidi-font-style: normal;">“non vidu nudda differenza / tra chiddu chi fu aieri / e chiddu chi
sarà dumani: / suru a motti mmisca e sracancia i catti / subbra a tuagghia d’a
vita” </i><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>(Non vedo nessuna differenza /
tra quel che accadde ieri / e quale che accadrà domani: / solo la morte
sconvolge e muta le carte / sulla tovaglia della vita).<br /> </span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">La forza catartica della
poesia è la leva della vita, la chiave di volta che risiede ed anima il cuore
dell’uomo e di cui José ha un bisogno esiziale: si vive d’amore e di nulla, ma
la poesia è un tesoro di cui l’uomo non deve privarsi, la poesia è <i style="mso-bidi-font-style: normal;">acqua che esce dalla roccia.<br /></i></span><span style="font-size: 12pt;">E rimaniamo, mano nella
mano, con José ed i suoi splendidi versi, che invito tutti a leggere, ad
osservare affatati questo immane tramonto che è la vita umana, ad attendere lento
il </span><i style="font-size: 12pt;">buio</i><span style="font-size: 12pt;"> che scende con il desiderio
che con sé porti un destino diverso, una sorte meno amara.<br /></span><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">By Michele Barbera</span></div>
<br /><p></p>Michele Barberahttp://www.blogger.com/profile/12933239211484447400noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5498453111703782648.post-21528826163492596252022-08-13T17:08:00.002+01:002022-08-13T17:08:34.319+01:00CONTRIBUTO DA UN MILIONE DI EURO: IL COMUNE DI MONTEVAGO VINCE IL RICORSO AL TAR<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjubrx-1Uosbh1rHdO6iXoen7rLX-51AtXN0Lxyh9ChT4NY08O7YzbgxwgKhWQVtCLJcHPIe3V8e2d6VpvNH6P7dteIWIE_P-M5Nx8Z6SeEtIQqvGrm8zCXYws8n9ZWn7zyhkYfWZc3MnmjBqaD4A8JqBtZT9TOBGixLTa-4_AInpPGd7ZeNffi9mRg/s1440/comune%20montevago.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="856" data-original-width="1440" height="253" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjubrx-1Uosbh1rHdO6iXoen7rLX-51AtXN0Lxyh9ChT4NY08O7YzbgxwgKhWQVtCLJcHPIe3V8e2d6VpvNH6P7dteIWIE_P-M5Nx8Z6SeEtIQqvGrm8zCXYws8n9ZWn7zyhkYfWZc3MnmjBqaD4A8JqBtZT9TOBGixLTa-4_AInpPGd7ZeNffi9mRg/w426-h253/comune%20montevago.jpg" width="426" /></a></div><br /><p></p><div style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSJoJuGOznrlYzBH0ZL5GSzlJTNdTayymOMcsIg91N6N17O1EQDttAvV2poSZ8HL0Jd3nQ4lE6YqPK5SvZQE3SOOz4qm44wcqIVPTtGfR02dxx8MMfFIpBaywsPquaQ_h8KgagBr1zvkrNlDB5B_Ja36rK-KudRtTbdMNSY14nfbHuIkVGVj8xDQdS/s566/margherita%20ruvolo.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="566" data-original-width="566" height="242" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSJoJuGOznrlYzBH0ZL5GSzlJTNdTayymOMcsIg91N6N17O1EQDttAvV2poSZ8HL0Jd3nQ4lE6YqPK5SvZQE3SOOz4qm44wcqIVPTtGfR02dxx8MMfFIpBaywsPquaQ_h8KgagBr1zvkrNlDB5B_Ja36rK-KudRtTbdMNSY14nfbHuIkVGVj8xDQdS/w242-h242/margherita%20ruvolo.jpg" width="242" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: x-small;"><i>L'On.le Margherita La Rocca Ruvolo</i></span></td></tr></tbody></table>L’istanza
di finanziamento del progetto e la relativa richiesta di contributo per l’esecuzione
di lavori di ricostruzione della strada Serafino e di ristrutturazione di
quella Sajaro nel territorio del Comune belicino guidato dal Sindaco On.le
Margherita La Rocca Ruvolo, ammontante a €.999.974,03, è ammissibile e la
Regione Siciliana dovrà esaminarla nell’ambito dei progetti finanziabili del Programma
di Sviluppo Rurale REGIONE SICILIA 2014-2020.<br /> </span><span style="font-family: georgia;">A
stabilirlo è stata la Terza Sezione del TAR Sicilia con la recentissima sentenza
n.1876/2022.<br /> </span><span style="font-family: georgia;">Il
Collegio dei Giudici Amministrativi, che ha accolto i motivi del ricorso
patrocinato dall’Avvocato Paola Barbera, ha stabilito, infatti, che il progetto
– riguardante il rifacimento di una importante arteria della viabilità rurale nel
territorio montevaghese – aveva tutti i requisiti per essere ammesso nella
graduatoria di quelli finanziabili dal P.S.R. 2014-2020, graduatoria dalla
quale era stato illegittimamente escluso. <br /> </span><span style="font-family: georgia;"><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhC-9ZjvAs68Ofmti37VE--J5E9AdtTPvCLr00JhQryn6zojvBFFWKE8EpfAdSHxAbl2bzMWZ84KWRFMW4KWlnQ-PQC7KSwsbBvfWRz7kfuXAQNxCDxXjpzQRDUGtIebApiNhobYqdZsqxxvAi3ukdnkKZdy7OX5aZlQYyjnBm33Mr6PBhUWBHiQpf9/s270/paola1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="270" data-original-width="270" height="184" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhC-9ZjvAs68Ofmti37VE--J5E9AdtTPvCLr00JhQryn6zojvBFFWKE8EpfAdSHxAbl2bzMWZ84KWRFMW4KWlnQ-PQC7KSwsbBvfWRz7kfuXAQNxCDxXjpzQRDUGtIebApiNhobYqdZsqxxvAi3ukdnkKZdy7OX5aZlQYyjnBm33Mr6PBhUWBHiQpf9/w184-h184/paola1.jpg" width="184" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: x-small;"><i>Avv. Paola Barbera</i></span></td></tr></tbody></table>L’avvocato
Paola Barbera, impugnando i provvedimenti che avevano negato l’ingresso del
progetto a finanziamento, ha sostenuto la ultroneità e la illegittimità delle conclusioni
propugnate dagli uffici regionali che afferivano la successiva fase della
cantierabilità (e dunque dell’esecuzione dei lavori) piuttosto che di quella
dell’ammissione al finanziamento.<br /></span><span style="font-family: georgia;">Il
progetto, presentato dall’Ufficio
Tecnico del Comune di Montevago, con a capo l’ing. Sanzone aveva, infatti, i
requisiti necessari per essere incluso nella graduatoria dei progetti
finanziabili.</span></span></div><div style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">L'Ente ha scelto, dunque, di presentare il ricorso con il patrocinio del legale menfitano. </span></span></div><div style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">La
sentenza del TAR Sicilia, esecutiva nei confronti della Regione, nell’accogliere
le motivazioni del ricorso, ha reso giustizia, obbligando gli Uffici regionali, sotto la
pena del commissariamento ad acta, ad eseguire gli atti necessari per l’inclusione
dell’istanza a contributo fra i progetti ammissibili a finanziamento.<br /> </span><span style="font-family: georgia;">Un
ulteriore e positivo obiettivo, assieme a tanti altri, raggiunto dall’amministrazione
del sindaco On.le Margherita La Rocca Ruvolo, che si distingue per le capacità
progettuali ed il dinamismo gestionale, in grado di fare fronte con energia,
tenacia e lungimiranza alle problematiche del territorio e della comunità
montevaghese.<br /> </span><span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: georgia;">By M. Barbera </span></span></span></div>Michele Barberahttp://www.blogger.com/profile/12933239211484447400noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5498453111703782648.post-68247727878631195362022-07-08T07:36:00.004+01:002022-07-08T07:47:53.234+01:00SE PUTIN FOSSE INTELLIGENTE...<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2T2RHf3BChr7RdLXly4-Zga3AKQvvMpNRVJSvoa31i0rITBl_q-d-yDppEkv8xdKEeCxshA8SVr8-wGtdJzyG-dAqYmYgWfMbrp-jV0rRjl1Dp8ccbDLpX87icn2P2FupFUmoqm6EUp4lTGm6oQPnlV0xR8ug5wn4T0n4nO74yOZoRw7sID-H_vKg/s217/putinscemo.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="215" data-original-width="217" height="321" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2T2RHf3BChr7RdLXly4-Zga3AKQvvMpNRVJSvoa31i0rITBl_q-d-yDppEkv8xdKEeCxshA8SVr8-wGtdJzyG-dAqYmYgWfMbrp-jV0rRjl1Dp8ccbDLpX87icn2P2FupFUmoqm6EUp4lTGm6oQPnlV0xR8ug5wn4T0n4nO74yOZoRw7sID-H_vKg/w323-h321/putinscemo.jpg" width="323" /></a></div><br /><p></p><p></p><div style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;"><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Se Putin
fosse intelligente,<br /> </span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">saprebbe
che vendere l’anima al diavolo<br /></span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">non è mai
un buon affare.<br /> </span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Se Putin
fosse intelligente<br /></span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">saprebbe che
chi comanda con il terrore<br /></span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">fa sempre
una cattiva fine.<br /> </span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Se Putin
fosse intelligente<br /></span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">saprebbe che
invadere nazioni libere<br /></span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">innesca
solo odio e rancore in tutti i popoli.<br /> </span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Se Putin fosse
intelligente<br /> </span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">saprebbe che
la storia del popolo russo<br /></span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">non è fatta
di lecchini, ma di rivoluzionari.<br /></span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Se Putin fosse
intelligente<br /></span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">saprebbe che
mandare in guerra con l’inganno<br /></span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">alimenta nei
soldati il tradimento e la diserzione.<br /> </span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Se Putin
fosse intelligente<br /></span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">saprebbe che
per un generale la migliore vittoria<br /></span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">è quella
raggiunta senza spargimento di sangue.<br /> </span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Se Putin
fosse intelligente<br /></span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">saprebbe che
anche la nazione più ricca del mondo<br /></span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">ha bisogno
di pace per prosperare.<br /> </span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Se Putin
fosse intelligente<br /></span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">saprebbe che
la fame e la miseria in guerra<br /></span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">sono veleni
che appestano senza conoscere confini.<br /> </span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Se Putin
fosse intelligente<br /> </span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">saprebbe che
nella storia ogni dittatore o tiranno<br /></span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">è sempre
stato calpestato dal suo stesso popolo.<br /> </span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Se Putin
fosse intelligente<br /></span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">saprebbe che
per ogni tiranno, raggiunta la vetta,<br /> </span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">dopo non c’è
che la discesa e l’abisso.<br /> </span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Se Putin
fosse intelligente<br /></span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">saprebbe che
camminare sul sangue<br /> </span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">significa
affogarci dentro.<br /></span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Se Putin
fosse intelligente<br /></span><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">ma non lo
è. Questo è il vero problema.<br /> </span><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">By Michele Barbera</span></i></div>
<br /><p></p>Michele Barberahttp://www.blogger.com/profile/12933239211484447400noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5498453111703782648.post-27438831346927626442022-05-28T16:59:00.002+01:002022-05-28T16:59:10.159+01:00SICILIA GRANAIO D'ITALIA? LE SCELLERATE POLITICHE AGRICOLE EUROPEE<div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOoms4E_soa9n-Mty1MYGRkFcmhcfUXh3xj4XRUd2zUBd-0xMG0otulFqo2Y-2fOp_MwdlSXx78RLwwCgCKR3rgR-ZAttdnbtuDKX6clcgIBYnu5MYkHsDQCieFUr11QbhSGcLEr-WSMAKpfnZo6yMIdael4mUmYgF_7BnKiKdWUhqHkjIMfZvj2-t/s640/campo-di-grano.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="640" height="417" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOoms4E_soa9n-Mty1MYGRkFcmhcfUXh3xj4XRUd2zUBd-0xMG0otulFqo2Y-2fOp_MwdlSXx78RLwwCgCKR3rgR-ZAttdnbtuDKX6clcgIBYnu5MYkHsDQCieFUr11QbhSGcLEr-WSMAKpfnZo6yMIdael4mUmYgF_7BnKiKdWUhqHkjIMfZvj2-t/w495-h417/campo-di-grano.jpg" width="495" /></a></div><br /> </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Adesso che con la guerra in Ucraina è scoppiata la crisi del grano per colpa di quel pazzo di Putin che vuole affamare mezzo mondo (oltre a sterminare una intera nazione), tutti - improvvisamente - si sono ricordati che la Sicilia era nominata il "granaio dell'Impero Romano". </div><div style="text-align: justify;">Adesso, dopo che per decenni i politici italiani hanno tutelato l'agricoltura del Nord, l'allevamento della vacche, il latte, il mais, il riso ed hanno abbandonato nelle fauci ottuse dei burocrati di Bruxelles l'agricoltura siciliana e del Meridione, quasi boicottando la produzione di grano.</div><div style="text-align: justify;">Oggi, nonostante tutto, in media la Sicilia produce oltre 770 mila tonnellate di grano all'anno e sicuramente potrebbe produrne di più, ma a che condizioni?</div><div style="text-align: justify;">Hanno fatto storia le navi che approdavano in Sicilia con il grano canadese avvelenato di glifosate. Ma nessuno si chiede perché il grano siciliano è stato pagato per decenni ad un prezzo di mercato così irrisorio da scoraggiare i produttori a continuare le semine, con il risultato che siamo diventati sempre più vittime delle importazioni di un prodotto che da noi (come altri prodotti) raggiunge il grado di eccellenza. </div><div style="text-align: justify;">La verità è che per decenni l'agricoltura siciliana è stata devitalizzata, preda di burocrazie sorde ed ottuse, priva di dinamicità, strangolata dalle speculazioni di mercato. </div><div style="text-align: justify;">Risultato? Terreni incolti, abbandono delle colture autoctone, ricerca di nuovi "prodotti" per soddisfare i pruriti del mercato e sopravvivere. </div><div style="text-align: justify;">L'agricoltura è essenziale per l'economia e la vita di una Nazione. Prestare maggiormente tutela e sostegno alle peculiarità dell'agricoltura non è superfluo, né arretrato. Credo che oggi con la guerra in Ucraina, che ha distrutto interi cicli economici e sterminato inutilmente un popolo, l'Europa ed i nostri politucoli italiani si siano finalmente resi conto che incentivare l'agricoltura e renderci meno dipendenti dalla "globalizzazione" significa garantire il benessere di una Nazione. </div><div style="text-align: justify;">By Michele Barbera </div></div><p> </p>Michele Barberahttp://www.blogger.com/profile/12933239211484447400noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5498453111703782648.post-84434763592854300742022-05-23T08:46:00.004+01:002022-05-23T08:47:31.511+01:00GUIDA BREVE AI REFERENDUM DEL 12 GIUGNO <p><span face="PT Sans, helvetica, arial, sans-serif" style="color: #212529;"><span style="background-color: white;">Il 12 giugno 2022 oltre 51 milioni di elettori voteranno su cinque referendum abrogativi</span></span><span face=""PT Sans", helvetica, arial, sans-serif" style="background-color: white; color: #212529; font-size: 16px;"> indetti con decreti del Presidente della Repubblica del 6 aprile scorso per il giorno di domenica 12 giugno 2022.</span></p><p><span face=""PT Sans", helvetica, arial, sans-serif" style="background-color: white; color: #212529; font-size: 16px;"><b><u>ABROGATIVO significa che votando SI' si abroga, dunque, si cancella una legge in vigore. </u></b></span></p><p><span face=""PT Sans", helvetica, arial, sans-serif" style="background-color: white; color: #212529; font-size: 16px;"><u><b>Chi vuole mantenere le leggi attuali deve votare NO.</b></u></span></p><p><span face=""PT Sans", helvetica, arial, sans-serif" style="background-color: white; color: #212529; font-size: 16px;">Nel dettaglio, avranno i seguenti colori:</span></p><p><br /><span face=""PT Sans", helvetica, arial, sans-serif" style="background-color: white; color: #212529; font-size: 16px;"><br /></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJNEqJP2bijkT2Dx8BOMG5msFoH6jeIM7skQNOfXw5W7UWlAfuqAupZiyKBmJBVnh1dVMED6sVxQfotnSDep1CwpzcY6zqAgo6Gp3-j4bEzmKrU1R1ulnEylFFsEywrhoAwtBOO30eoZFwDm_M7PZxL3YvJ3sdz1PeHzvuZHzYOETAyRKzueP5CrWF/s885/schede-referendum-885-400.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="885" height="289" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJNEqJP2bijkT2Dx8BOMG5msFoH6jeIM7skQNOfXw5W7UWlAfuqAupZiyKBmJBVnh1dVMED6sVxQfotnSDep1CwpzcY6zqAgo6Gp3-j4bEzmKrU1R1ulnEylFFsEywrhoAwtBOO30eoZFwDm_M7PZxL3YvJ3sdz1PeHzvuZHzYOETAyRKzueP5CrWF/w504-h289/schede-referendum-885-400.jpg" width="504" /></a></div><p></p><ul style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #212529; font-family: "PT Sans", helvetica, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin-bottom: 1rem; margin-top: 0px;"><li style="box-sizing: border-box; line-height: 1.6em; text-align: justify;">scheda di colore rosso per il Referendum n. 1: in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi;<b><u>VOTANDO SI' anche chi è condannato per reati gravi con sentenza definitiva può essere eletto e ricoprire responsabilità di Governo</u></b></li><li style="box-sizing: border-box; line-height: 1.6em; text-align: justify;">scheda di colore arancione per il referendum n. 2: limitazione delle misure cautelari nel processo penale; <b><u>VOTANDO SI' chi è indagato per un reato non può essere detenuto in carcere anche se si teme che possa compiere altri reati gravi</u></b></li><li style="box-sizing: border-box; line-height: 1.6em; text-align: justify;">scheda di colore giallo per il referendum n. 3: separazione delle funzioni dei magistrati. <b>VOTANDO SI' si esclude che un magistrato durante la carriera passi a fare il Giudice da Pubblico Ministero e viceversa,</b></li><li style="box-sizing: border-box; line-height: 1.6em; text-align: justify;">scheda di colore grigio per il Referendum n. 4 : partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari. <b>VOTANDO SI' gli avvocati che fanno parte dei Consigli giudiziari potranno votare in merito alla valutazione dell’operato dei magistrati e della loro professionalità</b>.</li><li style="box-sizing: border-box; line-height: 1.6em; text-align: justify;">scheda di colore verde per il Referendum n. 5: abrogazione di norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura. <b>VOTANDO SI' si cancella l’obbligo di un magistrato di raccogliere da 25 a 50 firme per presentare la propria candidatura al Consiglio Superiore della Magistratura.</b></li></ul><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #212529; font-family: "PT Sans", helvetica, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin: 0px 0px 0.5em; text-align: justify;">Dal Ministero dell'Interno risulta che il corpo elettorale comprensivo anche degli elettori residenti all’estero, desunto dalla rilevazione semestrale 31.12.2021, è pari a 51.533.195 di cui: 25.039.273 uomini e 26.493.922 donne.</p><p style="background-color: white; box-sizing: border-box; color: #212529; font-family: "PT Sans", helvetica, arial, sans-serif; font-size: 16px; margin: 0px 0px 0.5em; text-align: justify;">By Michele Barbera</p>Michele Barberahttp://www.blogger.com/profile/12933239211484447400noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5498453111703782648.post-50168997423440646842022-05-18T16:18:00.011+01:002022-05-18T21:27:58.945+01:00MENFI: INTITOLATA UNA PIAZZA AL POETA DIALETTALE NINO ARDIZZONE <p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvGfO8T9cqkQ2alxK1FwEnG97kM73i-KXu8eZPv3mHrMCptp-uU4AjfkOTkyAldnZDPjvCPRZQ1VdSRAcdG1tcULcTrYo-2n-Onwe6F-ouTCkuTlE0QmmNwf8Efwx1qrBqU3p0JNg1asJyBLBY4lKW5WTJhJldJom8W6-c9L5eEEWHIgw90Fw0bEVN/s540/nino%20ardizzone.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="540" data-original-width="386" height="366" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvGfO8T9cqkQ2alxK1FwEnG97kM73i-KXu8eZPv3mHrMCptp-uU4AjfkOTkyAldnZDPjvCPRZQ1VdSRAcdG1tcULcTrYo-2n-Onwe6F-ouTCkuTlE0QmmNwf8Efwx1qrBqU3p0JNg1asJyBLBY4lKW5WTJhJldJom8W6-c9L5eEEWHIgw90Fw0bEVN/w262-h366/nino%20ardizzone.jpg" width="262" /></a></div><br /><p></p><div style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;"><div style="text-align: justify;">È ufficiale: con delibera n.42 del 13/5/2022 la Giunta Comunale di
Menfi ha intitolato il bel piazzale incorniciato dalle vie L. Cacioppo, Via IV
Novembre, Via Mazzini e Via Cascino a “Nino Ardizzone Poeta”.</div> <div style="text-align: justify;">Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo ne ricorda di certo la viva
intelligenza, la capacità sapida di penetrare gli eventi sociali e politici
della “sua” Menfi, a cui serbava salaci riferimenti nelle sue poesie. Echi di
impegni civile e sociale trasfusi – con
rara ironia e fine satira – in versi che meritano tutt’oggi di essere letti per
la loro originale passione. Ma non solo.
Figlio di una sentita tradizione contadina, amante dell’ambiente, profondo
conoscitore del territorio degli usi e costumi popolari, incarnava nelle sue liriche una insuperabile
saggezza, con versi spontanei ma ricchi di una capacità descrittiva pittorica:
pennellava paesaggi letterari tridimensionali,
conservando nella memoria storica il genius loci, la ricchezza umile della
civiltà contadina.</div> <div style="text-align: justify;">Lo “zziu Ninu <i>lu poeta</i>” era
un <i>“riminaturi di coscienze”</i>, un
“agitatore”, un moderno menestrello, capace in ogni situazione ed in ogni dove e
con chiunque di infervorarsi e di scaldare l’uditorio che, immancabilmente,
rimaneva trascinato ed appassionato alle sue rime che, come un buon vino
invecchiato, sapevano dare vita ed essenza all’onestà dei sentimenti della
gente umile, ai valori esistenziali più trascurati, alle sensazioni più intime.</div>
<div style="text-align: justify;">Nino Ardizzone si è cimentato – con successo – anche nella
drammaturgia, con – ad esempio – il dramma in versi “<i>Lamentu di natura”, </i>una sentita elegia che esprime tutto l’afflato
dell’autore per la sicilianitudine mediterranea, densa di solarità e di toni
veristi.</div> <div style="text-align: justify;">La poesia dialettale spesso – nel panorama culturale siciliano – è
stata considerata in tono minore, snobbata perché i poeti dialettali erano quasi
sempre figure del popolino, quasi analfabeti, figli di quella tradizione orale che
pure vanta agli antipodi Omero e gli aedi della Grecia antica. Oggi questa
tradizione orale vanta autori di tutto rispetto che prediligono il dialetto o
lingua locale che dir si voglia, non per necessità ma per elezione, come mezzo
espressivo dotato di una gamma di tonalità e vocalità uniche e raffinate, uno
strumento che vibra su corde antiche, ancestrali, suoni espressi in lemmi
arcaici, gergali, intimi.</div> <div style="text-align: justify;">Produzioni poetiche come quelle di Nino Ardizzone, che si pregiano di
diverse raccolte e di centinaia di poesie, si collocano, per ricchezza
espressiva, prolificità e originalità di contenuti, come gemme uniche,
irripetibili del proscenio naif e neoverista della letteratura in lingua locale
(o dialetto) di questo scorcio di millennio.</div> <div style="text-align: justify;">Voglio adesso darvi due esempi mirabili della produzione di Nino Ardizzone. Li lascio così senza
traduzione, titillando nei lettori non siciliani la voglia ed il desiderio di
approfondire il dialetto siciliano.</div> <div style="text-align: justify;">La prima poesia è dedicata ad un prodotto agricolo simbolo del
Menfishire, il carciofo, celebrato da <i>lu
zzu Ninu</i> come prelibato prodotto culinario ed, allo stesso tempo, quasi un
riscatto alle sofferenze del contadino, un premio alla sua costanza ed alla sua
fatica in cui trasluce un <i>pathos</i>
gratificante: </div><o:p><div style="text-align: justify;"> </div></o:p><b>La carcocciula<br /> </b><o:p> <br /></o:p><o:p> <br /></o:p>Pista, li
viddaneddu n'tà la crita<br />mmezzu la
terra tutta abrivirata<br />cu li
pidduzzi dintra la stivali<br />pista e
caddia, mmezzu li vattali.<br /><o:p> <br /></o:p>lu suli
cannalia forti ed è cucenti<br />e l'omu
curvu sutta la calura<br />si chianta
l'ova, soffri e un dici nenti<br />tuttu
nfangatu e chinu di sudura.<br /><o:p> <br /></o:p>La terra
nfoca e scatta lu cardunu<br />mittennu
ncapu terra lu gigghiuni<br />prosparu,
beddu, chinu di bardazza<br />chi tra
'nnabrivirata e 'nna zappata<br />metti ad
ognunu 'npettu la spiranza<br />c'un fussi
chista natra malannata.<br /><o:p> <br /></o:p>C'un mancia
carcocciuli un ci cridi<br />ma la
cardunera chianci,<br />la cardunera
ridi<br />e ridi e
chianci chiddu chi la chianta<br />chi prea lu
cristu cu 'nna pacenza tanta.<br /><o:p> <br /></o:p>Ognunu a lu
modu sò e la sò manera<br />'paviri chi
ti chiantà tuttu sudatu<br />ora ti
cogghi prestu la matina<br />tuttu finu a
lu cintu assampanatu<br />di li tò
foghi chini d'acquazzina<br />e 'nti la
facci senti 'nna vampata<br />quannu trova la triffa addisirata.<br /><o:p> <br /></o:p>Cu tia la
vita è veramenti dura<br />ma quannu
finisci poi 'nti la pignata<br />ognunu chi
ti mangia t'assapura<br />fritta a
stufatu o fatta strapazzata.<br /><o:p> <br /></o:p>E 'nta lu
munnu nunn'asisti cocu<br />chi 'nun ti
fa arrustuta n'ta lo focu<br />cu anticchia
d'oghiu e un pizzicu di sali<br />si megghiu
di la carni di maiali.<br /><o:p> <br /></o:p>Li
pitalicchi comu nnà rosa<br />virdi, viola
di beddi culuri<br />quannu li
metti mmucca su dda cosa<br />chi dunanu a
la vita lu sapuri.<br /><o:p> <br /></o:p>Duci è lu
trunzu, e la cosca vidè<br />ma arrivatu
a lu cori<br />è muccuni di
re.<br /><o:p> <br /></o:p>Domestica,
viola o spinusedda<br />di li
verduri tu si la chiù bedda<br />però cu tia
la vita è sempri dura<br />si un veru
gran misteru di natura.<br /> <br /><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgo5xUtCDXDxxnDVz14OBFmZQqoDJ2GRJhwWMauiBdR0f4NGsY2ctX2Al8d3R4xUdoRneIm06YxrvW_BhLKA7pdCLtkzJ7InG9unJIkz_82VrRCU5-eaw6cbdDu6vJg25lfEpnJf7rVf-EIdO0rPjLw6_5On1T0ak12t4wUzvJOWYstgSWaW-GOCfox/s148/ardizzone%20aulino.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="148" data-original-width="100" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgo5xUtCDXDxxnDVz14OBFmZQqoDJ2GRJhwWMauiBdR0f4NGsY2ctX2Al8d3R4xUdoRneIm06YxrvW_BhLKA7pdCLtkzJ7InG9unJIkz_82VrRCU5-eaw6cbdDu6vJg25lfEpnJf7rVf-EIdO0rPjLw6_5On1T0ak12t4wUzvJOWYstgSWaW-GOCfox/w143-h212/ardizzone%20aulino.jpg" width="143" /></a></div>La seconda, per gentile concessione dell’Editore Aulino di Sciacca,
sempre attento agli autori ed alla produzione letteraria locale, non solo in
lingua italiana, ma anche in dialetto locale è <i>Terra</i>, tratta dalla silloge <i>Quann’era
picciliddu</i>, pubblicata da Nino Ardizzone nel 1998. Una lirica dai toni
universali, che sovrappone la grandiosità e l’essenzialità del fenomeno della
pioggia, che quasi stravolge la vita, oggi si direbbe “resetta”, rispetto
al rassicurante vissuto quotidiano, fatto di mille momenti che la <i>chiuvuta</i>, magari troppo abbondante o fuori tempo, interrompe, anche in un
momento topico, quello della mietitura e della trebbia:</div> <br /><b>Terra<br /></b><o:p> <br /></o:p>Chiovi e non
si senti ciavuru di terra<br />né ciavuru
di fenu ammanucchiatu<br />manca lu
cavaddunciu, non c’è la gregna,<br /> lu postu d’aria
è sulu e disulatu.<br /> <o:p> <br /></o:p>Manca lu
stinnituri, la timogna,<br /> manca lu
parafocu latu e latu<br />d’un virdi
quasi russastru di vriogna<br />c’è sulu lu
garifu ammaraggiatu.<br /> <o:p> <br /></o:p>Manca lu
cantu di lu mitituri<br />chi lu
iermitu ammasa a la bisogna,<br /> la maistria
di lu ‘nfasciaturi<br />chi cu
ancinu e ancinedda, fa la gregna.<br /><o:p> <br /></o:p>Manca la
vuci di lu pisaturi<br />chi l’aria
batti, cu jumenti e muli<br />caccia la
cucchia chinu di suduri<br />tra spichi e
busi, aspari di suli.<br /><o:p> <br /></o:p>Manca lu
spagghiaturi a la sintina,<br /> la pagghia
ammarvunata sutta ventu,<br /> manca lu
scrusciu di la cirnitina<br />lu ciavuru
di spichi e di furmentu.<br /><o:p> <br /></o:p>Manca lu
cantu di lu pagghialoru<br />chi ‘ntona ‘ntà
lu cori di la notti<br />nun c’è
rituni ‘ncapu l’antaloru<br />nun c’è
pagghieri cu finestri o porti.<br /> <o:p> <br /></o:p>Vertuli non
ci ‘nn’è chiù ‘nta lu pagghiaru<br />manca lu ciascu,
manca la lancedda<br />c’è sulu lu
ricordu duci e amaru<br />di ‘nnà
scarsa dieta puvuredda.<br /> <o:p> <br /></o:p>Chiovi e sbummica
la terra<br />tuttu lu
vilinazzu stramminatu<br />comu si l’omu
avissi fattu guerra<br />guerra a la
vita, guerra a lu criatu.<br /> <o:p> <br /></o:p>Chiovi,
chiovi<br />e nun si
senti ciavuru di terra.<br /> <o:p> <br /><div style="text-align: justify;">Un plauso, dunque, alla memoria di Nino Ardizzone, all’Amministrazione
Comunale di Menfi, per avere onorato la figura di uno dei suoi figli meritevoli
e prediletti, alla famiglia Ardizzone ed, in particolare, al cavaliere Giovanni
Ardizzone, uno dei promotori più attivi dell’iniziativa.</div></o:p><div style="text-align: justify;">Mi auguro, come già espresso da Rosario Loria, attento operatore
culturale di Menfi, che al più presto l’Amministrazione voglia ricordare la
figura di <i>lu ‘zziu Ninu </i>con una bella
manifestazione culturale, che coinvolga la popolazione ma che non sia
prettamente “accademica” o sofisticata. Nino Ardizzone non lo vorrebbe. Invece,
auspichiamo una manifestazione “dal basso” che veda protagonista il poeta ed il
suo popolo, la sua gente, il suo territorio, che ha tanto amato e che è stata
per lui inimitabile fonte di ispirazione ed alla quale rivolgeva sempre il suo
canto di poeta indomabile ed appassionato e fin troppo, talvolta, incompreso.</div> <div style="text-align: justify;">By Michele
Barbera </div></div><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p>
</p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm;"><o:p></o:p></p><p><br /></p>Michele Barberahttp://www.blogger.com/profile/12933239211484447400noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5498453111703782648.post-14721162447238140592022-03-16T19:22:00.003+00:002022-03-16T19:22:25.277+00:00LA CORTE INTERNAZIONALE DI GIUSTIZIA CONDANNA PUTIN E LA RUSSIA<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgo3jXeUD2oksTMwco08NyNKSQjRKN-YrB6SPjnCMNXTfAgPojurn3vLmKjI7d9EIZtlGOM9k3kw5AVyDL36w3TtY4V3ezbB7mSOMor-0Fr7uJRPGDEv7hNowWtwt_QINdAd9oZmv-rEvGawl-RNhtFexfJxdVIl8iSWA8P2DpDtrgRKKSqvfPINNHk=s1280" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="293" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgo3jXeUD2oksTMwco08NyNKSQjRKN-YrB6SPjnCMNXTfAgPojurn3vLmKjI7d9EIZtlGOM9k3kw5AVyDL36w3TtY4V3ezbB7mSOMor-0Fr7uJRPGDEv7hNowWtwt_QINdAd9oZmv-rEvGawl-RNhtFexfJxdVIl8iSWA8P2DpDtrgRKKSqvfPINNHk=w520-h293" width="520" /></a></div><br /><p></p><div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;">La Corte Internazionale di Giustizia dell'ONU con Sede all'Aja ha emesso oggi l'<b>ORDINANZA</b> con cui ha adottato le seguenti misure cautelari su ricorso dell'Ucraina contro la Russia di Putin: </div><div style="text-align: justify;"><b>1) la Federazione Russa deve sospendere immediatamente le operazioni militari che ella ha iniziato il 24 febbraio 2022 sul territorio dell'Ucraina; </b></div></div><div style="text-align: justify;"><b>2) la Federazione Russa deve vigilare affinché nessuna unità militare o unità armata irregolare che potrebbe agire sotto la sua direzione o beneficiare del suo appoggio, né alcuna organizzazione o soggetto che potrebbero essere sotto il suo controllo o la sua direzione commettano atti tendenti alla prosecuzione delle operazioni militari indicate al superiore punto 1); </b></div><div style="text-align: justify;">3) le due Parti devono astenersi da tutti gli atti che rischino di aggravare o di estendere il contenzioso davanti il Tribunale o di rendere più difficile la composizione. </div><div style="text-align: justify;">Per i primi due punti su 15 giudici solo due hanno votato contro: il giudice russo e quello cinese, il terzo è stato approvato all'unanimità.</div><div style="text-align: justify;"><b>La Russia deve interrompere l'invasione e lasciare il territorio ucraino.</b> </div><div style="text-align: justify;">La Russia non si è presentata davanti la Corte, asserendo che la stessa non aveva giurisdizione sul caso, eccezione del tutto infondata.</div><div style="text-align: justify;">Per chi vuole leggere l'intera ordinanza ECCO IL LINK: <a href="https://www.icj-cij.org/public/files/case-related/182/182-20220316-ORD-01-00-FR.pdf" target="_blank">ORDINANZA DELLA CORTE (TESTO FRANCESE)</a> </div><div style="text-align: justify;">L'ordine è vincolante ai sensi del diritto internazionale, l'ONU è garante della sua applicazione. </div><div style="text-align: justify;">Questo ordine, seppure cautelare, dunque provvisorio ed urgente, potrebbe aprire nuovi scenari: non solo la sua mancata applicazione isolerà ancora di più la Russia e aggraverà l'accusa a Putin di essere un criminale di guerra e le accuse di genocidio a danno del popolo Ucraino, ma potrebbe legittimare un intervento della stessa ONU, con i famosi "caschi blu", sul territorio ucraino a difesa della pace e della popolazione. </div><div style="text-align: justify;">Per Mad Vlad, Putin "il pazzo", come lo chiamano in Inghilterra, una ulteriore batosta. Anche il "fronte interno", quello del popolo russo, comincia ad agitarsi: le bugie non bastano più a fermare la collera del popolo russo contro Putin.</div><div style="text-align: justify;">Del resto, in Russia la dittatura ha buttato la maschera: non vi è libertà di parola, di informazione, di associazione, di esercizio del pensiero e di opinione. Vi è una grave crisi economica a causa di una guerra inutile e crudele contro un popolo fratello. Una situazione devastante. </div><div style="text-align: justify;">L'invasione feroce e barbara dell'Ucraina è stato un evento che il mondo intero non poteva ignorare. </div><div style="text-align: justify;">Putin deve essere fermato.</div><div style="text-align: justify;">By Michele Barbera </div>Michele Barberahttp://www.blogger.com/profile/12933239211484447400noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5498453111703782648.post-18608144938679026902022-03-06T08:31:00.003+00:002022-03-06T08:31:22.346+00:00PUTIN ED IL “FRONTE INTERNO”: LA GRANDE PAURA<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEie-StzGt6WC2rxhWcUrylgc4NsQZJ1bZcHZJ1u2bm6L0ceLec2dQQpPfry2GLst-AssIaMgD9hCH5h5d7QPDM9TTdPhtCw-T4mgdiV3ofcJPNKYuz-ZngHLNaTWKNS2-bzcZyIvEZM-puRlrFDkg2p_qRW27JluRfz9I0Iyg9HQTK22Vnskc8kKCQ2=s1200" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="839" data-original-width="1200" height="280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEie-StzGt6WC2rxhWcUrylgc4NsQZJ1bZcHZJ1u2bm6L0ceLec2dQQpPfry2GLst-AssIaMgD9hCH5h5d7QPDM9TTdPhtCw-T4mgdiV3ofcJPNKYuz-ZngHLNaTWKNS2-bzcZyIvEZM-puRlrFDkg2p_qRW27JluRfz9I0Iyg9HQTK22Vnskc8kKCQ2=w400-h280" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><p></p><div style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Putin non teme la NATO, tenuta a bada con la minaccia nucleare. Né l’Ucraina.
Sa benissimo che il potenziale bellico di cui dispone prima o poi costringerà
Kiev a capitolare, dopo un’inenarrabile ed immane strage di civili e la
distruzione barbara di interi territori ed infrastrutture. <br />Bisognerà poi vedere se Putin si fermerà all’Ucraina o pretenderà
altri territori in nome dell’espansionismo.<br /> L’indifferenza del mondo all’occupazione bellica della Crimea nel 2014
è stato un segnale non ascoltato, che ha portato oggi alla invasione ed alla
strage degli Ucraini con la lucidità di un pazzo criminale.<br /> È stato un silenzio colpevole che ha innescato l’appetito vorace di un
dittatore senza scrupoli.<br /> In realtà Putin ha solo un punto debole ed è il “fronte interno”:
quello della dissidenza, della coscienza di un popolo che rifiuta il genocidio
ucraino e che non vuole assecondare il baratro della rovina verso cui lo sta
spingendo il dittatore.<br /> La storia insegna che alla fine nell’assecondare i progetti folli di
un dittatore a rimetterci è sempre e comunque il popolo.<br /> Putin ha perseguito con lucida strategia di rendere inoffensivo ed
impotente il “fronte interno”.<br /> Ecco perché da tempo ha avvelenato, ucciso, incarcerato tutti gli
oppositori interni.<br /> Ecco perché vieta persino di utilizzare i termini “guerra”, invasione
e simili a proposito dell’Ucraina.<br />Ecco perché ha fatto promulgare dalla Duma, il parlamento fantoccio,
una legge che punisce con 15 anni di carcere ogni autore di notizie che non
siano compiacenti ai suoi desideri.<br /> Ecco perché ha costretto le televisioni internazionali a ritirare i
loro corrispondenti.<br /> Ogni informazione libera e indipendente all’interno della Russia è
stata annientata con lucida ferocia.<br /> Putin continuerà a prendere in giro l’Occidente ed i suoi “intermediari”,
proporrà finte tregue sino a quando Zelensky ed i suoi non si arrenderanno di
fronte al genocidio del popolo ucraino.<br /> Dopo l’Ucraina sarà la volta della Transnistria, quella lingua di
terra tra l’Ucraina e la Moldavia che risulta indipendente. O della Moldavia? O
dell’Estonia?<br />E poi? Chi porrà fine ai sogni di guerra del dittatore Putin?<br />L’FSB, il servizio segreto successore della KGB, assicura a Putin l’intercettazione
di ogni membro del governo russo, sorveglia ogni comunicazione, ogni contatto
ed ogni movimento di ogni politico russo. Pronto ad intervenire con “malattie”
improvvise, incidenti o altro.<br /> <b>I veri eroi della Russia
moderna sono i dissidenti</b>, coloro che di fronte al dittatore non hanno paura
di protestare e di invocare la libertà.<br /> Putin teme loro più di ogni altra potenza estera. Ecco perché reprime
con ferocia ogni tentativo di protesta e rassicura il popolo russo, fomentando
l’odio verso le nazioni estere, colpevoli di “russofobia”.<br />Questa guerra potrà finire solo con la destituzione del dittatore
Putin. Il mantenimento al potere di Putin è fuoco che cova sotto le ceneri.<br />Ed il popolo russo lo ha compreso.<br /> <span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">By Michele Barbera</span></div><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><p><br /></p>Michele Barberahttp://www.blogger.com/profile/12933239211484447400noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5498453111703782648.post-70190367362300675022022-02-27T08:27:00.008+00:002022-02-27T09:01:44.787+00:00CARO VLADIMIR PUTIN...<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiuz0ntBrXCw1UCW_jYkzMlOzjpAM6-5bXhhIIEe0fOTBxDfcfu3yQCmnQXsKPaeVEPBVe0SJH_gzrDHnDMwRPzzDK_PPKvtdoEKmuOX81n3mvWTBKqeHwk5RDvtGeCbJavY4eXLr5wr4uk8HXPQQFVWtSnGedHa_6lxL1u5mGKKFLCLzvti-aQyf7q=s600" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="370" data-original-width="600" height="321" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiuz0ntBrXCw1UCW_jYkzMlOzjpAM6-5bXhhIIEe0fOTBxDfcfu3yQCmnQXsKPaeVEPBVe0SJH_gzrDHnDMwRPzzDK_PPKvtdoEKmuOX81n3mvWTBKqeHwk5RDvtGeCbJavY4eXLr5wr4uk8HXPQQFVWtSnGedHa_6lxL1u5mGKKFLCLzvti-aQyf7q=w521-h321" width="521" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><p></p><p></p><div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">La storia tragicamente si ripete. Nulla di nuovo sotto il sole. Sei il
capo di un popolo che ha vissuto dittature, dispotismi e rivoluzioni, successi
imperialistici e rovinose decadenze. Uno fra i tanti. </div><div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Sei un leader che vuole
esaltare il suo sentimento nazionale, il "patriottismo", che da quando è capo del suo governo persegue
un ideale di grandezza, poco importa se personale o di tutta la nazione. Ci
hanno provato in tanti, di recente personaggi come Hitler, Mussolini, Stalin,
per fare esempi di cui tutti abbiamo memoria. Dittatori prima esaltati dai loro stessi popoli, poi
umiliati e poi condannati.<br />Il copione è sempre lo stesso: annientamento dell’opposizione interna,
culto della propria immagine di eroe-patriota, instaurazione di un regime autocratico
ed antidemocratico, creazione del nemico “esterno”, espansionismo imperialista.
Fino alla fine.<br /> Per te parla la storia dell'interventismo in Siria, Libia, Crimea. Per non parlare degli stati
mediorientali. Conflitti che non hanno aiutato quei popoli, ma che li hanno trascinati in un baratro di miseria e degrado. <br /> Pretesti per fare la guerra non ne mancano mai. Soprattutto se si
confida che gli altri stati non reagiranno. Soprattutto se si attaccano paesi
che hanno un apparato bellico nemmeno lontanamente paragonabile a quello di
una superpotenza.<span style="mso-spacerun: yes;"> <br /> </span>Dicevi di voler difendere i confini della Russia dall’aggressione “potenziale” della
Nato, dicevi di volere difendere le minoranze russofone del sud dell’Ucraina.
Ma i fatti parlano di altro. Parlano di una leadership ucraina non digerita, di
una democrazia che si muoveva in autonomia rispetto ai tuoi desideri. Parlano di
una invasione programmata e deliberata di tutta una nazione, di un piano
programmato di sterminio. Il tutto con la minaccia alle nazioni "occidentali" di non
intervenire.<br /> Sei ad un passo dallo scatenare la terza guerra mondiale. Che per l’umanità
potrebbe essere l’ultima.<br /> Se un giorno vi sarà memoria di questo come pensi che sarai ricordato?<br />Quante migliaia (decine, centinaia di migliaia?) di morti, anche innocenti, donne, bambini, quanti “effetti
collaterali” ci vorranno prima di placare la tua violenza, il tuo “desiderio di
potenza”? Che non è quello del popolo russo. Ne sono certo.<br />Pensavi che il dispiegamento bellico bastasse per far crollare il
governo ucraino, che il popolo ucraino ti accogliesse come un liberatore (ma
davvero pensavi questo?). Così non è stato.<br /> Capisco perfettamente che per te è meglio ordinare l’”offensiva totale” piuttosto che di ordinare il ritiro dei carri armati, perché perderesti la faccia. O il potere. Cerchi ancora
pretesti pseudo-politici ed insulti deliberatamente il governo ucraino,
colpevole solo di non arrendersi. Credi davvero che questo sia il meglio per il
popolo russo? <br /> Ogni guerra è un vicolo cieco. L'odio porta odio e la violenza porta la violenza. Gli antichi strateghi insegnano che la
migliore vittoria è quella in cui non si combatte. Hai commesso un errore
fatale che può costare la sopravvivenza di tutta l’umanità. Vuoi davvero
questo?<br />Rifletti. Vuoi essere davvero catalogato in futuro (se ci sarà un futuro) come il più grande criminale
di guerra del secondo millennio?<br />La tua storia personale parla di un uomo che ha sempre soppesato ogni
sua azione, di uno stratega che calcola e riflette prima di ogni decisione.<br /> L’impulsività fa male ed ancor di più quando sono in gioco la
sopravvivenza ed il benessere dei popoli.</div><div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Il potere di un individuo vale davvero la distruzione dei popoli? La storia ci insegna di no.<br /> L’umanità è ad una grande svolta: le questioni ambientali, lo sviluppo
ecosostenibile, le scelte etiche di eguaglianza fra i popoli, il rispetto della natura e del pianeta. Sono queste le
grandi sfide che i popoli dovranno necessariamente sostenere nei prossimi anni.<br /> Una guerra non serve a nulla. Se non a portare distruzione e morte. Un cammino senza ritorno.<br /> Vuoi davvero questo?<br />By Michele Barbera </div><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><br /><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br />Michele Barberahttp://www.blogger.com/profile/12933239211484447400noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5498453111703782648.post-83940518663137812122022-02-01T08:00:00.002+00:002022-02-01T08:00:21.038+00:00FIDEIUSSIONI BANCARIE? 10 COSE DA SAPERE PRIMA DI FIRMARE<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEh6R-dA8fz0fYxlZeS6z9icwhGNHGQKBYfl-k3v_aLz5ej2NlWqtncRJII6NCvgEyWgqRJ5NMi6xvV5zGTQWCq_0f4n7QyM5RPS824WH-YaDXR7keS_rKavwUIHlXqvf39LQWVQO-Gm9qQwrrovB3SlgiDgWqGltSQC4jvI8Uo8P49FW_3gvlMiJ1We=s537" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="537" height="268" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEh6R-dA8fz0fYxlZeS6z9icwhGNHGQKBYfl-k3v_aLz5ej2NlWqtncRJII6NCvgEyWgqRJ5NMi6xvV5zGTQWCq_0f4n7QyM5RPS824WH-YaDXR7keS_rKavwUIHlXqvf39LQWVQO-Gm9qQwrrovB3SlgiDgWqGltSQC4jvI8Uo8P49FW_3gvlMiJ1We=s320" width="320" /></a></div><p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Le fideiussioni sono garanzie personali che Banche e istituti
finanziari fanno firmare non ai debitori, cioè a coloro a cui erogano il
prestito, ma a soggetti terzi, spesso parenti o amici, per “garantire” il
prestito. Spesso viene detto a chi firma che è solo una formalità, ed
altrettanto spesso quella firma si trasforma in un incubo per chi firma perché
deve rispondere di un debito non suo e non pagato dal debitore principale. <o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Ecco cosa c’è da sapere per non farsi raggirare dalla Banca quando vi
chiedono la firma della fideiussione: <o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">1. Per prima cosa, vagliate la posizione di chi vi chiede la garanzia.
Anche se amico o parente, se pensate che il debitore non possa pagare il debito
meglio non dare la garanzia. Spiegate il perché chiaramente, senza avere rimorsi:
il favore che vi sta chiedendo potrebbe costarvi molto caro nel futuro. E
finireste lo stesso col litigare.<o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">2. Chiedete chiarimenti sul prestito o debito principale (mutuo,
finanziamento, conto corrente), meglio ancora fatevi consegnare una copia del
contratto principale e cercate di capire bene costa state garantendo. <o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">3. Non accettare fideiussioni “omnibus”, generiche o indeterminate
nell’ammontare. Né fideiussioni per
“debiti futuri”. Altrimenti è come se firmaste una cambiale in bianco
che vi impegnerà per tutta la vita. La fideiussione deve contenere un limite
massimo di somma garantita e, meglio ancora, una scadenza. Non firmate “estensioni”
della fideiussione che aggravano la garanzia. <o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">4. Fatevi consegnare una copia della fideiussione che firmate. Ne
avete diritto. Se non vogliono darla, rifiutate la firma e pretendete che ogni
documento da Voi firmato sia distrutto davanti a Voi in originale. <o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">5. Ricordatevi che avete diritto ad informazioni periodiche sulla
entità e variazione del debito garantito (ogni 6 o 12 mesi). Se non Le mandano,
alla scadenza diffidate la banca con la minaccia di sciogliere la garanzia e fare
decadere la fideiussione. La Banca ha
l’obbligo di inviarLe, soprattutto se il debito va in “sofferenza”, non viene
pagato o se il debitore peggiora le sue condizioni economiche. <o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">6. Informatevi se vi sono altri fideiussori o garanti. È vostro
diritto saperlo. Nel caso di scorrettezze della Banca o del debitore potete
intraprendere un’azione congiunta.<o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">7. Pretendete di conoscere a quali condizioni vi potete liberare dalla
fideiussione. Se non è chiaro (nella quasi totalità) fatele esaminare ad un
consulente di vostra fiducia. È importante che sappiate come liberarvi dalla
garanzia in qualsiasi momento. Ricordate che la fideiussione decade se il
debitore principale non adempie il debito e la Banca non agisce contro di lui
entro i sei mesi successivi.<o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">8. Sappiate che la firma di una fideiussione vi intralcia allorché
dovete richiedere un prestito o un finanziamento per conto vostro. I dati
finanziari della fideiussione, infatti, sono trasmessi alle Centrali rischio
(Banca d’Italia, Crif, etc...) per cui gli importi garantiti si riflettono
sulla vostra capacità ed affidabilità. <o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">9. Quando il debitore principale ha estinto il debito richiedete una
liberatoria della fideiussione alla Banca o all’istituto finanziario. Per legge
la debbono dare, altrimenti rischiate che la garanzia venga “girata” ad altri
debiti dello stesso debitore. <o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">10. Se avete depositi o conti presso lo stesso istituto dove avete
firmato la fideiussione a favore di terzi ricordate che la Banca può bloccarvi
il conto se il debito principale non viene pagato. Per cui è meglio non avere
conti o depositi nella stessa Banca. Se ve lo vogliono fare aprire, rifiutate. <o:p></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Da ultimo, ricordate che la Corte di Cassazione ha dichiarato numerose
clausole illegittime, specie se tratte da schemi di fideiussione predisposti
dalla Banca. Per cui è bene che prima di firmare garanzie, fate esaminare il
contratto o la lettera di fideiussione ad un legale di vostra fiducia. <o:p></o:p></p><p>
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">By Michele Barbera </span></p>Michele Barberahttp://www.blogger.com/profile/12933239211484447400noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5498453111703782648.post-40246957987902529902021-12-05T22:57:00.004+00:002021-12-06T06:20:18.979+00:00A RISCHIO CROLLO LA TORRE CORSARA DI PORTO PALO DI MENFI: COMINCIA IL BALLETTO (INUTILE) DELLE COMPETENZE<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4kBhoLS_t-L5xpMzmKZKSkzYyWKSUx6fHBauoZXayQSZ7Xsg_GPD_vUEvR9WJcWJJp-b-_k_vXg3C6LUpu3SN_oyE1C8xkftFMoNqVIDV4RMWZ9Mmqqe6MYHRA5hSU1ecnzYNAEDigMw/s1124/torreportopalo.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1124" data-original-width="843" height="356" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4kBhoLS_t-L5xpMzmKZKSkzYyWKSUx6fHBauoZXayQSZ7Xsg_GPD_vUEvR9WJcWJJp-b-_k_vXg3C6LUpu3SN_oyE1C8xkftFMoNqVIDV4RMWZ9Mmqqe6MYHRA5hSU1ecnzYNAEDigMw/w267-h356/torreportopalo.jpg" width="267" /></a></div><br /><p></p><div style="text-align: justify;">Domina la costa di Porto Palo di Menfi da tempo immemorabile. Tutti, menfitani e non, la considerano il vero simbolo di una borgata che svetta su una spiaggia meravigliosa. Quest'estate è stata al centro di una polemica assurda e pirandelliana. </div><div style="text-align: justify;">Adesso, però, la "Vecchia Signora" è stata ferita gravemente, e questa volta di chiacchiere ne possiamo ( e dovremmo) fare pochissime. </div><div style="text-align: justify;">L'attività urbanistica degli ultimi decenni ha vissuto ed è passata dribblando tante "carte", revisioni, adattamenti di PRG ed altre pianificazioni che, al solito, hanno danneggiato molti e privilegiato pochi, ingrassando solo l'Agenzia delle Entrate che è piombata come un avvoltoio sui trasferimenti della misteriosa zona "T" di lotaniana memoria che ha miracolosamente trasformato a fini fiscali i terreni agricoli in terreni "potenzialmente" edificabili e, perciò, sottoponibili ad una bruciante e fantozziana tassa di registrazione. </div><div style="text-align: justify;">Al di là delle barzellette (che fanno piangere), i guasti alla pianificazione urbanistica si sono visti nelle successive esigenze di modifiche dei piani, mai giusti, mai adeguati, mai...tutto. </div><div style="text-align: justify;">Viceversa, a parte gli spendaccioni (ed a volte inutili) interventi buttati qua e là sul territorio, secondo il vento dei finanziamenti, delle buone intenzioni è rimasto poco o quasi nulla. </div><div style="text-align: justify;">Sono rimaste vittime illustri le strade, bucherellate e sfasciate in modo equo per tutto il territorio, vittima le opere pubbliche, vittima gli spazi pubblici a volte usurpati e piegati a logiche private. </div><div style="text-align: justify;">Investimenti? Quali? Tutto ciò che poteva rilanciare il territorio è stato sapientemente bocciato, denigrato, vilipeso ed alla fine devitalizzato. </div><div style="text-align: justify;">Ma ritorniamo alla Torre. </div><div style="text-align: justify;">Nessun intervento negli scorsi decenni. Neanche quando i soldi c'erano. Colpa di chi? Boh.</div><div style="text-align: justify;">E' dai tempi dei Regi Decreti che le autorità (con la "a" minuscola) impongono divieti e vincoli sulla zona di Porto Palo. </div><div style="text-align: justify;">Mai una volta, però, che si fossero decisi ad intervenire per il consolidamento del costone. </div><div style="text-align: justify;">Oggi tutti a piangere e tremare per il crollo della Torre che non è quella di Pisa e, state tranquilli, poco ci vuole (questione di baricentro mi spiegava un ingegnere) e potrebbe venir giù.</div><div style="text-align: justify;">Gli interventi? Importanti, necessari e urgenti mi diceva quell'ingegnere che ama Menfi, un tipo pratico (forse per questo inviso alla burocrazia nostrana): palificazioni, riempimenti, etc...</div><div style="text-align: justify;">Invece, si parla di sopralluoghi, poi di incarichi, poi di progettazione, poi di finanziamenti... poi, poi, poi... L'incubo delle carte. Già. </div><div style="text-align: justify;">Ma una somma urgenza? E di chi del Genio Civile? E la Sovrintendenza? I beni artistici, la Regione, il P.A.I. idrogeologico, la forestale....Come la mettiamo? E se poi qualcuno fa qualche denuncia alla Procura? Le carte debbono essere a posto.</div><div style="text-align: justify;">Carte, carte ed ancora carte. </div><div style="text-align: justify;">Non penso che la Vecchia Signora abbia ancora voglia di aspettare. O, forse, siamo noi che non la meritiamo per non averla saputa tutelare, proteggere a tempo debito. </div><div style="text-align: justify;">Poi il colpo di genio. </div><div style="text-align: justify;">Qualcuno propone di lasciarla andare giù e di sostituirla con una gigantografia...di carta: UNA GRANDE FOTOGRAFIA di com'era la Torre. Bella, antisimica, vuota e... piatta, come l'elettroencefalo di qualcuno.</div><div style="text-align: justify;">By Michele Barbera </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><p style="text-align: justify;"><br /></p>Michele Barberahttp://www.blogger.com/profile/12933239211484447400noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5498453111703782648.post-29034224437030577182021-12-03T23:11:00.010+00:002021-12-03T23:15:52.375+00:00FACEBOOK E GLI IMBECILLI DI UMBERTO ECO<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEheddnUX_1ciWTcuIKgpm9Bsf0OapRHe73ZY8KpQnw9IWDz6Q7Dw_ixoP_IQ6-abgLfNdK8d3geFap7f8x6Mql2ZIHq-wBqn1-YQlSWyTNAOIjiI476T5PkJSGSNxRVswBAH-uL_LU-dRk/s656/ECO2.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="492" data-original-width="656" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEheddnUX_1ciWTcuIKgpm9Bsf0OapRHe73ZY8KpQnw9IWDz6Q7Dw_ixoP_IQ6-abgLfNdK8d3geFap7f8x6Mql2ZIHq-wBqn1-YQlSWyTNAOIjiI476T5PkJSGSNxRVswBAH-uL_LU-dRk/s320/ECO2.png" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><p></p><p></p><div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">Sono sempre stato un fan culturale di Umberto Eco ed ho letto
parecchio di lui (non solo “Il nome della rosa”): era e rimane un saggista
formidabile ed un affabulatore colto e raffinato. Dopo la sua morte, nel
panorama culturale italiano indubbiamente si è creato un vuoto difficile da
riempire.<br /> Tuttavia, non sono mai stato d’accordo sulla sua nota affermazione del
2015 per la quale i <i style="mso-bidi-font-style: normal;">social </i>, che pure
consentono alle persone di restare in contatto fra loro, danno la parola a <i style="mso-bidi-font-style: normal;">“legioni di imbecilli”.<br /><o:p></o:p></i>Il “Fatto Quotidiano” etichettò le parole di Eco come frutto astioso
di “controcorrentismo”, di <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>una “battaglia
di retroguardia venata di snobismo”, dando, però, al professor Eco l’onore
delle armi.<br /> A distanza di anni, morto Eco, le sue parole risultano ancora di più
errate.<br /> Questo non perché siano venuti meno gli “imbecilli” o gli ignoranti o
i visionari, ma perché siamo sicuri che “zittirli” sia la cosa più giusta?<br />Quello che mi angoscia, infatti, è ben altro.<br /> La libertà di espressione sta diventando una specie in via
di estinzione. E non mi riferisco alla boiata dell’Unione Europea che era giunta
(santi numi, se non è follia ed imbecillità questa!) a proibire di dire “Natale”
e “Maria”, ma ad una sottile strategia mass-mediatica che, anche attraverso i
social (o soprattutto), comprime in modo crescente la libertà di espressione del
“dissidente” e non solo quando si tratta di insulti ed improperi.<br /> La televisione, i giornali (quei pochi che sono sopravvissuti), gli
stessi social, veicolano informazioni in modo sempre più controllato e plagiato,
orientano gusti, tendenze e scelte della gente.<br /> A nulla serve che le Autorità garanti della concorrenza abbiano sempre
fascicoli aperti e sfornino multe milionarie alle multinazionali del web, colpevoli di controllare a piacimento le ricerche degli ignari utenti
(imbecilli pure loro?). La verità è che dietro questi “orientamenti” ed
influenze si nasconde una sottile ed impalpabile censura, un bavaglio virtuale
che, a seconda dei temi, diventa via via più pressante.<br /> A tutti sarà capitato di fare una ricerca sul web di un determinato
oggetto e subito dopo, qualsiasi sia la pagina aperta, vi compariranno – come per
magia - finestre pubblicitarie <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ed
informative su quel bene. Come se vi avessero letto nel cervello. Ma sappiamo
che non è così.<br /> Per cercare opinioni diverse da quelle “dominanti” dovete fare ricerche
trasversali, impegnarvi su siti poco conosciuti ed anche lì troverete sempre la
pubblicità e le informazioni che il Grande Fratello del web ci propina senza
nessun rispetto per la nostra libertà di scelta e di pensiero.<br /> Così come a volte capita di essere “bloccati” o sospesi o vedersi
cancellata una pagina perché l’insondabile Entità del web ha decretato che
quello che è stato scritto o postato non era “internettianamnte” corretto o ha
violato chissà quale “norma” di condotta.<br /> Ecco il pericolo: siamo censurati senza rendercene conto, siamo
schiavizzati nelle nostre scelte e razzoliamo come polli nel cortile ben chiuso che l’Entità ha
prescelto per noi. Viviamo in una prigione virtuale senza che sappiamo neanche
chi siano i nostri carcerieri.<br /> Questo è lo scenario, che ci piaccia o no. A cui pochi hanno la forza
e la voglia di ribellarsi.<br /> Allora, caro Umberto Eco, avevi torto. Viva gli imbecilli, anche se sbagliano o esprimono in modo sgrammaticato la loro opinione, viva chi
dissente dal “pensiero dominante” e ci trascina nella sua polemica, che
ravviva la discussione e la riflessione.<br />La libertà di espressione implica certamente un pericolo, ma credimi caro Umberto, il
pericolo è di gran lunga inferiore a quello di rimanere chiusi nella gabbia del conformismo. Anche se all’ultima
moda e griffato.<br /> Del resto, che gli imbecilli siano tali è essa stessa una opinione. Del tutto
soggettiva. <br />By Michele Barbera </div><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
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<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><br /><p></p>Michele Barberahttp://www.blogger.com/profile/12933239211484447400noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5498453111703782648.post-47119154426566444462021-11-15T09:41:00.005+00:002021-11-15T09:41:51.737+00:00I BAMBINI POVERI D’ITALIA<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9XOqkaZyOa1tMb7UmblI5Hyr0IxZlfJQZDN5JPQ8ssZslIUX-SvpZN_5qHkVuot70JC5jz0vGMJXM9S1X6Usf8mceov403wCV4DMbkSNNz2RA1OqbDe06ZrcqFb8_69tv8jTsNx8g4v8/s580/bambina-triste.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="305" data-original-width="580" height="221" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9XOqkaZyOa1tMb7UmblI5Hyr0IxZlfJQZDN5JPQ8ssZslIUX-SvpZN_5qHkVuot70JC5jz0vGMJXM9S1X6Usf8mceov403wCV4DMbkSNNz2RA1OqbDe06ZrcqFb8_69tv8jTsNx8g4v8/w421-h221/bambina-triste.jpeg" width="421" /></a></div><br /><p></p><p><br /></p><p></p><div style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">No, non si tratta di un paese del Terzo o Quarto mondo, né di una
esotica località sperduta in chissà quale Oceano. Sono lì, i bambini della
porta accanto, fanciulli che al di là dei proclami di propaganda, faticano ogni
giorno a nutrirsi in modo decente, a vestirsi, a soddisfare quei bisogni che
troppo spesso diamo per scontati. Compreso quello di andare a scuola e
studiare.<br /> Fanno parte del popolo degli invisibili, e non sono semplicemente
figli di immigrati, clandestini o orfani sfortunati.<br /> Sono figli di una Italia impazzita che in dieci anni di politica
insensata ha triplicato il numero dei bambini poveri. Incoraggiando il calo
demografico. Ora sono, secondo le stime, 1.300.000. Proprio così.<br /> Il pubblico disinteresse per l’infanzia, l’assoluta assenza di
politiche di concreto e reale sostegno ai nuclei familiari con più figli, una
demagogia spinta sull’orlo di una crisi di nervi ha prodotto questo risultato.<br /> Il bello è che nessuno si sente in colpa.<br /> Si parla di politiche ambientali, di diritti delle minoranze “di
genere”, si battaglia per vaccini di regime, ma nessuno parla di questo fango
in cui lentamente stiamo sprofondando.<br /> Il futuro di una nazione non è semplicemente nella tutela delle
risorse naturali, né nel rientro del debito pubblico.<br /> Il futuro di una nazione sono i giovani e prima di loro i bambini.<br /> L’attenzione alle famiglie con figli è stata disastrosa. Si
disincentiva la procreazione, si abbandonano a se stesse le madri lavoratrici
che spesso si debbono super-impegnare e fare acrobazie su due fronti: la
famiglia ed il lavoro. “Figli non ne vuole fare più nessuno” è il mantra di una
società alla deriva.<br />Le famiglie hanno perso oggi la bussola della loro identità e funzione
sociale.<br /> Troppo spesso ci dimentichiamo del ruolo fondamentale che ha la
famiglia nella società, troppo spesso genitori egoistici (di qualsiasi livello
economico) antepongono i loro interessi ai bisogni dei figli, trascurati,
deviati, se non abbandonati a se stessi. Sacrificati sull’altare società
consumistica: i figli costano, meglio farsi la fuoriserie o la crociera
esotica. <span style="mso-spacerun: yes;"> <br /></span>Neppure la scuola è in grado di sopperire alla funzione educativa
essenziale che deve implementare quella della famiglia. Gli incontri
genitori-docenti sono guerre sino all’ultimo voto, dove ogni critica del
docente di turno viene bollata come abuso della funzione didattica e volano
minacce se non viene assicurata la promozione a pieni voti.<br /> Per non parlare poi dei servizi sociali, spesso inutili a se stessi,
se non deviati e corrotti che, anziché sostenere le famiglie ed i bambini, puntano
alla disgregazione, al disadattamento, alla messa sul ricco mercato
dell’adozione di carne fresca ed appetibile. Colpa dei genitori bollati come
“inadatti” o incapaci.<br /> Vengono sbandierati Ministeri della famiglia, Assessorati per la
solidarietà sociale, ma, in concreto, nell’assoluto deserto di valori sociali e
familiari, prendono piede, per chi se le può permettere, le scuole di
“miss-ballerine-cantanti” o quelle di “calciatori-modelli”.<br />I bambini, per i quali l’esempio vale più di mille parole, inseguono
sogni di campioni sportivi o di attricette e cantanti sulla falsariga di influencer
svestite e pronte a vendersi all’ultimo like.<br /> Lo studio, la formazione, la cultura diventano scomodi optional,
inutili pesi che gravano su cervelli aggiogati a Instagram, Tik tok e compagnia
bella.<br /> È un disastro sociale che svilupperà i suoi effetti collaterali nel
prossimi anni: vi fareste mai curare una caviglia slogata da un Ronaldo
qualsiasi? O affidereste il progetto di una casa alla Ferragni?<br />Internet ha sviluppato la capacità predatoria di individui senza
scrupoli che speculano sulle voglie e inducono desideri nei ragazzi i cui
genitori, per una malevola pace familiare, contrabbandano l’ultimo modello di
smartphone o di gadget firmato con il silenzio deviato di bambini e ragazzi. Ma
questo non può acquietare le loro coscienze.<br />Occorre una vera rivoluzione che riproponga il modello famiglia come
laboratorio sociale, che intervenga non con inutili sussidi a “perdere”, ma con
finanziamenti di scopo per il sostegno delle nascite ed il progresso negli
studi e nella società del fanciullo.<br /> Fin dal 1924, all’indomani del disastro della Prima Guerra Mondiale,
le Nazioni Unite adottarono una “Dichiarazione universale dei diritti del
fanciullo”, poi integrata nel 1959. Pochi articoli, densi di contenuto, che
dovrebbero indirizzare politiche attente allo sviluppo individuale del bambino
ed a tutelarlo in ogni sua esigenza. La Dichiarazione pone il divieto di
sfruttamento, il diritto di ricevere un’educazione adeguata, di assicurare la
libertà e la crescita dei fanciulli. Pochi articoli, che sono rimasti lettera
morta anche nei cosiddetti paesi civili, ammorbati da una politica fatta di molte
parole e pochi fatti.<br /> Ma si sa, i bambini non votano e quando protestano meglio zittirli con
la play station che trascorrere un pomeriggio con loro.<br />Vergogna.<br /> By Michele Barbera </div><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p>
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<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><o:p></o:p></p><br /><p></p>Michele Barberahttp://www.blogger.com/profile/12933239211484447400noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5498453111703782648.post-20205796937411990902021-09-16T23:12:00.002+01:002021-09-16T23:18:18.802+01:00UNA MARINA DI LIBRI: UN'OCCASIONE DI CULTURA, INCONTRI E FORMAZIONE<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhD8o3s7rnXt-1oXQ_n_dca29ZLmThCWY3WmIOiDRlPsvJve9OssW_MU_7fy548BtHE9TyhzhduAFEvc87TZMY3aCAI435f6bRaEmuUus2oh284gur_gcXlglP908g-W7gjgSZXNd__TPs/s1600/livatino_marinadilibri.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1131" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhD8o3s7rnXt-1oXQ_n_dca29ZLmThCWY3WmIOiDRlPsvJve9OssW_MU_7fy548BtHE9TyhzhduAFEvc87TZMY3aCAI435f6bRaEmuUus2oh284gur_gcXlglP908g-W7gjgSZXNd__TPs/w283-h400/livatino_marinadilibri.jpg" width="283" /></a> <br /><br /></div><p></p><span><div style="text-align: justify;">Anche quest'anno una Marina di Libri, giunta al ragguardevole traguardo della Dodicesima Edizione, si presenta come una solida realtà culturale nello striminzito panorama letteral-culturale siciliano, una "stitichezza" che fa male al vivace movimento di scrittori ed autori isolani. Le manifestazioni che dovevano segnare la "ripartenza" si sono improvvisamente ristrette, sempre più influenzate da logiche micragnose e miopi, da boicottaggi politici e da veti sub-culturali agli editori indipendenti, ai nuovi autori o agli autori che difettino di sponsor (leggi spot ed influencer o bella presenza). Si preferisce il libro di "consumo" anche se privo di contenuti, la bolla editoriale, il libro-espresso, la grossa (e grassa) editoria a tutto scapito della realtà culturale autoctona e dei nuovi autori.</div></span><p></p><p style="text-align: justify;">Esattamente il contrario di quello che dovrebbero essere questo tipo di manifestazioni. </p><p style="text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYCwg06uG2lPAIJ-juXtxe8T9kL2uaKwz4MzR_uJ5Do3GPSxlf3aY5NuJcrkITvcxePHkK0AGtcVBirvkOBsNn4ZIii_2ga17pkdb5P7fyHM5Mm5D_LE3nckGB49fAf0FikH204OdNsR4/s539/marina_dilibri.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="539" data-original-width="526" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYCwg06uG2lPAIJ-juXtxe8T9kL2uaKwz4MzR_uJ5Do3GPSxlf3aY5NuJcrkITvcxePHkK0AGtcVBirvkOBsNn4ZIii_2ga17pkdb5P7fyHM5Mm5D_LE3nckGB49fAf0FikH204OdNsR4/w195-h200/marina_dilibri.jpg" width="195" /></a>Una Marina di Libri, invece, ha un nutrito e coraggioso programma, una circuitazione che sa coinvolgere realtà editoriali locali ed indipendenti, un catalogo di incontri che ha saputo integrare anche spazi dedicati a opere di riflessione e di formazione. Per questo ho aderito con entusiasmo all'invito di partecipare a questa manifestazione. Sarà l'occasione, ancora una volta, di dialogare con il pubblico sulla figura di Rosario Angelo Livatino e sugli eventi che lo hanno condotto all'epilogo della sua esistenza in quel mattino di settembre di trent'anni fa.</p><p style="text-align: justify;">Dove è finita una vita è iniziata una storia nuova, un cammino che ha coinvolto la gente di una provincia martoriata dal crimine e che si è raccolta intorno alla figura di Rosario Livatino, un riscatto sociale che è stato consacrato da Papa Francesco, che ha additato Rosario come modello non soltanto per gli operatori del diritto, ma anche ai giovani ed a tutti i cristiani. </p><p style="text-align: justify;">Questo saggio, nato per supportare le ragioni del martirio in odium fidei ed affidato alla Postulazione retta da Mons. Bertolone, pubblicato ancora prima che la Congregazione ed il Papa promulgassero i decreti di beatificazione e riconoscimento del martirio, consente di affrontare e di riflettere sulla figura di Rosario Livatino non soltanto in termini agiografici, ma ne risalta l'impegno e l'azione nel contrasto tra una Chiesa che vuole affermare i valori di fede, speranza e carità ed una mafia che abbrutisce con la sua violenza aberrante una terra desiderosa ed affamata di giustizia. </p><p style="text-align: justify;">Debbo ringraziare il giornalista, critico e studioso Enzo Gallo, dell'Associazione Amici di Rosario Livatino, che ci accompagnerà in questo incontro che vuole, sopratutto, rendere testimonianza ad un figlio di questa nostra Sicilia, oggi vivo nella memoria della Chiesa universale. </p><p style="text-align: justify;">Un ringraziamento di cuore alla Organizzazione di Una Marina di Libri ed un Augurio di longevo e proficuo impegno a difesa e promozione della cultura siciliana. </p><p style="text-align: justify;">By Michele Barbera </p><p style="text-align: justify;"><br /></p>Michele Barberahttp://www.blogger.com/profile/12933239211484447400noreply@blogger.com0