sabato 21 aprile 2012

FABRIZIO DE ANDRE': QUELLO CHE NON HO

Momento magico del mitico Fabrizio. Ritmo blues, impegno sociale e rabbia interiore: W gli indignados!

Quello che non ho è una camicia bianca
quello che non ho è un segreto in banca
quello che non ho sono le tue pistole
per conquistarmi il cielo per guadagnarmi il sole.

Quello che non ho è di farla franca
quello che non ho è quel che non mi manca
quello che non ho sono le tue parole
per guadagnarmi il cielo per conquistarmi il sole.

Quello che non ho è un orologio avanti
per correre più in fretta e avervi più distanti
quello che non ho è un treno arrugginito
che mi riporti indietro da dove sono partito.

Quello che non ho sono i tuoi denti d'oro
quello che non ho è un pranzo di lavoro
quello che non ho è questa prateria
per correre più forte della malinconia.

Quello che non ho sono le mani in pasta
quello che non ho è un indirizzo in tasca
quello che non ho sei tu dalla mia parte
quello che non ho è di fregarti a carte.

Quello che non ho è una camicia bianca
quello che non ho è di farla franca
quello che non ho sono le sue pistole
per conquistarmi il cielo per guadagnarmi il sole.

Quello che non ho...

giovedì 19 aprile 2012

GOVERNO MONTI: DAL RICATTO SOCIALE ALLA CRESCITA (IL FALLIMENTO DELLE PSEUDORIFORME E LA GUERRA DELL’EURO)



L’avevamo annunciato sul blog parecchi mesi orsono: la difficoltà dell’euro stava nell’assenza di uno stato sovrano di riferimento e di una economia reale che lo sostenesse. 
Oggi all’ex-serpentone monetario ed alla fluttuazione inflazionistica dell’area euro si è sostituito lo spread internazionale. Meccanismo per cui un euro in Italia vale – di fatto – meno che un euro francese o tedesco. E l’italiano deve pagare di più un prestito con tassi di interesse più alti, anche se – alla fine – il debito rimane in euro.
Il governo Monti, si dice, abbia salvato l’Italia dal fallimento. Ma la cura Monti è stata quanto drastica tanto dannosa.
In realtà, e questo lo sanno i signori politicanti e gli “intrallazzisti” di Montecitorio, le riforme Monti giacevano nei cassetti dei ministeri da anni. La verità è che i vari governi, dalla riforma del sistema pensionistico, alle varie leggi e leggine di imposizione fiscale, di controlli e lotta all’evasione, etc… per timore di risultare impopolari e, dunque, per vigliaccheria, ne posticipavano l’entrata in vigore.
E così Monti ed i suoi tecnici, hanno mirabilmente raggiunto l’equilibrio di salvaguardare i privilegi della “casta” e di dissanguare il ceto medio degli italiani agitando lo spettro della Grecia: PAGATE o FALLIREMO. Un po’ come “armiamoci” e “partite”: alla fine la guerra dello spread è ricaduta sul ceto medio italiano che ha affrontato i sacrifici, stringendosi le spalle e svuotandosi le tasche. Ed, a volte, morendo.
La triste, becera e fallimentare battuta di Monti sul “consoliamoci: i suicidi ci sono stati, ma pochi… in Grecia sono stati di più!” riecheggia quella famosa dello statista d’antica memoria : per sedersi al tavolo della pace ci vuole qualche migliaio di morti!
Che si impicchino loro! Che muoiano affogati nei loro privilegi e nelle loro ruberie legalizzate!
L’unico merito che riconosco al governo Monti è che ha riportato un minimo di serietà nella vita politica italiana degenerata da rozzezze e “bunga bunga” che di sicuro hanno fatto “incazzare” (e scusate il termine) la Merkel e Sarkozy più del debito pubblico. Le ricordiamo le risate dei due leader alle spalle del Berlusca (e di noi tutti italianucci… mafia e mandolino?).
Così Monti ha raddrizzato la spina dorsale della politica, si è caricato addosso il pattume delle riforme “antisociali”, ha fatto schizzare la pressione fiscale alle stelle. Ed è incredibilmente riuscito a non toccare i privilegi della casta politica, dei superburocrati, dei baronati universitari, di quelli che sbafano sul denaro pubblico, dei grandi patrimoni, ha fin’anche pagato i debiti dell’Italia alla banca americana dove ha lavorato il figlio, ha rifinanziato il sistema bancario coni soldi della BCE, che volete di più?
Così capita che il piccolo imprenditore si suicida vampirizzato da Equitalia e dalle Banche, mentre il partito politico con i soldi del rimborso elettorale pubblico (che dovrebbe servire a finanziare l’attività politica) si compra lingotti d’oro e diamanti!!!!
Bravo Monti, e adesso?
Adesso… adesso Monti raschia il fondo del barile. Ed è costretto a “rivedere” le previsioni di crescita. Azzerata. Anzi, negativa. Di sicuro per tutto il 2012 (che doveva essere l’anno della riscossa…).
Perché? Lui lo sa benissimo. Togliendo i soldi in tasca agli italiani “medi” ha sprofondato i consumi, ha ridotto la domanda, ha aggravato la crisi delle imprese e degli autonomi, ha cancellato posti di lavoro a migliaia.
E così l’Italia del signor Rossi e del ragionier Fantozzi è sempre più povera. Ed è sempre più tartassata. Perché comunque il “settore pubblico” deve mantenersi. I privilegi vanno salvaguardati: dal superpagato commesso a Montecitorio, al figlio incapace del barone universitario primario di una clinica….
Ma Monti-Nostradamus è bravo con i numeri. Nel 2020, il PIL aumenterà. Siate fiduciosi…. Mica vorrete finire come in Grecia?
Ci dice: pagate l’IMU, fatevi i mutui (se le banche ve li accordano), indebitatevi. Non pensate allo stipendio, al posto fisso. Alla casa di proprietà. Sono cose arretrate… vetuste… che annoiano. Rallegratevi con Equitalia, con il fisco, con le tasse. Sono giuste, buone e belle. Pagate, altrimenti non siete patriottici… siete antitaliani.
Pagate, pagate, pagate. Alla fine qualcosa si smuoverà, girerà: sì…i coglioni agli italiani!
Monti, hai servito i tuoi padroni delle banche, della politica e della massoneria finanziaria.
Hai ripulito le tasche degli italiani. Li hai ridotti alla fame, li hai fatti suicidare.
Ora vuoi fare una cosa seria?
Fai la vera riforma:
1)      riduzione dei parlamentari alla metà degli attuali, riforma del sistema pensionistico degli ex parlamentari ed abolizione dei privilegi per gli “ex” (presidenti del consiglio, etc…);
2)      tetto massimo agli stipendi pubblici e soppressione degli enti inutili;
3)      allineamento degli impieghi pubblici e dei loro stipendi a parità di mansioni (perché il commesso di Montecitorio deve guadagnare sette volte in più del commesso del Comune di Roma?);
4)      riduzione del finanziamento pubblico ai partiti (del cinquanta per cento) e l’introduzione dello “scopo” con verifica della Corte dei Conti;
5)      riduzione della pressione fiscale sugli stipendi per incentivare i consumi delle famiglie;
6)      deducibilità integrale dalle tasse dei consumi (anche per il carburante) anche per il privato;
7)      riduzione delle auto blu (sono troppe ed inquinano… non solo l’aria);
8)      azzeramento dei tributi per le imprese di nuova costituzione per i prossimi tre anni;
9)      introduzione del “contratto sociale di lavoro”, ossia contratto a retribuzione e contribuzione agevolata per le imprese che assumono precari o giovani di primo impiego a tempo indeterminato;
10)  tassazione dei grandi patrimoni finanziari una tantum;
11)  obbligo del prestito di scopo per le banche per i giovani ed obbligo di investire in Italia il cinquanta per cento delle risorse finanziarie destinate agli impieghi ed alle speculazioni;
12)  possibilità di cancellazione per “incapacità economica” dei debiti fiscali;
13)  esenzione per cinque anni dalle imposte statali per le imprese estere che impiantano stabilimenti in Italia;
14)  pubblicità massima e deburocratizzazione delle risorse comunitarie e facilità di accesso alle stesse (basta con i bandi astrusi e con le speculazioni locali), gestione ai singoli comuni delle pratiche di finanziamento per le iniziative locali;
15)  collocamento obbligatorio al lavoro: chi rifiuta un lavoro (anche manuale) non può ricevere sussidi;
16)  regolamentazione dell’immigrazione clandestina e non. Non ha senso che vi siano italiani morti di fame e disoccupati, mentre gli immigrati hanno lavoro ed agevolazioni. Non è razzismo. E’ giustizia.
Avremmo altre idee…. E voi pure. Ne siamo sicuri.
Ma a noi basterebbe che si mettesse mano a queste.
Agite, veramente, per salvare non l’Italia, ma gli italiani.
Altrimenti, tornatevene a casa.
Che è meglio per tutti.
By M.

domenica 8 aprile 2012

BUONA PASQUA A TUTTI! ECCO LU "'NCONTRU" DI MENFI



Una poesia per ricordare la magia della Pasqua nella più classica delle manifestazioni popolari: l'incontro tra Gesù e la Madonna:

Lu ‘ncontru


‘Nni sta ranni Notti di stiddi lucenti,
si rinnova l’Acqua e lu Focu splendenti,
si rinnova l’arma a la genti cristiana,
lu Sangu di la Cruci li piccati risana.

Chista Festa è fruttu di l’Amuri,
chi supranìa la morti e lu duluri,
oj ‘nta li jardina s’arrisbigghianu li ciuri
e Pasqua a l’omini arricria lu cori.

Di la Matrici sonano stese li campani
e tutti fora di li casi su nisciuti:
beddi giuvina e vecchi jimmuruti,
fimmini e masculi, nobbili e viddani.

Diciticillo: “Allivisciu lu Signuruzzu Santu”
a la Madonna tutta nivura cu lu mantu.
Bedda Matri, Matri Addulurata
di l’Angelu e lu Spiritu cunsulata.

Curri l’Arcangilu Micheli,
curri cu l’ali a li pedi,
ci avi a purtari presto la notizia,
pi livari lu luttu e mettiri letizia.

Curri ora lu Figghiu ‘ncoddu a la Matri
facennu di tuttu lu populu la felicitati.
Eccu:…lu ‘ncontru ! ! !
Volano li palummi ‘nta la chiazza,
scoppiano li fochi, la genti s’abbrazza.

Chistu è miraculu d’ogn’anno,
ricordo di ’n’antica tradizioni,
di un Patto senza ‘nganno,
di li antichi Profizie la verificazioni.

                                                                                                  Michele Barbera

In questa grande notte di stelle lucenti/si rinnova l’acqua e il fuoco splendente/ si rinnova l’anima al popolo cristiano/ il sangue della croce risana i peccati./ Questa festa è frutto dell’Amore/ che supera la morte ed il dolore/ oggi nei giardini si risvegliano i fiori/ e Pasqua rallegra i cuori degli uomini./Suonano a distesa le campane della Chiesa madre/ e tutti escono fuori dalle case/ bei giovani e vecchi curvi, / donne e uomini, nobili e contadini./ Ditelo: “E’ risorto il Santo Signore”/alla Madonna vestita con il manto nero./ Madre Bella, Madre Addolorata, consolata dall’Angelo e dallo Spirito./ Corre l’Arcangelo Michele/corre con le ali ai piedi/ deve portare presto la notizia/ per togliere il lutto e portare gioia./ Corre ora il Figlio incontro alla Madre, rendendo felici tutto il popolo./ Ecco: l’incontro!/ Volano i colombi nella piazza/ scoppiano i fuochi/ la gente si abbraccia./ Questo è miracolo di ogni anno, / ricordo di un’antica tradizione/ di un Patto senza inganno/ l’avverarsi delle antiche Profezie.