martedì 12 marzo 2013

IL DECALOGO DELLA QUOTIDIANITA' DI GIOVANNI XXIII: IL SEGRETO DELLA FELICITA'


Volete il segreto della felicità? Ve lo dà il Papa Roncalli, il papa "contadino":


Decalogo della quotidianità di Papa Giovanni XXIII

  1. Solo per oggi cercherò di vivere alla giornata, senza voler risolvere il problema della mia vita tutto in una volta.
  1. Solo per oggi avrò la massima cura del mio aspetto: vestirò con sobrietà; non alzerò la voce; sarò cortese nei modi; non criticherò nessuno; non pretenderò di migliorare o di disciplinare nessuno tranne me stesso.
  1. Solo per oggi sarò felice nella certezza che sono stato creato per essere felice non solo nell'altro mondo, ma anche in questo.
  1. Solo per oggi mi adatterò alle circostanze senza pretendere che le circostanze si adattino tutte ai miei desideri.
  1. Solo per oggi dedicherò dieci minuti del mio tempo a qualche lettura buona, ricordando che come il cibo è necessario alla vita del corpo, così la buona lettura è necessaria alla vita dell'anima.
  1. Solo per oggi compirò una buona azione e non lo dirò a nessuno.
  1. Solo per oggi farò almeno una cosa che non desidero fare e se mi sentirò offeso nei miei sentimenti, farò in modo che nessuno se ne accorga.
  1. Solo per oggi mi farò un programma: forse non lo seguirò a puntino, ma lo farò. E mi guarderò da due malanni: la fretta e l'indecisione.
  1. Solo per oggi crederò fermamente, nonostante le apparenze contrarie, che la buona Provvidenza di Dio si occupa di me come se nessun altro esistesse al mondo.
  1. Solo per oggi non avrò timori.
In modo particolare non avrò paura di godere di ciò che è bello e di credere alla bontà.

Posso ben fare, per dodici ore, ciò che mi sgomenterebbe se pensassi di doverlo fare per tutta la vita.
"Basta a ciascun giorno il suo affanno"
(Mt. 6,34)


lunedì 11 marzo 2013

ESAME INCROCIATO a SCIACCA



Bell'incontro sabato sera a Sciacca su "ESAME INCROCIATO". Il libro è stato oggetto di un interessante dibattito svoltosi tra l'Autore ed il Procuratore della Repubblica. Dott. SALVATORE VELLA. 
Mediatore d'eccezione il giornalista FILIPPO CARDINALE che ha introdotto il libro su prospettive davvero analitiche e coinvolgenti. 
Reading con la bella e brava ROSSANA COTTONE che ha letto brani scelti dal libro in modo appassionato.
Interventi del Sindaco di Sciacca, Avv. FABRIZIO DI PAOLA e dell'Assessore SALVATORE MONTE. 
Conclusione "fuori programma" dell'eccellente e brillante Avv. SALVATORE GALLUZZO. 
Pubblico folto, nonostante la pioggia insistente. 
Una serata da ricordare e, perché no, da replicare. 
By M. 

giovedì 7 marzo 2013

Semeiotica e politica: le elezioni secondo Umberto Eco (e secondo me)


 



Commentare le elezioni, le vittorie e le sconfitte i falsi boom e le vere proteste mi sembrava superfluo, visto la pletora di politologi che dopo non averne azzeccata una alla vigilia si sono lanciati come assatanati a fare la dissezione del voto e del corpo elettorale.
Per cui mi astengo.
Non posso però, non condividere l’analisi di Umberto Eco in una gustosissima intervista ne La Repubblica del sei marzo (che io lancio sul Web ad onta del medesimo, il quale sembra seccarsi se per ogni parola che dice c’è una sorta di eco internettiano che la fa rimbalzare di qua e di là).
Nello specifico, questi punti, individuati dal semiologo,  costituiscono il “sugo” del mio pensiero elettorale:
a)      la sinistra (Bersani) ha perso per incapacità comunicativa e per non aver saputo sconfiggere la paura ancestrale dell’elettorato italiano per il governo di sinistra (quando la sinistra ha annunciato di poter vincere facile, gli elettori sono trasmigrati con il voto verso la DC (50 anni) e verso il berlusconismo (20 anni);
b)      Grillo è in fase di stallo perché non sa come incanalare la protesta verso la proposta senza perdere la faccia;
c)       Berlusconi (non la destra e nemmeno il centrodestra) ha recuperato piangendosi addosso (secondo il noto principio del “piangi e fotti”);
d)      la maggioranza dell’elettorato non ragiona con la testa, ma – nel migliore dei casi – con il cuore (se non con la pancia o altri organi poco “ragionevoli”.
Perfettamente d’accordo. Aggiungo di mio: un leader “tutto-testa”, poco comunicativo, sicuro sino all’apparente arroganza, non avrà mai il consenso degli elettori (della pancia). Il berlusconismo si regge sulla “empatia” con lo stomaco degli elettori, da “simpatica canaglia”. Il grillismo fa presa sul “vaffa” e sull’odio viscerale nei confronti di anni di malgovernanti. Le prese per i fondelli agiscono sull’elettore in modo primitivo, istintuale, smuovono i bassi istinti. I ragionamenti confondono l’elettore. E vincono le prese per i fondelli.
Domanda: se l’elettore sceglie con i “bassi istinti” (chiamiamoli così) perché poi si lamenta se la classe politica fa schifo?
Risposta: e tu a chi daresti il voto a chi paventa fuoco e fiamme o, piuttosto, a chi ti promette il paradiso terrestre?
Siamo istintuali, nulla da dire.
E senza dilungarmi oltre sulla immoralità delle bugie in campagna elettorale, non posso che invitarvi a leggere per intero l’intervista di Eco. Sul cartaceo, se no il professore si incavola.
By M.