venerdì 28 giugno 2013

IL PIACERE DI LEGGERE: LA FIERA DELLA VANITA’ DI WILLIAM THACKERAY



Il sottotitolo è “Un romanzo senza eroe” e la dice lunga rispetto a qualsiasi altra esegesi. L’autore, che pubblica il romanzo prima a puntante e poi in volume nel 1848, ottenendo un notevole successo, prende di mira - in una raffinata struttura romanzesca - l’ipocrisia della società inglese. Del resto è lo stesso Thackeray che scrive alla madre: “Voglio creare un gruppo di personaggi senza Dio nel mondo… avidi, pomposi, meschini, per lo più perfettamente soddisfatti di sé, e a loro agio riguardo alla loro superiore virtù.”
Lo spaccato sociale che la lettura del romanzo ci offre è veramente qualcosa di unico ed originale, sia per un certo spietato cinismo con cui vengono attaccati i vizi della società inglese ottocentesca, sia per la ricchezza e la profondità della lettura che ritrae i personaggi scolpendoli a vivo ed a fuoco, non nascondendo nulla di loro, in uno sfondo animato da mille spunti e da mille scene.
E’ una lettura godibilissima, scorrevole, ricca di spunti di riflessione sulle cosiddette “convenzioni sociali” che reggono le sovrastrutture di una società perbenistica ed, in fondo, annegata nei suoi pregiudizi. Si potrebbe dire anche che la Fiera della Vanità è lo specchio di quel vecchio, ma sempre attuale, adagio:  “vizi privati e pubbliche virtù”.
Credo che nell’attuale panorama socio-politico, la lettura del romanzo fa bene soprattutto per far cadere quel velo di artificiosità che nasconde, alla fine, una verità tragica: non siamo altro che marionette, pupi, per dirla con Pirandello, manovrati – con abilità e piegate alle esigenze narrative – da un Autore che crea e disfa i personaggi secondo un suo insondabile capriccio.
Ho avvertito in tutte le pagine del romanzo un “disagio” di fondo, un’insospettabile inquietudine verso il disincanto, la disillusione. Ma è qualcosa che rimane pudicamente nascosto, una sorta di urlo soffocato di ribellione.

Il senso ultimo del romanzo lo dà proprio l’autore con introduzione “davanti il sipario”:  il capocomico che di fronte al variegato spettacolo offerto dalle sue marionette, si chiude in una struggente malinconia, ma non manca comunque di ringraziare gli spettatori (la migliore società, l’aristocrazia) per la “gentile accoglienza” riservata.
Da leggere assolutamente. 
By M.

giovedì 20 giugno 2013

LIBERA PROFESSIONE IN LIBERO STATO: GLI AVVOCATI ALLA RESA DEI CONTI






Ormai il discorso è diventato monotono.
Da un lato si cerca di "liberalizzare" le "libere" professioni, dall'altro non si sta minimamente attenti al servizio reso, alla proliferazione indiscriminata dei professionisti e si dà il via libera ad atti di sciacallaggio e disinformazione.
Nel frattempo la giustizia civile diventa sempre più "roba per ricchi". E' forte il sospetto che si vogliano smaltire gli arretrati rendendo più difficile l'accesso al contenzioso civile. Chi ci rimetterà secondo voi?
Plaudo all'iniziativa su FB del Gruppo M.G.A., che già conta oltre diecimila membri!
By M.



mercoledì 12 giugno 2013

ISTITUTO COMPRENSIVO SANTI BIVONA DI MENFI : CERIMONIA DI CONSEGNA DEGLI ATTESTATI DI MERITO 2013




Una cerimonia sobria, elegante e raffinata. Nella cornice dell’ Aula Magna intestata alla memoria del Preside Serra, prematuramente scomparso, il corpo docente, gli alunni e le famiglie, oltre che varie autorità e rappresentanti di enti ed associazioni hanno assistito alla consegna da parte del Dirigente scolastico, l’attivissima Dott.ssa Teresa Guazzelli, alla consegna degli attestati di merito per l’anno scolastico appena trascorso.
Di fronte ad una platea che ha riempito l’aula, la Dirigente ha proposto, con creativa originalità, la premiazione del merito, non solo degli alunni che avevano avuto un eccellente risultato negli studi, ma anche delle istituzioni che si sono distinte nella collaborazione con l’istituto scolastico per l’anno passato.
Preceduta da un’impeccabile esecuzione dell’Inno di Mameli da parte dell’ensemble strumentale diretto dal Maestro Prof. Mauro Cottone, la Dirigente Scolastica ha dato il via ad una lunga e meritata serie di consegne di attestati di merito.
A parte diversi alunni, distintisi per il merito scolastico, sono stati premiati gli studenti che fanno parte del Centro Scolastico Sportivo che - dopo una pausa durata diciotto anni - ha ripreso la propria attività, godendo di una entusiasta partecipazione. 
In particolare sono stati premiati gli alunni che hanno partecipato ai Giochi della Gioventù nella specialità “marcia” e le squadre di pallavolo maschile e femminile. 
Inoltre, sono stati premiati gli alunni che hanno partecipato con profitto ad una serie di attività curriculari, attivate dall’Istituto come complemento dell’offerta formativa. La Dirigente non ha risparmiato parole di elogio per gli studenti che, con il conseguimento di riconoscimenti in campo provinciale e regionale, hanno meritoriamente tenuto “alto” l’orgoglio di appartenere all’Istituto Santi Bivona.
Altrettanto ricco l’elenco delle istituzioni premiate. In primo luogo il Corpo di Polizia Municipale, in persona del Comandante Giuseppe Romeo,  per l’azione di tutela dell’ordine e per le iniziative contro la dispersione scolastica, poi l’Azienda Sanitaria per il supporto dato nelle azioni formative di prevenzione sanitaria, l’UCIM, l’Unione Cattolica degli Insegnanti Medi per la valida collaborazione prestata ed, infine, il Lions Club, Sezione di Menfi, rappresentata dal Presidente Dott. Mauceri, per la fattiva collaborazione prestata per la realizzazione di lodevoli iniziative nel campo dell’istruzione.
Pure premiata la docente prof.ssa Giusy Cacioppo con il simpatico omaggio di una chitarra offerta dagli studenti del corso ad orientamento musicale.
La Dirigente ha avuto parole di elogio per le famiglie degli studenti che si sono contraddistinte per la collaborazione ed il supporto alle attività formative.
Unico rammarico della giornata, che la Dirigente giustamente ha denunciato e fatto rilevare: l’ennesima e deplorevole azione vandalica che ha danneggiato la parete di un’aula in modo grave. La condanna dell’azione, tuttavia, ha fatto notare la Dirigente, non deve in alcun modo offuscare il merito di tanti studenti che, con i loro sacrifici, si sono distinti nei vari campi di attività dell’Istituto e che hanno reso onore al loro impegno scolastico.
La cerimonia è stata intervallata dalla pregevole esecuzione di alcuni brani classici curata dall’ensemble degli studenti diretti dal Prof. Cottone, che ha oltremodo arricchito gli interventi degli ospiti e della Dirigente e che ha avuto, oltre che al meritato attestato di merito, anche commossi applausi della sala gremitissima.
Questa è la scuola che vogliamo, dove cerimonie come questa premiano la sinergia tra famiglie, istituzioni e territorio e dove i giovani ricevono stimoli positivi per la loro crescita non solo culturale, ma anche sociale e civica, nella fase più delicata della loro esistenza, l’adolescenza.
Non possiamo che rendere il dovuto plauso all’iniziativa della Dirigente Prof.ssa Guazzelli, augurandoci che questa cerimonia diventi un piacevole appuntamento di ogni fine anno per gli studenti, le famiglie e i docenti. 
By M.B.

mercoledì 5 giugno 2013

CRISI ECONOMICA E “NO-EURO”: LA DISEQUITA’ FISCALE E IL PIANO “B”



Finalmente se ne sono accorti. Gli economisti più avveduti da tempo parlano dell’euro come di un “involutore” dell’economia europea, di un meccanismo monetario che, condannando all’immobilismo monetario transfrontaliero i Paesi membri, causa squilibri difficilmente riparabili dalle politiche economiche dei singoli stati.
Di conseguenza, ogni Stato membro deve fare per sé, in una corsa assurda che sembra quella del cane che si mangia la propria coda.
Avevamo già esposto in precedenti post quel che pensavamo: che in assenza di una sovranità unica, di un governo unico, di una politica economica e fiscale unica, non aveva senso parlare di moneta unica.
Ora da più parti, compreso il pur eccellente Letta che si sta sforzando oltre ogni dire per rendere permeabili le istituzioni europee alla visione unica del mercato del lavoro, si accusa che alcuni Stati membri fanno, per così dire, “concorrenza sleale”.
Concorrenza sleale significa che in alcuni Paesi, le imprese sono tassate sino a due terzi meno rispetto ad altri, come l’Italia, tristemente nota per i suoi primati fiscalistici.
Con la pressione fiscale non si scherza.
Non si può creare sviluppo o posti di lavoro se non si consente al denaro di creare utile e ricavi piuttosto che finire nella macchina mangia-soldi chiamato “Stato”.
Come si può criticare l’imprenditore che, stufo di lavorare nella propria azienda per mantenere lo Stato che arriva, in certi casi a pretendere oltre la metà dei ricavi?
Come si può criticare l’imprenditore che decide di “emigrare” negli altri Stati membri che gli garantiscono un recupero-risparmio fiscale di oltre due terzi rispetto agli importi pagati in Italia?
Questa corsa l’Italia è destinata a perderla: è come correre in pista con due zavorre ai piedi, mentre gli altri atleti saltellano come gazzelle.
Ed allora, prepariamo il piano B.
Cioè, senza mezzi termini, l’uscita dall’euro.
Non si può sopportare oltre l’infernale meccanismo monetario che costringe gli Stati ad indebitarsi a condizioni inique, a far sprofondare l’economia in una palude silenziosa e che fa esplodere in magma incandescente le tensioni sociali.
Uno Stato sovrano sa benissimo che quando la propria economia è in crisi, la propria moneta viene svalutata per incentivare le esportazioni, frenare le importazioni ed assorbire il debito in valori nominali destinati a rappresentare solo l’involucro della sostanza.
La leva monetaria non è una favola. E l’euro è, invece, l’incubo.
In mancanza di uno Stato Europeo non ha senso la moneta unica europea, che può solo rafforzare i forti ed indebolire i deboli.
Ma la spirale è destinata a coinvolgere anche i Paesi tradizionalmente più forti che sino ad ora hanno speculato sulle economie nazionali più deboli.
Basta con questo gioco al massacro.
Prima che sia troppo tardi ed il nostro tessuto imprenditoriale ne esca compromesso, chiediamo che il Governo si attivi per una ragionata uscita dal circolo vizioso dell’euro, senza se e senza ma. Non solo l’Italia, ma l’Europa stessa lo chiede.

By M.