domenica 25 novembre 2018

LETTURE E RECENSIONI: DOVE PALPITA IL MIO SOGNO DI FELICE SERINO

La forza della poesia sta nell’emozione, nella vis che, nella scabra architettura dei versi, nella loro intima struttura genetica, riesce a creare empatia tra il lettore e l’autore, in uno sforzo diegetico che va oltre il normale sentire. 
La lettura di Dove palpita il mio sogno  conduce all’essenza stessa della poetica di Felice Serino, impulsi creativi che diventano squarci di realtà mistica e surreale. Parole-simbolo, sprazzi di marmorea emotività che Serino scolpisce nella loro nudità, senza infingimenti o barocchismi letterari. 
Il poeta rifugge da ogni manierismo lessicale e vive la propria spiritualità creativa in una dimensione quasi sincretica in cui la prosaicità della quotidianità sfocia in proiezioni estatiche: conosco le voci che muoiono / agli angoli delle sere.(…) e lo sferragliare dell’ultimo tram / la nebbia che mura le strade(…) e il freddo letto poi fuori/ dal tunnel/ un altro mattino”.  
La palingenesi della natura è un tema costante nella poetica di Felice Serino che confonde in sé l’umano finito e un ermetismo di respiro universale: la luce si spalma / dentro la parola / che di sé vive. Ed ancora significativamente i versi: non si chiuderà il cerchio se / come si sa / è del Demiurgo un continuo creare / infiniti/ mondi-entità col solo sognarsi.
La dimensione onirica, più volte richiamata nei versi, è il privilegio dell’artista, l’isola dei sensi, del tempo che non passa e crea, l’eterno divenire dove la Musa trae la sua forza ermeneutica, il travaglio dell’opera e dove le assonanze emotive hanno la loro forza plasmatica.
Felice Serino vive una genuina stagione artistica, prolifica, raffinata e meritoria. Egli offre nei versi una lettura nuova della realtà sensoriale che trascina a sentire le poesie come frammenti di sogni, in cui la verità è a occhi nudi, che penetra dentro il cuore e la mente del poeta in una simbiotica ed intima sofferenza: sei come quell’albero reciso / la cui ferita bianca / non si vede sanguinare.
Il plasma poetico di Felice Serino, dunque, diventa lavacro di emozioni, candida essenza di sentimento nell’incontro con l’umano. Ma la sensibilità del poeta va oltre l’orizzonte meramente umano, egli, ha ben chiara la proiezione verticalistica del proprio spirito: i versi documentano la religiosità dell’autore che si sviluppa in un tormento che è allo stesso tempo sicurezza e fonte di ispirazione. 
L’afflato della Creazione diventa il “sogno di Dio” che si capovolge a causa della insipienza umana, di quell’Adamo, che viene interrogato in modo pleonastico e che esprime nella sua stessa definizione tutta la sua limitatezza.
Il poeta è alla ricerca sofferta di un mondo di luce che rappresenta una moderna e pure intima rappresentazione di un eden perduto, relegato alla sua inferiore limitatezza dalla caducità di una materialità imperfetta, a cui solo il sogno può rendere l’anelito a quello infinito essere che chiude il cerchio tra umano e divino.
Un plauso, dunque, all'attivissimo e prolifico Felice Serino che con le sue creazioni riesce sempre a sorprendere ed emozionare i suoi lettori, accompagnandoli in un cammino artistico che diventa anche comunione di sentimenti e di spirito. 
By Michele Barbera  

sabato 17 novembre 2018

SCOUT SPEED TRA PREVENZIONE E SPECULAZIONE, RICORSI, DENUNCE E PROPOSTE COMMERCIALI



Tutto ha inizio da un provvedimento prefettizio che nel caso della Palermo-Sciacca, autorizza ben sette comuni a rilevare le infrazioni per velocità. È il decreto 12/07/2017, il quale però non autorizza rilevazione da postazione in movimento. Parla di tutt’altro.
Infatti, il decreto parla di “postazioni” e “localizzazione”, e di autorizzazione al rilevamento della velocità a distanza.
Chiaro?
Non parla di scout speed.
Infatti, mentre una postazione fissa è tale, lo scout speed moltiplica in modo esponenziale le postazioni, in quanto si tratta di un apparecchio in movimento che può realizzare per ogni cm. di strada decine e decine di violazioni.
Dunque, è chiaro che i Comuni di San Giuseppe Jato e San Cipirello hanno “allargato” l’interpretazione del decreto di autorizzazione  che parla di postazioni “fisse”.
È questa è la prima illegalità.
Poi c’è la proposta commerciale. Sì, proprio così. Una Società catanese effettua al Comune, o, meglio, al responsabile del servizio di polizia municipale una proposta commerciale.
L’intento?
Fare soldi grassi a spese degli automobilisti.
C'è un tariffario preciso. Si parla di una tantum, di fotogrammi pagati €.15,00 cadauno e royalties che possono arrivare sino al 50% degli introiti.
Il tutto, si badi bene, entro certo limiti contabili che sono variabili per fottere la legge sugli appalti ed andare a trattativa privata. Quindi la Società lucra sugli illeciti a percentuale, senza neanche la trasparenza o la convenienza di una gara pubblica, ma solo tramite un accordo “privato”.
Ma non è turbativa d’asta? Art.353 c.p.? Boh!!!
Andiamo avanti.
Le chicche ora sono nei verbali di contestazione. Parliamo quelli di San Giuseppe Jato e San Cipirello.
Nei verbali:
a) non troverete mai chi ha materialmente rilevato con lo scout speed la velocità;
b) non troverete alcun dato sull’ “auto di servizio” che svolge gli accertamenti;
c) il veicolo viene definito nella piena “disponibilità” del Comune.
Tutte minchiate.
In realtà, almeno sino a qualche giorno fa, lo scout speed era UNICO per i due comuni, affittato assieme al veicolo dalla Società catanese.
L’apparecchio ha matricola n.4217 ed è montato sul veicolo targato EY354LD che appartiene alla società privata catanese e che è l’unico veicolo che può montare quell’apparecchio.
Sul veicolo chi c’è? Boh! Di certo al suo “affitto” si alternano alacremente i Comuni di San Giuseppe Jato e di San Cipirello, in barba “all’auto di servizio” ed alla “esclusiva” disponibilità.
La verità è che c’è dietro una speculazione di centinaia di migliaia di euro a danno degli automobilisti che sono costretti a dribblare limiti di velocità ballerini (90-70-50-30) e se sbagliano anche di un centimetro vengono pizzicati. Non vi sto a dire le scene di rallentamenti improvvisi, frenate e sbandate quando si paventa che vi sia la macchina “scout”.
Quello che fa più male è che si specula sulla memoria delle vittime della strada.
Dunque, automobilisti NON ARRENDETEVI, impugnate i verbali scout speed e fate anche denunce:
a) per violazione ed eccesso di potere sull’autorizzazione prefettizia;
b) per violazione sulla legge degli appalti;
c) per turbativa d’asta ed illecito profitto;
d) per danno erariale per attività di ufficio contraria agli interessi pubblici.
Da ultimo, un appello a tutti gli automobilisti: BOICOTTATE I COMUNI CON LO SCOUT-SPEED.
Visto e considerato che la multa scout è sempre più vicina ad un “pizzo di passo”, la tassa che i briganti imponevano a chi attraversava il loro territorio, non fermatevi ai loro impianti di carburante, ai bar, ai negozi, ai supermercati, ai meccanici, ai gommisti. Non comprate prodotti che vengono dai Comuni Scout-speed, non frequentate i loro locali o le loro Ditte, i loro panifici, le loro edicole.
Pretendete rispetto per la dignità di cittadini offesi da tanta speculazione.
E tu Anas, mostro informe, sorveglia meglio: ci sono piazzole invase dalla munnizza, scarpate che vengono giù a valanga perché nessuno fa le adeguate opere di protezione, dissesti che sfasciano le sospensioni e mettono a repentaglio la circolazione. Del resto anche tu, improbo ANAS, hai una fetta della torta scout che sarebbe, a tenore del codice, pari al 50%.
Non è che se la mangiano gli altri?
Michele Barbera