venerdì 27 dicembre 2013

IL PIACERE DI LEGGERE: IL VENTO NEL VIGNETO DI CARLO SGORLON


Per queste feste natalizie, che sono poi anche una pausa nel tran tran quotidiano, ho ripreso in mano il primo romanzo di Carlo Sgorlon, “Il vento nel vigneto”. Un romanzo d'annata (la prima edizione è del 1960), ma, se vogliamo, è stata una piacevole riscoperta.
La storia di Eliseo, un ergastolano graziato che ritorna al proprio paese, è di quelle che fanno riflettere. Non solo per la difficoltà del suo reinserimento o per la chiusura da parte di tutti o quasi i suoi paesani, diffidenti sino all’estremo nei confronti dell’ex-galeotto.
Fa riflettere soprattutto per due aspetti. Da un lato la costante voglia di riscatto che non si arrende nonostante i capovolgimenti del suo destino che sembrano accanirsi contro di lui. E’ una intrepida voglia di fare che lo scuote dal torpore e dalla depressione in cui le circostanze esterne sembrano sempre precipitarlo.
In questi tempi di crisi, dove tutto pare vada storto penso che la storia narrata da Sgorlon sia una iniezione di “auto-ottimismo”, sul fatto che non ci si debba mai arrendere nonostante le avversità.
Dall’altro, la lettura mi ha fatto riflettere sull’umiltà con cui dobbiamo approcciarci alle cose della vita. Eliseo non disdegna di fare sacrifici o di fare lavori faticosi o mortificanti. Lui ha davanti un obiettivo, quasi una rinascita sociale e non importa se per raggiungerlo deve affrontare ostacoli quasi insormontabili. La tenacia, la costanza, la modestia del personaggio sono un grande insegnamento morale per tutti i lettori del romanzo.
Sgorlon è conosciuto per altri romanzi della sua maturità, piuttosto che per questo esordio, sia pure felice. Ma, credetemi, questo romanzo ha nel suo cuore tutte le grandi qualità dello Sgorlon maturo. Da leggere (o rileggere). Buon Natale e Buon Anno!

By Michele Barbera 

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