sabato 22 dicembre 2018

LA BATTAGLIA CONTRO GLI ELETTORI FANTASMA SI SPOSTA ALL'ARS


Un vuoto normativo lungo decenni che ha tenuto in bilico migliaia di comuni siciliani di piccole dimensioni e che ha vanificato il diritto di voto delle comunità, costringendole a sopportare commissari imposti dalla Regione.
Stiamo parlando di una norma che in Sicilia a tutt'oggi manca, al contrario di altre Regioni a statuto speciale, come il Friuli Venezia Giulia e la Sardegna che la norma ce l'hanno da anni e che funziona, evitando di rendere nulle le elezioni nei comuni inferiori a 15.000 abitanti. 
Per l'assenza di una norma regolatrice e per un gioco alchemico di rinvii normativi che risalono agli anni '60 e '40 dello scorso secolo, la Regione Sicilia, che pure ha potestà esclusiva per il regime degli enti locali, di fatto aveva abdicato in favore dello Stato che ha imposto il conteggio degli iscritti AIRE nel computo degli elettori per le elezioni comunali.
Gli iscritti AIRE sono gli emigrati che, magari, da decenni non ritornano dei luoghi di origine e che vivono stabilmente nei più disparati paesi esteri e che, magari, non hanno alcun interesse a tornare.
A causa di ciò si verificava che il numero di residenti effettivi in un paese fosse addirittura inferiore a quello degli iscritti all'AIRE con il risultato matematico di non riuscire a convalidare le elezioni nel caso di una sola lista valida per mancato raggiungimento della maggioranza degli elettori.
Nel 2018, però, finalmente qualcosa si è smosso. Contro questa aberrazione normativa, che penalizza ancora di più le regioni a forte tasso di emigrazione come la Sicilia, hanno deciso di dire basta, alzando la voce gli elettori di un comune dell'agrigentino, Alessandria della Rocca. 
Nelle scorse elezioni il candidato a sindaco Giovanna Bubello ed i candidati consiglieri di "Alessandria Rinasce", forti del consenso di oltre il novanta per cento dei voti validi, sono scesi sul piede di guerra impugnando la mancata convalida delle elezioni. 
Leoluca Orlando, Presidente ANCI
E se il Collegio del TAR Sicilia, dopo alcuni rinvii, si è dovuto arrendere di fronte al vuoto legislativo della Regione, i Giudici Amministrativi hanno bacchettato la Regione, definendo "cogente in ambito regionale", il costrittivo regime nazionale, un regime "voluto" con la sua inerzia dal legislatore regionale e subìto dai siciliani. 
Contestualmente, la battaglia si è accesa sul fronte politico. 
On. Matteo Mangiacavallo
L'ANCI SICILIA, che raggruppa i comuni dell'isola, con una nota a firma del Presidente Leoluca Orlando e del Segretario Generale Alvano ha sollecitato l'Assessore Regionale a prendere le dovute iniziative, mentre gli Onorevoli Giovanni Di Caro e Matteo Mangiacavallo, entrambi "Cinquestelle", hanno sposato la protesta dei comuni siciliani per la difesa della effettività del diritto di voto ed il rispetto della volontà popolare.
L'On.le Mangiacavallo, componente della I Commissione ARS, è primo firmatario del disegno di legge n.301 del 18/07/2018 che prevedeva esplicitamente, per la prima volta nella storia politica siciliana, lo scomputo degli iscritti AIRE per i comuni sino a 15.000 abitanti. 
On. Giovanni Di Caro
L'On.le Giovanni Di Caro che si è battuto attivamente per l'accoglimento della proposta ha dato annuncio qualche giorno fa che la proposta dell'On.le Mangiacavallo è stata accorpata dalla I Commissione ed è stata esitata congiuntamente al DDL 377 che prevede alcune innovazioni in materia elettoriale. 
Adesso la parola spetta all'ARS. Dall'Assemblea, tutti gli elettori si aspettano un consenso unanime e trasversale alla proposta di legge, dopo che per decenni l'immobilismo dei vari Governi ha impedito che fosse rimossa questa grave ingiustizia. 
Sono veramente contento di avere appoggiato e patrocinato con tutte le mie forze professionali e competenze giuridiche questa bella battaglia in favore del diritto al voto dei Siciliani. 
By Michele Barbera 

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