domenica 4 settembre 2016

IL SADICO CINISMO DI CHARLIE HEBDO

Sui morti NON si scherza!

La satira è un genere letterario antichissimo. Anzi, a dirla tutta, molti poeti nel corso dei secoli lo hanno nobilitato con versi che sono rimasti nella cultura popolare. Proprio per questo merita rispetto e considerazione. Gli antichi utilizzavano lo strumento della satira per irridere i potenti ed umiliare la loro arroganza. Era usanza che al momento del trionfo del condottiero nell’antica Roma, lo accompagnasse uno schiavo che nell’apoteosi generale gli rinfacciava “guardati dietro”, “ricordati che sei un uomo!”.
La satira, dunque, nello svelare i difetti, nel contenere la presunzione, nel violare e nello sfidare il potere ha avuto ed ha nella storia l’importantissimo compito di far riflettere sorridendo e di ridimensionare l’arroganza e la violenza.
Non per nulla fu Bakunin, l’anarchico, a dire “una risata vi seppellirà!” Ciò a testimoniare il grande potere rivoluzionario della satira, dell’irrisione.
Le vignette di Charlie Hebdo sul terremoto in Italia non sono satira e non fanno ridere. 
Non irridono nessun potere o potente, non ridimensionano nessuna arroganza. Vorrebbero far ridere semplicemente ed insensatamente del dolore degli altri. Fanno schifo. E’ solo sadico cinismo.
Così come la battuta sulla mafia.
Lo sanno o no questi buffoncelli pseudo-tragicomici che i soldi sporchi della mafia (spremuti all’Italia) finivano nelle lussuose cliniche di Marsiglia per curare i boss stragisti, assassini e latitanti? Che in quelle cliniche i boss godevano di un trattamento di tutto rispetto in barba alla legge? Vergogna!
Ed allora, satiricamente (s’intende) mi viene da augurare a questi maldestri seguaci della tradizione satirica di mangiare una lasagna cucinata da un pessimo cuoco francese, di soffocare e stare così male da ricoverarsi in uno di quegli ospedali. Che il soffitto gli crolli addosso proprio quando speravano di guarire e muoiano schiacciati, dopo essersi resi conto che il soffitto li stava spiaccicando al pavimento.
Naturalmente… era solo una battuta. Così, tanto per ridere, come fanno “quelli” di Charlie Hebdo.
By Michele Barbera




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