martedì 2 luglio 2019

QUANDO IL FINE NON GIUSTIFICA I MEZZI: STORIA DI CAROLA

In Africa ogni giorno migliaia di volontari, laici e consacrati, si adoperano per salvare vite. Danno sostegno alimentare, fabbricano case e scuole, scavano pozzi, curano le malattie. Tutti, ma proprio tutti gli operatori, sanno che devono rispettare le regole del Paese in cui si trovano: non solo le norme di legge, ma anche le usanze, le tradizioni, anche se possono sembrare talvolta assurde o irrazionali. 
E nonostante ciò, spesso i volontari, specie se religiosi e cattolici, vengono percossi, sequestrati se non uccisi. 
Non invidio né l'ex ministro Minniti, né l'attuale ministro Salvini. 
Al di là delle loro idee personali, il compito che hanno è difficilissimo, in bilico tra sicurezza e rispetto delle regole, da un lato, e vite umane realmente in pericolo dall'altro. 
I buonismi spericolati e le ipocrisie politiche portano ad assumere atteggiamenti estremi a seconda della propria fazione. Non solo si attaccano i ministri, ma anche - a seconda dell'umore - i magistrati.
Che hanno il compito di farle rispettare quelle regole. Anche se impopolari. 
Ritenete veramente che rapinare una banca per dare i soldi ai poveri (o ai finti poveri) sia giusto?
Capiamo o no, in modo oggettivo, che una nave battente bandiera straniera ha forzato un blocco navale (per quanto blando e leggero) ed ha speronato una motovedetta della Guardia di Finanza mettendo a rischio gli agenti che stavano solo servendo il loro e nostro Paese?
Non voglio neanche pensare se una cosa del genere fosse successa alla Germania, alla Francia, agli USA o all'Inghilterra. Non parliamo poi della Russia o della Corea del Nord o della Cina. 
Non vorrei che, alla fine, le nostre divisioni interne, strumentali, le chiacchiere da salotto televisivo, i proclami e gli slogan ad effetto di onorevoli o aspiranti tali, finiscano, come sempre, per ritorcersi ingiustamente contro le istituzioni che hanno il dovere di fare rispettare le regole, non di interpretarle secondo gli umori (e le simpatie) del momento. 
Pare, purtroppo, che Carola abbia fatto scuola (cattiva) ed altre navi di ONG siano pronte a salpare e chissenefrega della Marina Italiana e delle forze militari. 
Carola ha vinto il suo braccio di ferro. Ha mostrato i muscoli ed ha sfidato l'Italia. Senza nessun rispetto per le regole e le Autorità italiane, militari e non. Ha vinto. Punto.
Non con le regole ma con la forza. Ed, alla fine, le sue finte scuse sono sembrate una beffa, specie se aggiunte al fatto che lei pensava che la Guardia di Finanza "si scansasse".
Ecco perché se posso capire il fine (soccorrere i naufraghi o presunti tali), non riesco a giustificare i mezzi. Senza se e senza ma.
Paura per gli sbarchi? Che si fermi la migrazione o la deportazione?
No, state tranquilli. I trafficanti-scafisti (o chi per loro) hanno escogitato i "barchini" e i profughi (paganti) trasmigrano dalle navi-madri a barchini a esito sicuro. 
E gli sbarchi proseguono. A Lampedusa, in Sicilia ed in Calabria. Anche senza Carola e la sua voglia di mostrare i suoi "muscoli tedeschi" e della sua nave-panzer contro i fessacchiotti italiani. Che non sanno "scansarsi" al momento opportuno. 
By Michele Barbera 

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