domenica 26 agosto 2018

E IL PRINCIPE DISSE: LA SABBIA SICILIANA ME LA PRENDO IO!

L' "isola" artificiale di Portier Cove


Dapprima mi sembrava una fake news, di quelle che agitano il torpore di un'estate bizzarra, ma alla fine, quello che avevo letto su un settimanale gossipparo ha avuto riscontri in siti di informazione e, persino, su un sito professionale degli ingegneri italiani.
E mi sono incazzato
La storia è presto detta. Il Principato di Monaco scoppia di soldi e di miliardari evasori e bastardi che vogliono la residenza lì per sfuggire il fisco dei loro rispettivi paesi. La residenza implica un alloggio. Solo che non c'è più spazio per costruire. Che si fa? Si fa un'isola artificiale, ci si allarga sul mare.
Nasce così l'idea di Portier Cove, un'isola artificiale a cinque stelle, dove i prezzi di una costruzione si aggireranno sui 80-100 mila euro al mq. Un investimento di due miliardi di euro che frutterà cento volte tanto al principacchio (non è un errore) di Monaco.
Qualcuno potrebbe dire: cavoli loro, hanno i soldi che li spendano come vogliono.
Senonché per fare quest'isola artificiale ci vogliono per le fondamenta centinaia di migliaia di tonnellate di sabbia.
Sì, avete capito bene, sabbia.
Dove la intende prendere il principetto, o meglio, l'impresa appaltatrice (Bouygues-SAM)?
Ma, ovvio, dalla Sicilia.
In una Regione già depredata delle proprie risorse, in cui le coste sono ad alto rischio di erosione, dove si parla da tempo di ripascimento delle spiagge, violentata da abusivismi mafiosi senza limiti, ci manca pure che ci rubino la sabbia per fare i mini appartamenti a gente che sputa in faccia ai soldi e specula sul fisco. Vergogna!
Perché non la prendono dalle spiagge e dalle cave francesi?
O dalla Corsica?

O, magari, dalla Sardegna oppure dal Sahara?
No, la prendono dalla Sicilia, come dichiarato dai costruttori e dai progettisti e riportato da almeno una ventina di siti di informazione.
Mi fanno ridere gli pseudo-ambientalisti nostrani che, nonostante il progetto sia già in fase di realizzazione (si parla di dragaggio del fondo marino monegasco) non hanno mosso un dito. Gente che, però, è disposta a far fucilare chi ha fatto la veranda abusiva o espianta canneti.
In Sicilia esiste una normativa ben precisa che regola le attività di scavo e di estrazione. Vogliamo controllare se ci sono autorizzazioni ed a beneficio di chi?
Ed eventualmente, non le rilasciamo o revochiamole!
O dopo i falsi petrolieri, i fondali marini, le spiagge e, perché no, il territorio interno devono essere violentati per compiacere qualche subappaltatore mafioso ed il deretano pieno di soldi del sultanato monegasco?
Apriamo gli occhi, cari Siciliani!
E il bello è che il principacchio di Monaco garantisce che per la realizzazione dell'isola sarà salvaguardata la fauna marina del principacchio con la realizzazione di un parco marino per i pesci sfrattati dall'isola.
E che i siciliani si fottano. Dicono loro.
Vogliamo svegliarci?
E per favore non facciamone questione di soldi e di sviluppo. Perché gli unici soldi che interessano al principacchio sono quelli che si depositano nei suoi casinò (quattro) e nelle sue banche (tutelate da un comodo ed impenetrabile segreto bancario).
By Michele Barbera


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