Sono ormai dei tormentoni conosciuti da tutti, di cui sempre
si parla e che nessun partito (o movimento) vuole concretamente realizzare.
1)
Dimezzamento
dei parlamentari. Sono in troppi e costano troppo. Basta con i doppi
incarichi e le triple indennità. Lo sanno tutti e tutti si divertono a prendere
in giro gli elettori promettendo che la prossima legislatura sarà quella buona.
Corollario utile e buono: abolizione delle rappresentanze parlamentari degli
italiani all’estero. Non servono a nulla. Secondo corollario: smantellamento
delle strutture parlamentari inutili e dei superburocrati e dei supercommessi
che percepiscono stipendi da favola alla faccia del metalmeccanico in cassa
integrazione.
2)
Abolizione
delle province. Enti assolutamente inutili e la cui inutilità è direttamente
proporzionale ai costi di funzionamento. In atto sono dei sottoboschi politici
buoni solo a distribuire prebende e fungere da parcheggio per aspiranti
sindaci, onorevoli e sottosegretari o, viceversa, da buen retiro per sindaci, onorevoli e sottosegretari trombati.
3)
Abolizione
delle regioni e delle province a statuto speciale. Da siciliano,
francamente, non ho capito mai a cosa serva oggi lo statuto speciale. Forse all’inizio
(60 anni fa) aveva un senso, ora non l’ha più. A meno di considerare il fatto
che le regioni a statuto speciale e le province a statuto speciale sono delle
mangiatoie formidabili per i (pochi o troppi) eletti.
4)
Gestione
unica delle risorse europee. In atto una miriade di enti ed
amministrazioni si sovrappongono, si combattono, si contendono le risorse
comunitarie che alla fine si disperdono nei mille rivoli della burocrazia
tangentizia. La gestione unica garantirebbe trasparenza nei conti ed
individuazione di responsabilità per inefficienza e mala gestio. Ricordiamoci
che, per il momento, l’Unione Europea è l’unica che ridistribuisce risorse per
l’investimento e le infrastrutture. Chi non spende bene i soldi europei viene
beffato tre volte: dal proprio Stato che paga l’Europa, dai furbetti che si
intascano i soldi a ufo, dagli stati stranieri che utilizzano le risorse alla
faccia nostra.
5)
Semplificazione
fiscale. Tasse, imposte, oneri e balzelli che rendono la vita
complicata ai cittadini sempre all’inseguimento di scadenze, dichiarazioni,
denunce ed autodenunce. Basta! Ci si rende conto di quanto costa allo stato l’apparato
elefantiaco delle agenzie delle entrate e di tutti gli enti connessi e
collegati? Non solo, ma la complicanza fiscale agevola l’evasione e l’elusione:
più sono complicate le norme tributarie, più chi ha la possibilità di eluderle
le elude.
E invece no. Siamo abituati alla
greppia delle complicanze burocratiche, dei labirinti politici, dei santuari intoccabili
di una casta zozza ed immonda che si diverte a speculare sulla classe dei
lavoratori solo per complicargli la vita e darla in pasto ai gruppi finanziari
e lobbistici internazionali.
Ed i parlamentari, novelli giuda
del popolo italiano, ci vendono e fanno soffrire la popolazione pur di
salvaguardarsi i loro privilegi (Governo Monti docet!).
Saluti, by Michele
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