Mezza provincia di Agrigento ha tenuto duro e scalpitato per il paventato "taglio" (che brutta parola!) del Tribunale di Sciacca.
Da un paio di settimane la paura è passata. Il Governo Monti ha "gentilmente" concesso che la struttura giudiziaria di Sciacca, tribunale e procura, rimanesse al suo posto.
Ripenso ai momenti di angoscia (sì!) passati durante le mattine in Tribunale in cui si succedevano - a toni alterni - messaggi di speranza e notizie sconfortanti. Un'altalena di emozioni che ha messo a dura prova le coronarie della gente che frequentava il Palazzo di Giustizia.
L'annuncio che il Tribunale era "salvo" è arrivato per bocca di quei politici tanto denigrati e criticati (io per primo l'ho fatto su questo blog) che adesso si sono "battuti" per salvare la struttura giudiziaria.
Non ho voluto commentare subito la notizia. Ho aspettato che i clamori trionfalistici si fossero sopiti.
Ho fatto bene.
Oggi posso parlare con più libertà e serenità.
Ha detto il Generale Dalla Chiesa che ai funerali dei morti ammazzati di mafia la prima corona di fiori che arriva è quella del mandante dell'omicidio.
La prima cosa che mi è balenata in testa quando sentivo le interviste convinte è stata proprio la riflessione di Dalla Chiesa.
Ma non voglio sporcare il gusto dello sforzo collettivo con l'impegno last minute di questi politici, la passione che ha agitato centomila persone con un'ombra che, quanto meno, farebbe pesare di più sull'opinione collettiva la critica piuttosto che, comunque, la gioia di avere mantenuto un presidio giudiziario di prim'ordine.
E' sempre la solita storia del rumore che fa un albero che cade, piuttosto di una foresta che cresce.
E noi amiamo le foreste.
Saluti By M.
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