mercoledì 9 marzo 2011

JUNG E L’INCONSCIO COLLETTIVO


Non vi preoccupate. Non è una lezione di psicologia. Né di filosofia o di “paranormale”. Solo uno spunto, offerto dal grande studioso della mente che era C. G. Jung. Stavo leggendo alcuni suoi scritti e mi ha fatto riflettere molto la definizione che lo stesso Jung fa dei contenuti dell’inconscio. E’ quasi una poesia:
…Ogni cosa che so,
ma che al momento non penso;
tutto ciò di cui ero cosciente, ma che ora ho dimenticato;
tutto ciò che viene percepito dai miei sensi,
 ma che non viene annotato dalla mia mente conscia;
tutto ciò che
- involontariamente e senza prestarci attenzione –
Sento, penso, ricordo, voglio e faccio;
tutte le cose future
che dentro di me stanno prendendo forma
e che a un certo momento perverranno alla coscienza..
Bello eh?
Commenta S. Mayorca che l’inconscio collettivo custodisce e racchiude i contenuti futuri della psiche conscia ed anticipai futuri processi della coscienza. E’ un grande deposito di potere, di sapere e di energia. Quasi la memoria di tutto il genere umano, la sua saggezza, fin dai primordi dell’umanità.
Penso (questo sono io, non Mayorca) che dovremmo fare tesoro delle parole di Jung. In fondo, il progresso dell’umanità non è che l’esperienza e la conoscenza che diventano realtà. Un’ulteriore dimostrazione che solo l’unione e la sinergia tra gli uomini riescono a far crescere l’umanità stessa.
Saluti filosofici a tutti i lettori, by M. 

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