Continua il cammino del mega-progetto da cento milioni di euro di Siciliacque, società in mano a capitali privati ed alla multinazionale Veolia Acqua, per il tramite della controllata Idrosicilia.
Ancora una volta, dopo avere allertato con il Comitato Acqua Pubblica di Menfi la cittadinanza e l'Amministrazione Comunale, desideriamo evidenziare che entro il DODICI NOVEMBRE DUEMILAVENTIDUE scade il termine per la presentazione di OSSERVAZIONI al Ministero per la Transizione Ecologica.
Ecco il link da cui trarre l'indirizzo e le modalità con cui presentare le OSSERVAZIONI: Ministero Progetto Siciliacque
Di seguito anche il link contenente l'elenco delle Ditte espropriate di Menfi: Elenco Ditte di Menfi espropriate
Il Comitato per l'Acqua Pubblica di Menfi ha inoltrato una dettagliata memoria di osservazioni, oltre ad una serie di istanze e richieste all'amministrazione pubblica di Menfi per opporsi al progetto ed evitare che il territorio di Menfi, come in tante altre occasioni diventi preda di interessi e speculazioni.
E' importante fare sentire la nostra voce anche al Ministero per la Transizione Ecologica, affinché i privati che occupano le poltrone di Siciliacque si rendano conto che esiste una opinione pubblica, fedele all'esito del referendum che vuole che l'acqua venga gestita in trasparenza ed efficienza da soggetti effettivamente pubblici e che perseguano esclusivamente l'interesse pubblico.
Veolia, come gli altri privati, persegue interessi propri ed imprenditoriali:
a) vende ai siciliani la loro stessa acqua, lucrando sul prezzo e facendo propri i profitti;
b) effettua investimenti con risorse pubbliche, sottraendo le stesse ad altre e più proficue destinazioni;
c) decide quando, come e dove investire, trascurando la scelta dei dissalatori e non facendo scrupolo nel depredare le risorse idriche del territorio siciliano.
Veolia ha allungato i suoi tentacoli con partecipazioni e società miste in quasi tutte le regioni italiane, creando ovunque scontento e rabbia nella popolazione per la gestione del servizio idrico.
La gestione privata del servizio è penalizzante per l'utenza.
Ai menfitani è stato detto dal personale Siciliacque che le risorse idriche di Menfi per il momento non verranno intaccate, ma la presenza massiccia di un acquedotto da cento milioni di euro all'interno del territorio e la costruzione di partitori in prossimità dei pozzi comunali significa che al momento opportuno nessuno può escludere che la mega conduttura si potrà allacciare ai pozzi comunali che già soffrono di emungimenti in favore di altri comuni.
E' ora di dire basta. La realizzazione dell'opera avrà un impatto ambientale rilevante, anche con attraversamento di torrenti, fasce di rispetto e zone vincolate. Nel progetto sono del tutto ignorate le fasce di rispetto, l’equilibrio
florofaunistico dei torrenti, le previsioni dei Piani paesistici, le tutele normative
predisposte dal D.to Leg.vo n.22/01/2004 n.42 e dal D.to Leg.vo n.152/2006.
Viene da chiedersi il perché Siciliacque anziché riattivare i dissalatori di Marsala e Trapani, gli unici che possono garantire la rinnovabilità della risorsa idrica, preferisce attingere ai bacini ed alle dighe, impoverendo il territorio e sottraendo l'acqua all'agricoltura ed alle attività.
Si tratta di un'attività predatoria che, in tempi di carenza idrica e di scarsità di precipitazioni, non garantisce alcuna sostenibilità ambientale!
Impegniamoci affinché tale progetto non giunga a realizzazione. A beneficiarne sarà il nostro territorio e le generazioni future di menfitani.
By M. Barbera
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