L' "isola" artificiale di Portier Cove |
Dapprima
mi sembrava una fake news, di quelle che agitano il torpore di
un'estate bizzarra, ma alla fine, quello che avevo letto su un
settimanale gossipparo ha avuto riscontri in siti di informazione e,
persino, su un sito professionale degli ingegneri italiani.
E
mi sono incazzato
La
storia è presto detta. Il Principato di Monaco scoppia di soldi e di
miliardari evasori e bastardi che vogliono la residenza lì per
sfuggire il fisco dei loro rispettivi paesi. La residenza implica un
alloggio. Solo che non c'è più spazio per costruire. Che si fa? Si
fa un'isola artificiale, ci si allarga sul mare.
Nasce
così l'idea di Portier Cove, un'isola artificiale a cinque stelle,
dove i prezzi di una costruzione si aggireranno sui 80-100 mila euro al
mq. Un investimento di due miliardi di euro che frutterà cento volte
tanto al principacchio (non è un errore) di Monaco.
Qualcuno
potrebbe dire: cavoli loro, hanno i soldi che li spendano come
vogliono.
Senonché
per fare quest'isola artificiale ci vogliono per le fondamenta
centinaia di migliaia di tonnellate di sabbia.
Sì,
avete capito bene, sabbia.
Dove
la intende prendere il principetto, o meglio, l'impresa appaltatrice
(Bouygues-SAM)?
Ma,
ovvio, dalla Sicilia.
In
una Regione già depredata delle proprie risorse, in cui le coste
sono ad alto rischio di erosione, dove si parla da tempo di
ripascimento delle spiagge, violentata da abusivismi mafiosi senza
limiti, ci manca pure che ci rubino la sabbia per fare i mini
appartamenti a gente che sputa in faccia ai soldi e specula sul
fisco. Vergogna!
Perché
non la prendono dalle spiagge e dalle cave francesi?
O
dalla Corsica?
O,
magari, dalla Sardegna oppure dal Sahara?
No,
la prendono dalla Sicilia, come dichiarato dai costruttori e dai
progettisti e riportato da almeno una ventina di siti di
informazione.
Mi
fanno ridere gli pseudo-ambientalisti nostrani che, nonostante il
progetto sia già in fase di realizzazione (si parla di dragaggio del
fondo marino monegasco) non hanno mosso un dito. Gente che, però, è
disposta a far fucilare chi ha fatto la veranda abusiva o espianta
canneti.
In
Sicilia esiste una normativa ben precisa che regola le attività di
scavo e di estrazione. Vogliamo controllare se ci sono autorizzazioni
ed a beneficio di chi?
Ed
eventualmente, non le rilasciamo o revochiamole!
O
dopo i falsi petrolieri, i fondali marini, le spiagge e, perché no,
il territorio interno devono essere violentati per compiacere qualche
subappaltatore mafioso ed il deretano pieno di soldi del sultanato
monegasco?
Apriamo
gli occhi, cari Siciliani!
E
il bello è che il principacchio di Monaco garantisce che per la
realizzazione dell'isola sarà salvaguardata la fauna marina del
principacchio con la realizzazione di un parco marino per i pesci
sfrattati dall'isola.
E
che i siciliani si fottano. Dicono loro.
Vogliamo
svegliarci?
E
per favore non facciamone questione di soldi e di sviluppo. Perché
gli unici soldi che interessano al principacchio sono quelli che si
depositano nei suoi casinò (quattro) e nelle sue banche (tutelate da
un comodo ed impenetrabile segreto bancario).
By
Michele Barbera