I fari psichedelici del
“misterioso” evento della multinazionale Google si sono spenti da
poco, gli aerei privati, jet ultra-tech e yacht, hanno mestamente
lasciato gli areoporti siciliani, i vip si sono salutati ad abbracci
e baci. Rimane in bocca ( a loro) il mitico sapore dei favolosi menu
proposti in cene milionarie all'ombra di antiche rovine, il raffinato
ambiente del resort a cinque stelle da 1.500,00 euro a notte; rimane
(a noi) il traffico di elicotteri ronzanti sulle spiagge, il codazzo
di vetture mitiche e la cortina di impenetrabile segretezza del
“summit” privato che sta diventando un must tra i vip di tutto il
mondo.
Quello che colpisce è
intanto la eterogeneità degli “invitati”: attori, attrici,
cantanti, manager ed amministratori delegati, ma anche il capo del Fondo monetario mondiale, quella
Lagarde che, sebbene stracarica di impegni, trova il tempo per
partecipare in Sicilia a questo evento. Così come tutti gli altri
vip, convenuti da ogni angolo del pianeta. Tutti, nella loro
scintillante eterogeneità, pienamente disponibili.
Sembra che sia una
“proposta” che non si può rifiutare (forse c'entrerà quella
triste Sicilia del “Padrino”?).
Attenzione, non sto
criticando l'evento in sé. Anzi, da buon siciliano ospitale, mi
piacerebbe che tutti, proprio tutti, vip e non venissero a
trascorrere qualche bel giorno in Sicilia ed il migliore augurio che
potrei fare sarebbe quello di andarsene con il desiderio di tornare.
Ma Google Camp non è un
ritrovo di “vecchi amici”. State attenti.
Jovanotti, persona che
reputo sincera, tempo fa si fece scappare davanti ad un affollato
convegno all'università di Firenze che era stato invitato ad un
“summit segret...ehm privato, molto, molto esclusivo organizzato
da una delle più grandi aziende del mondo”. Jovanotti accenna che lì si decideva il "futuro". Tutto in segreto.
Non è solo una questione
di privacy per i vip. Né di smargiassate all'americana che affittano
“in esclusiva” bellezze archelogiche per consumare il loro picnic
di lusso.
No. In quel segreto c'è
dell'altro.
C'è il futuro del mondo,
le strategie globali economiche, lo sviluppo dell'economica,
dell'energia, i flussi di denaro, c'è la “rete” mondiale che avviluppa tutto e tutti
e ci tiene prigionieri nella nostra realtà satellite.
L' hi-tech, la realtà
virtuale, gli investimenti milionari, lo sfruttamento delle risorse
sono questioni che investono le nostre vite.
Chi decide? Loro.
Sempre Jovanotti, ma
anche altri per la verità, hanno rimarcato il fatto che a questi
meeting non c'è nessun politico di rilievo, nessun capo di stato. E
tutti concludevano che il vero potere è quello economico non
politico ( i politici sono inutili, pare sia il mantra del google camp, svelato da Jovanotti). I leader politici sono parentesi di storia, più o meno
sbagliate.
Il denaro,
l'informazione, l'investimento è quello che resta, il potere vero, quello che decide il futuro.
Molti si chiedono, in una
logica condivisibile, del perché non viene reso noto quanto meno
l'oggetto di questi “meeting”, l'oggetto "reale" e, magari, un
comunicato stampa sulle conclusioni delle riunioni a cui partecipano
soggetti che pilotano le multinazionali dell'economia globale.
No, non c'è neanche
questo. Buio totale.
Tutti siamo rimasti fuori
a guardare la vetrina luccicante dove i manichini recitavano lo
spettacolo. Ma di chi ha vestito i manichini, chi li muove e perché,
non ci è dato saperlo.
Viene naturale da
chiedersi il perché.
Passata l'ubriacatura
rimane il mal di testa.
E questo, badate bene,
sarà duro da passare.
Almeno fino al prossimo
Google Camp.
By Michele Barbera
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