L'acqua potabile è un bene dell'umanità inalienabile. Come
l'aria, come la libertà. E' essenziale per la vita, tutti hanno diritto ad
usufruirne, secondo i propri bisogni, senza sprecarla. Senz'acqua si muore.
L'uomo, invece, assatanato dal profitto e dall'egoismo ne sta facendo un'arma
micidiale contro i propri simili. Puntata ad alzo zero. Ed i tempi stringono:
il conto alla rovescia è già iniziato.
La guerra silenziosa. Sull'acqua oggi si sta
combattendo in Italia e nel resto del mondo una battaglia silenziosa. In
Francia dove Chirac nel 1984 ha privatizzato l'acqua, si sta facendo marcia
indietro. Le multinazionali dell'acqua avevano assetato le città, putrefacendo
le reti pubbliche di distribuzione e generando superprofitti stimati in oltre
trenta milioni di euro all'anno solo per una città come Parigi. E' un affare
da trilioni di euro su scala mondiale, che genera superprofitti incalcolabili. Anche
Berlino sta facendo marcia indietro, dopo che i tedeschi hanno visto salire a
dismisura le tariffe e diventare un disastro la distribuzione dell'acqua. Noi
italiani non solo arriviamo in ritardo, ma – asini che siamo – non sappiamo
neanche imparare dagli errori storici degli altri. La guerra dell'acqua non ha
tregua e si combatte in ogni parte del mondo. Le multinazionali nascondono la
loro voglia di speculazione e di superprofitti in ogni modo. Oggi ci sono
nazioni, spinte dal bisogno e dalla corruzione endemica, che privatizzano i
corsi d'acqua, le reti di distribuzione, i servizi idrici. Ci sono nazioni in
Africa che stanno ricevendo “aiuti” e costruzioni di infrastrutture da
multinazionali cinese, americana, russa e da altri mercati ricchi, ed in cambio
cedono diritti di sfruttamento del territorio che comprendono anche le risorse
idriche. I potentati finanziari mondiali (Fondo Monetario Internazionale in
primis e Banca Mondiale) hanno già messo le grinfie su tutte le economie
mondiali. E l'acqua è una pedina strategica e fondamentale. Proprio per la sua
necessità. E tanto più povere sono tanto più sono esposte ai diktat delle trojke.
E non lamentiamoci se poi esplode la rabbia di interi popoli.
La legge del profitto. L'acqua è un prodotto ottimale
per ricavare profitti ed i cosiddetti “superprofitti”, utili economici non
giustificati da alcun esborso e, in certi casi non prevedibili, che vengono
generati solo dall'avere innescato un processo di profitto. Il denaro fine a se
stesso, che si autogenera come un cancro mostruoso. La speculazione dell'acqua
avviene su due fronti: il controllo delle fonti ed il controllo dell'utenza. I
passaggi intermedi non interessano perchè rappresentano solo dei costi da
minimizzare. Quello che conta è avere il rubinetto nelle mani e far pagare chi
utilizza l'acqua. In soldoni, l'efficienza del sistema di distribuzione non
interessa. Le reti possono andare in malora. Ma se ti arriva anche una sola
goccia d'acqua, la devi pagare.
Avere il monopolio delle sorgenti o, meglio, della
“produzione” significa decidere la destinazione del bene, a chi venderlo, come
venderlo e, sopratutto, “se” venderlo. La domanda-bisogno genera l'offerta. La
misura dell'offerta (la quantità prodotta) il profitto. A chi vende il bene
interessa che sul mercato ve ne sia solo la minima quantità possibile, perché
solo così si innalza il prezzo e la gente è disposta a pagare di più.
Le multinazionali. L' “oro blu”, come è definita
vergognosamente l'acqua, ha scatenato da tempo gli appetiti delle
multinazionali. Chiamatele VEOLIA (presente in 60 paesi), SUEZ, LYONNAISE DES
EAUX (presente in almeno 120 nazioni). L'americana THAMES WATER, gestore
multinazionale di servizi e risorse idriche, è stata assorbita da KEMBLE WATER,
controllata dal MACUQERIE GROUP, multinazionale di servizi bancari e di fondi
d'investimento. Queste società non “producono” acqua. Semplicemente la
“gestiscono”. Il sogno di tutti i Paperoni: avere la produzione di un bene
a costo zero e speculare sulla sua “vendita” e sul suo bisogno. Non ci danno
nulla, ci vendono solo quello che già ci appartiene come bene dell'umanità.
Ricavandone profitti di trilioni di dollari.
La lotta alla privatizzazione. Le multinazionali
hanno soldi, potere, uomini e sono senza scrupolo. Agitano crisi, fanno cadere
popoli e governi, istigano guerre, se ne fottono della gente, dell'ambiente e
di tutto quello che il buon senso dovrebbe tutelare e rispettare. Tutto in nome
del dio-profitto. Battiamole sul loro stesso terreno. Le società-vampiro
si sono insinuate nel nostro territorio con la scusa di essere comodi
“postifici” e “poltronifici”, come gli ATO rifiuti e strutture similari, inventate
dal genio malizioso e speculativo. I nostri politici - bastardi e corrotti -
per interessi clientelari hanno consentito che questo cancro si sviluppasse e
con la scusa di pseudo-contratti o garbugli vari. Quando un politico inneggia
alla privatizzazione dell'acqua, fatemi un piacere: sputategli in faccia e
prendetelo a calci nel sedere. Non vi preoccupate: si tratta di legittima
difesa della vostra vita e di quella dei vostri figli. Quando il cancro c'è va
estirpato in ogni modo e maniera: denunciate i politici corrotti, le assunzioni
sospette, le “poltrone” facili, fate resistenza civile, denunciate le
inefficienze delle reti di distribuzione, sommergeteli di reclami, opponetevi
alla interruzione di forniture, fate impazzire i loro sistemi informatici.
Chiedete risarcimenti danni milionari. Insomma, fate legalmente diventare un
succulento bocconcino un polpettone indigesto. Solo così abbandoneranno il
campo.
Nota per gli amministratori locali e non. Le diffide
inviate da questo o quel funzionario non sono fondate, sono assolutamente
illegittime: c'è un referendum, c'è una legge. Nessuno è tenuto ad obbedire ad
un ordine illegittimo. Non solo, ma le società di erogazione dell'acqua privata
già si sono segnalate in Sicilia per la loro incapacità a soddisfare i reali
bisogni delle popolazioni. Acqua, scuola, rifiuti, ambiente, sanità e
giustizia NON vanno mai privatizzati. Ricordatevelo. Se avete a cuore il
benessere del popolo. Altrimenti andate a vaffa.... perchè non meritate né
il consenso, né il rispetto della vostra gente.
Su Girgenti Acque. Su questa società molto si è detto
e molto si è scritto. Ma è ancora lì, appollaiata come un avvoltoio, sulla
nostra acqua. Scriveremo. Vi assicuro che il materiale c'è ed è di tutto
interesse. Sino a quando questo mostro, questo golem infernale, non sarà
cancellato dalla nostra storia.
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