sabato 4 gennaio 2014

2014 AL FEMMINILE: IL PRIMO STUDIO LEGALE ARABO GESTITO DA DONNE E LO STUPRO IN INDIA DI UNA DODICENNE

Due storie. Di donne. Diverse, eppure accomunate da una intrinseca caratteristica, la voglia di riscatto e di ribellione. E' l'altra metà del cielo che si ribella a preconcetti, pregiudizi, prepotenza. 
La prima è quella di Bayan Alzahran, prima donna ad aver ottenuto la qualifica di avvocato nell'Arabia Saudita. Da sempre il regno saudita è stato additato per l'ultraconservatorismo e la discriminazione nei confronti della donna: le donne non possono guidare l'automobile né andare dal medico senza permesso o viaggiare se non scortate da un "guardiano" maschio, né tanto meno aprire un conto in banca.
L'apertura di uno studio legale, l'avviamento di una professione che già di per sé si qualifica come rispettosa delle prerogative e dei diritti, è un segnale fondamentale che non deve andare perduto. 
E' sintomo che qualcosa si va muovendo nella direzione giusta. Chi lo sa se questo nuovo anno - 2014 - guidi anche le civiltà arabe nel segno di una giusta rivalutazione del ruolo della donna nella società. 







Sull'altro fronte qualcosa di terribile, nefasto, feroce, orrorifico. 
In India, una ragazza di appena 12 anni è morta, uccisa dai suoi aguzzini che l'avevano violentata due volte in due giorni. Il branco ha colpito ancora. 
Ma per aggiungere crudeltà alla crudeltà la ragazzina è stata  bruciata viva dai suoi violentatori che volevano liberarsi così dalla possibilità dell'accusa e della prova del loro misfatto, dopo che la ragazzina, vittima della violenza aveva deciso di denunciare lo stupro subito alla polizia. La famiglia della vittima, originaria dello stato del Bihar, si era trasferita da cinque mesi nella zona di Calcutta e aveva ulteriormente cambiato casa, spostandosi nella zona dell’aeroporto, per sfuggire alle minacce di morte che i violentatori avevano lanciato dopo l’intenzione della ragazzina di testimoniare in tribunale.
Una tragedia gravissima che getta ombre serissime sull'operato di una società che tollera simili barbarie.   
Il fatto ha scatenato grandi proteste a Calcutta, città indiana dov’è avvenuta la violenza. 
Ma l'India non è nuova a simili fatti, considerato che un gruppo di sei persone ha stuprato ed ucciso una studentessa di 22 anni dopo averla rapita insieme al fidanzato. I due erano saliti su un minibus nella capitale New Delhi, con la giovane che pagò con la vita quel passaggio.
Questi fatti debbono fare riflettere e debbono fare riflettere i responsabili delle organizzazioni internazionali che si occupano di diritti dell'uomo, promuovendo  le azioni necessarie per sanzionare i Paesi ed i Governi che tollerano simili atrocità.
Nell'augurarci un "Buon Anno" dobbiamo adoperarci a che questi racconti diventino reliquie di un passato innominabile, piuttosto che incubi di un oggi indesiderabile. 
By Michele Barbera


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