mercoledì 23 ottobre 2013

GIUDICE DI PACE DI MENFI: L'AMMINISTRAZIONE LOTA` PRENDE POSIZIONE A FIANCO DELLA CITTADINANZA PER IL MANTENIMENTO DELL`UFFICIO


Non ci sta il Sindaco di Menfi, Arch. Vincenzo Lotà, alle decisioni ministeriali che hanno decretato la chiusura dell`Ufficio del Giudice di Pace di Menfi.
Lunedì sera (21/10/2013) ha convocato i rappresentanti del consiglio comunale e dell`avvocatura menfitana per un primo briefing operativo nell’aula consiliare.
Dopo la relazione iniziale, svolta dallo stesso Sindaco, alla presenza degli assessori Ing. Sanzone e Dott.ssa Barbera, oltre che del Presidente del Consiglio Comunale, dott. Vito Clemente, la parola è passata agli avvocati Giuseppe Avona e Giuseppe Di Giovanna. Il primo ha fornito, dati alla mano, i numeri dei procedimenti pendenti, diversi centinaia sia in civile che in penale ed i provvedimenti emessi dal Giudice di Pace di Menfi. Numeri ufficiali dai quali emerge l`efficienza e la funzionalità operativa dell`ufficio. Vibrante e con toni decisi è stata la relazione dell`avv. Di Giovanna che ha esaltato la funzione sociale dell`attività del giudice di pace e dell`istituzione giudiziaria. Il legale ha concluso ribadendo la necessità di difendere il presidio istituzionale a difesa della legalità nel territorio. Nell’appassionato dibattito che è seguito alle relazioni, gli avvocati Viviani, Mistretta, Pellegrino, Masanelli hanno svolto i loro interventi puntando l`attenzione sulla necessità di coinvolgere nella difesa del presidio giudiziario l`intera Unione dei Comuni, anche per quanto attiene il fabbisogno di personale e per le spese di funzionamento dell`ufficio. Espresso a chiare lettere lo stato di disagio per l`eventuale trasferimento dell`ufficio a Sciacca, che avrebbe conseguenze gravissime per tutti i cittadini che quotidianamente frequentano l`ufficio.
Non sono mancati accenni alla situazione di Sciacca che, esaurita l`efficace azione amministrativa e politica per il mantenimento della Sede del Tribunale, deve oggi affrontare le problematiche afferenti l`allargamento del circondario giudiziario e la riorganizzazione degli uffici del giudice di pace, che inevitabilmente porterà ad un rallentamento della macchina giudiziaria, oltre alla necessaria riorganizzazione delle cancelleria.
Votata all`unanimità dai rappresentanti delle categorie presenti la mozione che impegna il sindaco Lotà a responsabilizzare gli amministratori dei comuni dell`unione sul doveroso sostegno da dare al mantenimento della struttura, anche dal punto di vista economico e finanziario. L’Ufficio serve, infatti, tutte le popolazioni dell’Unione dei Comuni e, quindi, deve rientrare nella giusta programmazione di servizi offerti alla collettività da parte di tutti i Comuni dell’Unione.  
Un ricordo toccante è stato espresso da alcuni rappresentanti dell`avvocatura alla memoria dell`avv. Giuseppe Rotolo, già esemplare Giudice di Pace di Menfi, che si è distinto nell`esercizio delle funzioni giudiziarie, per la grande passione ed impegno sociale, per la vivissima umanità e vicinanza solidale ai problemi dell’utenza.
L`avvocatura ha deliberato di procedere ad una raccolta di firme per presentare una propria dichiarazione di intenti alle Autorità competenti sull`ufficio giudiziario belicino.
In prosieguo, sarà fondata l`associazione giuridica e sociale per la promozione della cultura della legalità nel territorio dell`unione. L`associazione promuoverà azioni di patronage sull`ufficio del giudice di pace e vuole essere l`interlocutore privilegiato per le problematiche afferenti l`ufficio e l’amministrazione della giustizia nel territorio.
La relazione di sintesi è stata affidata al Sindaco Lotà che ha aggiornato le parti ad una prossima riunione allargata anche alle amministrazioni dell`unione ed ai vertici dell`avvocatura per concordare i termini ed i modi del mantenimento del presidio giudiziario nel territorio dell’Unione. 
By Michele Barbera

lunedì 21 ottobre 2013

RIAZ E GTL TRADING ALL’ATTACCO DEGLI USA? SMASCHERATO RIAZ: LE INQUIETANTI SCOPERTE SULLA REGISTRAZIONE DEI MARCHI GTL TRADING IN USA ED IN CANADA

Mahmood Riaz Haji Barkat una ne fa e cento ne pensa.
Dopo aver rovinato centinaia di risparmiatori australiani ed avere fatto un bottino di 5 milioni di dollari, Riaz si è giustificato con gli australiani ed i neozelandesi dicendo che la GTL TRADING di Dubai sta per essere messa in liquidazione “per le perdite subite” nel mercato dell’arbitraggio di valuta (tutte ennesime bugie?). Riaz, invece, all’insaputa dell’ASIC (organismo australiano di sorveglianza dei mercati finanziari preso in giro da Riaz) e dopo essere fuggito dall’Australia, ha fondato la QFOREX e la ELYSIAN con cui pensa di rinnovare le sue truffe ai danni di ignari risparmiatori, magari in Europa dove la Elysian ha una sua consorella inglese, affidata ad un manager suo complice.
Ora scopriamo un interessante ed ulteriore tassello che non fa che confermare che Riaz non sazia mai il suo appetito finanziario ed è sempre in cerca di nuovi mercati per le sue truffe.
Abbiamo anticipato che da tempo egli guarda con interesse agli Stati Uniti ed al mercato canadese come territori appetibili per le sue truffe.
Il 26/01/2010 il famigerato Riaz ha ottenuto presso l’United States Patent and Trademark Office  con l’U.S.S.N. 77227217 e con il U.S.R.N. 3741508 la registrazione del marchio “GTL TRADING” per la sua società con sede a Dubai, mediante il corrispondente di Miami Mrs. Susan Marsillo della Feldman Gale P.A..
In buona sostanza il marchio GTL - collegato ad una truffa planetaria – oltre a potere essere usato liberamente, ha ottenuto il riconoscimento e la tutela nel territorio degli States, degli Stati Uniti d’America! Uno stato che Riaz, elogiando il partito pachistano PTI, ha mostrato di avere inviso (il PTI è un partito nazionalista pachistano che, fra l’altro, propugna il diritto del Pakistan di avere armi nucleari e rifiuta gli aiuti esteri, in particolare degli Stati Uniti).
Smascheriamo Riaz prima che truffi pure gli Stati Uniti!
Ma non è finita qui.
In parallelo, con il Canadian Trademark No.1355402 Riaz, grazie alla MBM Intellectual Property di Ottawa, Riaz ha ottenuto la registrazione del marchio “GTL TRADING” pure in Canada.
La registrazione in Canada è avvenuta il 20/10/2010.
Sono questi i primi passi di Riaz in attesa di poter colonizzare, come un virus, una società-ospite e fare partire l’ennesima truffa ai danni di Canada e Stati Uniti?
Questi fatti dimostrano ancora una volta che gli attacchi truffaldini di Riaz hanno come obiettivo privilegiato le economie occidentali e questo dato dovrebbe fare riflettere le autorità politiche ed economiche di questi Stati.
Occorre, dunque,:
  • a)      Bloccare ogni iniziativa economica di Riaz e dei suoi accoliti e complici e prestanome (ampiamente conosciuti e conoscibili) finalizzata al rastrellamento di ingenti risorse finanziarie (con le truffe GFOREX, CAPRICORN, GTLTRADEUP, Riaz si è messo in tasca quasi sessanta milioni di dollari);
  • b)      Sottoporre Riaz al carcere e confiscare tutto il suo patrimonio;
  • c)      Smascherare chi protegge Riaz (ormai conosciuto come truffatore in tutto il mondo) a Dubai, anche mediante l’adozione di pesanti iniziative contro il governo di Dubai e contro tutti quelli che lo proteggono.

I paesi occidentali non possono credere alla pubblicità di Dubai come paradiso del lusso e del benessere. Dubai non è la meta ambita di investimenti. Dubai è il rifugio di un losco truffatore che si chiama Riaz. Le Autorità giudiziarie degli Emirati non possono fare finta di niente. Debbono arrestare Riaz e restituire i soldi da lui rubati.
I tempi stringono e siamo fiduciosi che alle truffe di Riaz, con l’aiuto delle Autorità internazionali, finalmente possa essere messo il cappio al collo dopo avere rovinato migliaia di persone. 
By Michele Barbera

IL PIACERE DI LEGGERE: I RACCONTI DI HOWARD PHILLIPS LOVECRAFT




Per i moderni amanti del genere horror, noir e fantastico non è difficile conoscere Lovecraft  e le sue opere. Lo scrittore statunitense, nativo di Providence, morto nel 1937 è stato uno dei maggiori letterati della sua epoca.
Eppure i contemporanei rifiutarono l’opera di Lovecraft giudicandola per lo più stramba, folle o dissennata. Facile dire che Lovecraft non ebbe alcun successo da vivo. Egli si guadagnava da vivere per lo più scrivendo per gli altri o facendo il correttore di bozze piuttosto che contare sui frutti dei suoi racconti e dei suoi romanzi brevi.
L’opera di Lovecraft fu riscoperta e rivalutata, come spesso succede, solo una decina d'anni dopo la sua morte. Dopo vi è stato il saccheggio delle opere e si contano a decine i film ispirati alle sue opere e nemmeno un fumetto oggi popolarissimo in Italia, cioè Dylan Dog, ha potuto fare a meno delle atmosfere oniriche e dei mondi fantastici di Lovecraft. Ma non solo i moderni scrittori americani di horror debbono riconoscere in Lovecraft un maestro, ma anche gli scrittori di fantascienza, di gothic ed, in genere, di quelle opere che fanno del noir e del fantasy un punto di riferimento.
Lovecraft non è assimilabile a Poe, né ad altri scrittori che pure attingono allo stesso underground fatto di mitologia, fantasia ed antiche tradizioni religiose pagane.
Ho riletto con piacere una raccolta di racconti di Lovecraft (tra le tante che periodicamente le case editrici nostrane ci offrono) ed ho ancora una volta gustato le atmosfere da incubo e di follia che li popolano. Diceva un critico a proposito di Lovecraft che nei suoi scritti guida il lettore alla ricerca della verità (chiaramente la sua verità) attraverso la follia. Lo fa precipitare in un abisso emozionale dal quale riprendersi non è né semplice né facile. E’ nemico del lieto fine. I finali dei racconti lasciano sempre un buco nello stomaco ed in più di un caso, inducono il lettore a guardarsi con sospetto attorno per accertarsi che quello che hanno letto è confinato nelle pagine del libro e non possa accadere a loro, in quel preciso istante o in un momento incognito di un inquietante prossimo futuro.
Ancora di più si apprezza Lovecraft per le sfumature letterarie e per lo stile colto che utilizza nei suoi racconti, nelle cui pieghe si nasconde una grande cultura ed un sapere raffinato.

Da leggere ed, ancora di più, da gustare. 
By Michele Barbera 

domenica 6 ottobre 2013

CACCIA A RIAZ ED IL CRAC DELLA GFOREX: DALLA GTL TRADEUP A “QFOREX” ED “ELYSIAN” LA BANDA DI RIAZ CONTINUA A TRUFFARE GLI OCCIDENTALI

Terra bruciata. Bisogna fare terra bruciata attorno a Riaz ed alla sua banda di truffatori. Denunciando, pubblicando, scoprendo le truffe per mettere in guardia i risparmiatori occidentali che sono divenute le prede ambite di questo gruppo di predoni. Senza rassegnarsi, ma insistendo, utilizzando le armi dell’informazione, incalzandolo in qualsiasi parte del mondo intrecci i suoi loschi affari.
Lo schema utilizzato da Riaz è stato, sino ad oggi, lo stesso. Individuata la preda, Riaz colonizza, come un virus alieno un organismo-ospite, vale a dire una società che si occupa di investimenti finanziari, che, possibilmente, abbia già un parco-buoi (clienti) fidelizzato. Poi Riaz comincia ad inoculare il proprio veleno facendo prospettare guadagni ed opportunità, accaparrandosi la gestione, fino a quando svuota le tasche dei clienti malcapitati, trasferendo il bottino in zone sicure (quello della ex- GTL TRADEUP è a Dubai, come la buona parte del malloppo).
Rimane da chiarire (e questo è compito della Magistratura) se e in che modo vengano “ricompensati” i complici locali di Riaz (con una fetta della torta?). Nel caso italiano della GFOREX forse sarebbe il momento di effettuare un controllo approfondito sui conti svizzeri di GFOREX, di DiFonzo, di Spinardi e compagnia bella.
Avevamo già denunciato gli imbrogli di Riaz sulle Isole Vergini che sono culminate nel crac del fondo Capricorno.
Avevamo attenzionato l’Australia come zona in cui ancora il misfatto non si era del tutto compiuto.
Non sappiamo fino a quando le nostre azioni divulgative e di disturbo su GTL-TRADEUP in Australia abbiano influito, oltre che sulla defenestrazione del manager Clinnick da parte di Riaz (Mr. Clinnick è stato l’unico ad aprire un canale di dialogo con noi) o sul crac autoprovocato della GTLTRADEUP (avevamo preannunciato un esposto denuncia all’ASIC oltre a mettere in guardia i risparmiatori australiani su blog e social forum).
Ora è il momento di svelare un piccolo dietro le quinte che vogliamo pubblicare per mettere in guardia gli ignari risparmiatori che potrebbe essere ancora vittima di Riaz e della sua banda di ladroni.
La GTL TRADEUP PTY LTD ha la licenza ASIC australiana, ma ha una sede specifica in Nuova Zelanda (Margret J Free, 104 Cornwall Road, Rd 1 Waluku, 2680). In Nuova Zelanda come “director” della società si è autoindicatoRiaz con il suo indirizzo australiano (58 Albyn Road, StrathfieldNsw, 2135, AU). La GTL TRADEUP ha colonizzato la Velocity Trade, una piccola società neozelandese. 
E mentre gli australiani impazziscono inseguendo i fantasmi della GTL TRADEUP PTY LTD, sapete cosa è successo dopo l’annuncio del default del 26/09/2013?
Che la GTL TRADEUP PTY LTD, con la sua costola neozelandese “GTLTRADEUP NZ”, il 30/09/2013 ha cambiato nome in “Q FOREX (NZ) LIMITED” (n.4384823, sede in Level 27, PwcTower, 188Quay Street, Auckland CentralAuck, NZ)) . Questa Società, dunque, è operativa in Nuova Zelanda, con a capo ANDREW JEFFERS dal 03/04/2013, per inciso, lo stesso manager che ha sostituito Clinnick nella GTL TRADEUP. State attenti perché “QFOREX” è il prossimo strumento di truffa di Riaz. Che cambia nome ma non sostanza.
Dalla Nuova Zelanda parte anche il nuovo mostro mangiasoldi di Riaz la “ELYSIAN FX LIMITED”, autorizzata e regolamentata dalla FSP (Financial Service Provider N. Licenza: FSP 29601, Numero registro imprese 3123305). Anche questa è un altro mezzo con cui Riaz ed i suoi complici intendono truffare i risparmiatori occidentali a cui hanno sottratto e sottraggono impunemente (sino ad oggi) milioni di dollari. La ELYSIAN FX LTD. si chiamava prima TRUST SECURITIES DMCC LTD, poi DCAP FINANCIAL LTD e dal 27/08/2012 è diventata ELYSIAN.

Waseem Ashraf, l'alter ego in Inghilterra di Riaz e complice nella truffa GTL
A capo della ELYSIAN troviamo altri due lestofanti degni compari di Riaz: uno è WASEEM ASHRAF,  che ha recapito in Inghilterra (1 Maclean Gate, Dunfermline KYY118TU), il quale è stato protagonista nel crac GFOREX ed è l’alter ego nel mondo anglosassone di RIAZ e l’altro è MASOOD NASEEB (è lui che manovra i soldi di Riaz a Dubai?) che ha recapito negli Emirati Uniti (Palm Jumairah, Villa 95, Dubai 114703, U.A.E.).
Lo stesso recapito inglese di ASHRAF l’ha pure JAVAAD WASEEM, cittadino britannico, collaboratore di RIAZ e parente di ASHRAF.
In Inghilterra in data 10/01/2013 si è costituita una ELYSIAN FX LTD (n.08355346, codice SIC: 6712) il cui Direttore è un altro membro della famiglia WASEEM: SAAD WASEEM ( in carica dal 07/02/2013 ). La sede di questa Società è in 1, High Street, Pewsey, Wiltshire, Inghilterra SN9 5AF.
L’ELYSIAN è ancora in fase di espansione. L’incubatore ricerca personale specializzato in Pakistan e (indovinate dove…) a Dubai. E’ ovvio, come recita l’annuncio che il personale dal Pakistan deve essere disposto a trasferirsi anche a Dubai. Insomma, Riaz è in cerca di proseliti ( o di complici) per le sue truffe.
Senza stare a dilungarci ancora sulla miriade di documenti derivante dalle nostre indagini, ci sentiamo di concludere per come segue:
1) Riaz, dopo le truffe “GFOREX”,  “CAPRICORN”, ha liquidato in fretta e furia la GTL TRADEUP australiana, mimetizzandola con la costola neozelandese che ha rinominato “QFOREX”;
2) la “QFOREX” assieme alle due società di nome “ELYSIAN” stanno preparando un’altra mega-truffa ai danni di ignari risparmiatori con base in Inghilterra e Nuova Zelanda, e da lì spiccare il “grande salto” verso gli Stati Uniti;
3) i componenti della banda di Riaz sono sempre liberi di truffare migliaia di risparmiatori occidentali  ed ancora oggi nessuno li ha fermati e buttati in galera per come meritano;
4) la base di Riaz è sempre a Dubai dove gli organismi internazionali dovrebbero attivarsi e smascherare il “protettorato” di cui gode con la confisca di tutti i beni suoi e dei suoi prestanome.
A margine una preoccupante riflessione. Riaz dalla sua residenza a Dubai (Villa-1004, 251 Murdif, UptownVillas Po Box 103831, Dubai) riesce a manovrare persone e soldi come se fossero burattini e noccioline. Ma che fine fanno questi soldi? Il dato numerico parla di una liquidità stimata di oltre cento milioni di dollari. Il dato oggettivo e storico parla che Riaz ha da tempo attenzionato i mercati occidentali come vittime delle sue azioni truffa (tranne qualche cinese incappato nella GTLTRADEUP). Ora se si unisce questo dato al tweet che ha postato rivolgendosi ad un gruppo politico pakistano, dove proclama: “Take a STAND against the enemies who are conspiring to destroy Pakistan!” (Prendere posizione contro i nemici che cospirano per distruggere il Pakistan!) ne viene fuori una terribile conclusione. Ricordate che il P.T.I., il partito a cui Riaz si riferiva nel tweet è un partito "rivoluzionario", che intende mantenere l'arsenale nucleare in Pakistan, non vuole aiuti da stati stranieri (in particolare gli U.S.A.), ed ha un programma nazionalista. Tenete presente che il terrorismo non si fa solo con le bombe, ma anche con le crisi economiche, rubando e sottraendo risorse e sconvolgendo gli equilibri finanziari delle nazioni.
Attenzione a Riaz, continuiamo a stargli dietro, incalziamolo fin quando non restituisce i soldi rubati, non diamogli respiro. Rompiamo la sua rete di malfattori e complici. Non si tratta di una semplice truffa. Se i nostri timori sono fondati qui c’è ben altro che una frode finanziaria.  
By Michele Barbera