venerdì 8 giugno 2012

FUGA DALL'EURO? RITORNANO GLI INVESTIMENTI IN VALUTA


Fuga dall'euro? No problem. 
Gli analisti guardano ora con interesse ai movimenti finanziari di medio e lungo termine in dollari americani, sterline inglesi e franco svizzero. 
La "sparizione" dei contanti dalle banche greche in misura esponenziale, se da un lato ha messo in gravissima crisi il sistema di liquidità interno alla Grecia, dall'altro ha "rinvigorito" il mercato valutario internazionale. 
Ora si cerca l'alternativa all'euro.Che non è solo il solito "oro".
I forzieri di Sua Maestà britannica hanno aperto le porte ai grossi detentori di liquidità ed, in questo momento molti analisti guardano alla sterlina come la "moneta forte" del continente europeo, quella che determinerà realmente il futuro dell'euro. 
L'euro pare entrato in un circolo vizioso di speculazioni e previsioni al ribasso e solo la determinazione della Banca Centrale Europea riesce, per il momento, a tenere uniti i governi europei, tutti alla disperata ricerca di un sistema per frenare l'emorragia dall'euro e tranquillizzare i mercati finanziari internazionali. 
La "strigliata" di Obama ai governanti europei deve essere vista nell'ottica della salvaguardia del bilanciamento "dollaro-euro", raggiunto a fatica dopo dieci anni di guerra fratricida, ma che ha già il fiato corto. Il deprezzamento del dollaro nei confronti dell'euro, spinto da bolle speculative , ha - di fatto - depresso nell'ultimo decennio gli scambi commerciali tra il vecchio continente e gli USA. Ora che il dollaro ha recuperato terreno, un nuovo terremoto valutario destabilizzerebbe nuovamente i rapporti commerciali, alterando in misura significativa la concorrenzialità della moneta europea.
Anche la Cina guarda con preoccupazione ad un fallimento dell'euro.
La Repubblica "rossa" ha fatto incetta in questi anni di dollari, rastrellati dai consumatori americani e poi si è famelicamente rivolta al vecchio continente, propinando merce di qualità discutibile a prezzi stracciati agli europei, contenti di acquistare camice e pantaloni a cinque-sei euro in discutibili bazar, piuttosto che vestirsi nelle vecchie e carissime boutique del centro. Tanto per fare un esempio.
Sarebbe interessante capire quanta "valuta" europea possiede in questo momento la Cina, ma sicuramente, le "eminenze grigie" di Pechino staranno studiando le opportune contromosse per parare eventuali contraccolpi alle esportazioni cinesi nell'area euro. 
L'ultima notizia, fresca ed indiscreta, oltre che indigesta, è trapelata pochi giorni orsono: già da diversi mesi il sistema bancario di Sua Maestà britannica, pare stia stampando le nuove "dracme".
Ma non pensate male:  la nuova valuta, più che spaventare, alletta gli speculatori. 
Se tutto dovesse continuare così, prepariamoci all'autunno caldo dell'euro. 
Sarà una sorta di prova del fuoco. Forse l'ultima di questa strapazzatissima moneta.
Ma ora e sempre a rimetterci saranno i piccoli risparmiatori,  "parchi buoi" delle società di investimento ed i lavoratori. Insomma, i signor Rossi di turno. 
Gli squali saranno già al sicuro nelle loro tane, sazi dopo avere fatto scempio delle loro prede.
By M.

2 commenti:

  1. L'analisi è preoccupante, anche se non condivido proprio tutto, le linee guida sono corrette. Ma mi chiedo che interesse avrà la Gran Bretagna a salvare l'euro?????
    Massimo 68

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  2. Sì è vero è tutta una speculazione infame sulle nostre spalle.
    Rosy

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