giovedì 7 aprile 2011

I REFERENDUM? TRAPPOLONI COSTITUZIONALI

L'epiteto di "trappolone" non l'ho mica affibbiato io a quello strumento di alta democrazia che dovrebbe essere il referendum. E' venuto fuori diversi anni orsono, all'epoca in cui i referendum erano quasi pane quotidiano per l'elettore e talvolta ne sfornavano a decine, sempre più complicati da capire e scritti in stretto "burocratese". In realtà il referendum dovrebbe essere uno strumento semplice, ma non è così. E ciò è dovuto essenzialmente:
1) alla contraddizione in termini (essendo referendum abrogativo per essere favorevole devo scrivere NO per essere contrario debbo scrivere SI'). Sembra una sciocchezza ma non è facile farlo capire;
2) al linguaggio astruso delle schede che sono rimpinzate di numeri ed articoli da fare girare la testa anche al più incallito travet di Montecitorio;
3) al fatto che, comunque, se non va al voto la maggioranza degli elettori più uno tutto... è inutile.
E così si moltiplicano le difficoltà per chi vuole fare una scelta semplice e democratica. Per non parlare del cosiddetto Partito dell'astensionismo che sarebbero i "furbetti" che hanno capito che per vincere un referendum quando si è contrari allo stesso è più semplice disinformare la popolazione, mandarla a fare una gita fuori porta di modo da non potere raggiungere il quorum.
Ecco, questa è la (triste) realtà.
Perciò, armiamoci di coraggio e...andiamo a votare.
By M.

1 commento:

  1. Comunque sia, caro Michele andiamo tutti a votare ! ! ! ! ! ! ! ! !
    VOGLIAMO VINCERE ! ! ! ! !
    Ciu ciu

    RispondiElimina