domenica 27 febbraio 2022

CARO VLADIMIR PUTIN...

 








La storia tragicamente si ripete. Nulla di nuovo sotto il sole. Sei il capo di un popolo che ha vissuto dittature, dispotismi e rivoluzioni, successi imperialistici e rovinose decadenze. Uno fra i tanti. 
Sei un leader che vuole esaltare il suo sentimento nazionale, il "patriottismo", che da quando è capo del suo governo persegue un ideale di grandezza, poco importa se personale o di tutta la nazione. Ci hanno provato in tanti, di recente personaggi come Hitler, Mussolini, Stalin, per fare esempi di cui tutti abbiamo memoria. Dittatori prima esaltati dai loro stessi popoli, poi umiliati e poi condannati.
Il copione è sempre lo stesso: annientamento dell’opposizione interna, culto della propria immagine di eroe-patriota, instaurazione di un regime autocratico ed antidemocratico, creazione del nemico “esterno”, espansionismo imperialista. Fino alla fine.
Per te parla la storia dell'interventismo in Siria, Libia, Crimea. Per non parlare degli stati mediorientali. Conflitti che non hanno aiutato quei popoli, ma che li hanno trascinati in un baratro di miseria e degrado. 
Pretesti per fare la guerra non ne mancano mai. Soprattutto se si confida che gli altri stati non reagiranno. Soprattutto se si attaccano paesi che hanno un apparato bellico nemmeno lontanamente paragonabile a quello di una superpotenza. 
Dicevi di voler difendere i confini della Russia dall’aggressione “potenziale” della Nato, dicevi di volere difendere le minoranze russofone del sud dell’Ucraina. Ma i fatti parlano di altro. Parlano di una leadership ucraina non digerita, di una democrazia che si muoveva in autonomia rispetto ai tuoi desideri. Parlano di una invasione programmata e deliberata di tutta una nazione, di un piano programmato di sterminio. Il tutto con la minaccia alle nazioni "occidentali" di non intervenire.
Sei ad un passo dallo scatenare la terza guerra mondiale. Che per l’umanità potrebbe essere l’ultima.
Se un giorno vi sarà memoria di questo come pensi che sarai ricordato?
Quante migliaia (decine, centinaia di migliaia?) di morti, anche innocenti, donne, bambini, quanti “effetti collaterali” ci vorranno prima di placare la tua violenza, il tuo “desiderio di potenza”? Che non è quello del popolo russo. Ne sono certo.
Pensavi che il dispiegamento bellico bastasse per far crollare il governo ucraino, che il popolo ucraino ti accogliesse come un liberatore (ma davvero pensavi questo?). Così non è stato.
Capisco perfettamente che per te è meglio ordinare l’”offensiva totale” piuttosto che di ordinare il ritiro dei carri armati, perché perderesti la faccia. O il potere. Cerchi ancora pretesti pseudo-politici ed insulti deliberatamente il governo ucraino, colpevole solo di non arrendersi. Credi davvero che questo sia il meglio per il popolo russo? 
Ogni guerra è un vicolo cieco. L'odio porta odio e la violenza porta la violenza. Gli antichi strateghi insegnano che la migliore vittoria è quella in cui non si combatte. Hai commesso un errore fatale che può costare la sopravvivenza di tutta l’umanità. Vuoi davvero questo?
Rifletti. Vuoi essere davvero catalogato in futuro (se ci sarà un futuro) come il più grande criminale di guerra del secondo millennio?
La tua storia personale parla di un uomo che ha sempre soppesato ogni sua azione, di uno stratega che calcola e riflette prima di ogni decisione.
L’impulsività fa male ed ancor di più quando sono in gioco la sopravvivenza ed il benessere dei popoli.
Il potere di un individuo vale davvero la distruzione dei popoli? La storia ci insegna di no.
L’umanità è ad una grande svolta: le questioni ambientali, lo sviluppo ecosostenibile, le scelte etiche di eguaglianza fra i popoli, il rispetto della natura e del pianeta. Sono queste le grandi sfide che i popoli dovranno necessariamente sostenere nei prossimi anni.
Una guerra non serve a nulla. Se non a portare distruzione e morte. Un cammino senza ritorno.
Vuoi davvero questo?
By Michele Barbera




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