Betty Scaglione è
un'attenta ed acuta osservatrice del suo tempo e della sua gente.
Nel genere proficuo
del memoir, l'autrice riesce ad accompagnare il lettore in una dimensione
propria ed originale, con uno stile accattivante e sapido allo stesso tempo. La coralità della narrazione fa sapientemente da contrappunto ad una tensione emotiva individuale propria della diaristica personale, con un tocco raffinato e femminile.
Sul piano diacronico di un presente che si fonde intimamente con il
passato, nelle terre e nelle atmosfere che furono del Gattopardo,
l'autrice rivive esperienze e sentimenti della sua giovinezza, con un
“io” narrativo che coinvolge il lettore, reso intimo partecipe del pathos che fa vibrare incessantemente le corde del ricordo.
Betty: è lei, la donna, ritratta con le tinte novecentesche e moderne, in tutta la sua quintessenza di forza e di carisma, il vero protagonista del romanzo; lei stessa, l'autrice, che biograficamente offre al lettore scene e ricordi affezionati, ma anche le altre donne, colte, raffinate, popolane, contadine, apparentemente semplici, ma sempre complici e consolatrici che vivono in religiosa simbiosi con la casa. Donne mai sottomesse, sicure, padrone delle vicende e mai disposte a piegarsi a destini avversi.
Betty: è lei, la donna, ritratta con le tinte novecentesche e moderne, in tutta la sua quintessenza di forza e di carisma, il vero protagonista del romanzo; lei stessa, l'autrice, che biograficamente offre al lettore scene e ricordi affezionati, ma anche le altre donne, colte, raffinate, popolane, contadine, apparentemente semplici, ma sempre complici e consolatrici che vivono in religiosa simbiosi con la casa. Donne mai sottomesse, sicure, padrone delle vicende e mai disposte a piegarsi a destini avversi.
Il fabbricato vive ed
esiste metaforicamente come una grande madre che accoglie, nutre,
ospita, abbraccia i suoi abitanti. Rappresenta quasi un'isola, con un
perimetro temporale che si stenta a racchiudere nella normale
successione degli anni: è un eterno presente, Betty-ragazza che vive, si
confonde in un tutt'uno con la Betty-donna che ricorda. Entrambe realizzano nella casa un unicum onirico, una devozione quasi mistica, che neanche la sciagura del sisma del 1968 riesce
a cancellare.
La casa-persona continua
ad esistere ed a trasmettere emozioni. In essa è trasfigurata la
stessa famiglia, custode amorevole della sacralità delle tradizioni,
nume tutelare dei suoi ospiti, in grado sempre di stupire e stupirsi
nella quotidianità semplice di ogni giorno e di soffrire e compatire
quando il vento contrario agita le vele della serenità domestica.
Gli occhi
dell'adolescente-bambina Betty sono curiosi, indagatori, allegri ed
allo stesso tempo nostalgici, in pari tempo con il progredire della
narrazione.
L'aneddotica che ritma il
susseguirsi delle vicende, dei giochi con i coetanei, degli scherzi
quasi innocenti, delle passeggiate vivificanti e solenni nella campagna, non
risparmia neanche avvenimenti allo stesso tempo funesti ed
intriganti, restituiti al lettore con la naturalezza e la freschezza
di chi si affaccia con intraprendente curiosità e spensierato
interesse alla vita, senza barriere pregiudiziali o filtri sociali. Nel romanzo c'è
spazio per il quotidiano vissuto con gli altri e per le riflessioni
intime e personali, a volte trasfuse in dialoghi resi con vivace
briosità e sorprendente realismo.
Un'opera che rievoca nel
lettore suggestioni di un passato unico, radicato nella storia: uno
scrigno che aspetta di essere aperto.
Leggere Betty è come
sfogliare tra le mani l'album delle foto di famiglia, in cui è
facile notare quel particolare che emoziona, quella sfumatura di
paesaggio o quel volto che, improvvisamente, rivive nella memoria,
immortale come solo il sentimento e l'affetto familiare può essere.
By Michele Barbera
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