Spesso si ammazza in
nome di Dio. Si commettono ingiustizie in nome di Dio, ma questo non ha niente
a che vedere con il senso profondo della vita che Dio ci ha dato.
Adolfo Perez Esquivel, Premio Nobel per la Pace e Profeta della Non
violenza.
Non abbiamo giustificazioni: ebrei,
cattolici, cristiani, ortodossi, musulmani, induisti e chiunque altro creda che vi sia un Essere
eterno, perfetto, Creatore di questo Universo.
Non esistono guerre di religione, non è
lecito uccidere in nome di Dio.
Non è religione, quella per cui si
uccide, è intolleranza religiosa, fanatismo, terrorismo, bestemmia, in cui l’uomo
si autoelegge a padrone della vita e della morte degli altri. È blasfemia
vigliacca ed oscena.
La storia ci ha insegnato che tutte le
guerre NON hanno mai avuto alcun senso. Sono guerre di distruzione, predazione, di
conquista, di invasione, di soppressione di diritti umani e civili. Guerre di
morte che alla fine hanno lasciato piste rosse di odio e di sangue tra
individui che vivevano come fratelli, prossimi l'uno all'altro.
Le guerre sono bestemmie e lo sono
ancora di più se ammantate da pseudo motivazioni religiose o da dottrine
fuorvianti e deliranti.
Nessun credo religioso o filosofico può
rendere lecita l’uccisione di quel prossimo che dovrebbe migliorare o, al più,
convertire.
Non confondiamo il peccato degli uomini
con una qualità o comandamento divino.
Non uccidere. Questo è stato detto.
Uccidere è da bestie. E per l’uomo lo è
ancora di più perché l’uomo è cosciente del gesto e possiede l’intelligenza necessaria
per comprendere l’abominio e la nefandezza del privare la vita un altro essere umano.
Nessun paradiso accoglierà mai chi
uccide il prossimo.
By Michele Barbera
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