Social, siti e blog sono
intasati di citazioni di opere e di pensieri di grandi poesti e scrittori. Il che è di per sé una bella cosa. Non c'è
alcun motivo infatti per ritenere “superati” concetti,
riflessioni e poesie che, invece, spesso contengono espressioni e
musicalità, oltre che una intrinseca vitalità che trascende il mero
presente o l'epoca in cui furono concepiti. Si tratta di opere che spesso assurgono alla memoria collettiva,
diventano patrimonio intellettuale di generazioni.
Martha Medeiros |
E' anche vero, purtroppo,
che la rete spesso involontariamente, talvolta con una sorta di “dolo
collettivo” per lo più inconsapevole, distorce significati, concetti ed anche... autori.
La fenomenologia del
“falso in rete” richiederebbe l'estensione di accurate ricerche
psico-socio- antropologiche: nel web si può trovare di tutto e si
falsifica di tutto. La sindrome del “fake” contagia profili,
opere, citazioni, notizie, identità, sino a sfociare nell'illecito
(truffe, falsi contatti, etc...). Si possono trovare addirittura siti
dedicati e costruiti dichiaratamente sul falso o sulla scoperta del
falso.
Ciò può lasciare
dolorosi e fastidiosi strascichi ( non solo nel portafogli, ma anche sul piano
personale), e talvolta può assumere i contorni del grottesco, del
paradossale.
E' il caso ad esempio di
due poetesse, una Martha Medeiros, giornalista brasiliana autrice di
una delle più belle poesie contemporanee (“Ode alla vita”,
altrimenti conosciuta come “Lentamente muore”) e l'altra Rosita
Vicari, italiana di Ivrea, anch'ella autrice di una struggente poesia
d'amore, conosciuta come “Se saprai starmi vicino”.
Rosita Vicari |
Cos'hanno in comune le
due poetesse? Che entrambi i loro capolavori sono stati erroneamente - per dolo, diletto o sbaglio o per asineria - attribuiti al famosissimo poeta
Pablo Neruda.
Ora è evidente che per
la diffusione mondiale che hanno avuto i due testi il paragone può
anche lusingare (come graziosamente chiosato da Rosita Vicari nel suo
sito personale) ma è evidente il torto che subiscono alla loro
personale dote creativa e di paternità.
Dunque, diamo loro il
dovuto riconoscimento, senza nulla togliere al grande Pablo Neruda
che belle poesie di suo ne ha scritte tante senza bisogno che gliene
vengano attribuite altre.
Nasce spontaneo, direbbe
qualcuno, il consiglio – prima di usare o diffondere materiale
reperito su internet – di assicurarsi sulla sua fonte, sul suo
autore e sui contenuti.
Responsabilità ed
abbagli colossali sono dietro l'angolo!
By Michele Barbera
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