Non c’è storia. L'ennesimo colpo basso.
E prima di ubriacarci e sollazzarci con il SI’
squillato a sinistra (forse non tanto a sinistra) e con il NO urlato a destra (forse non
tanto a destra), tiriamo le somme noi che stiamo nel mezzo.
Se vince il SI’ di Renzi & Co., per la prima volta nella storia della Repubblica
dovremo (il condizionale è d’obbligo) affrontare una modifica alla Carta
Costituzionale che dovrebbe (come sopra) alleggerire il pachiderma chiamato
Parlamento.
Si smuove qualcosa a livello istituzionale, il Senato stringe la
cinghia e cambia volto (mica poi tanto).
Le spese diminuiscono (mica poi tanto).
Si eliminerebbe il CNEL che non è una malattia, ma un Ente che sulla
carta ha competenze (consultive) su economia e lavoro (la risata è quasi d’obbligo).
La riduzione dei senatori da 320 a 100 ci sarà ma non è chiaro il
metodo con cui questi senatori dovrebbero essere eletti. Questo perché il
sancta santorum (leggi Premiata Ditta Renzi e Boschi) uno e trino, hanno detto che Italicum
sì o Italicum no o Italicum che deve essere cambiato lo faranno dopo il
referendum.
Mica scemi.
Vedono se ci sarà la “svolta” e poi calibreranno il tiro (Alfano
piangente e permettente).
L’unica cosa buona di questo “progetto politico” - e va riconosciuto - è
il fatto che astrattamente si è capito che il numero di parlamentari è TROPPO ASSAI,
come disse la zia Titina, palermitana DOC. Sono in TROPPI e
buona parte se la sfanga, nel senso che manco ci pensa a presenziare in
Parlamento.
Così mi sembra giusta la previsione che riguarda i senatori “a premio”, cioè
nominati dal Presidente della Repubblica che attualmente sono a vita. Compreso
Monti (ve lo ricordate?).
E’ giusto che personalità (dico PERSONALITA’ e non intrallazzeri della politica) vengano
premiati con lo scranno senatoriale, ma è altrettanto giusto che l’esperienza
termini dopo un settennio.
In sintesi, il progetto di
riforma è sbagliato, intempestivo, poco trasparente nei metodi, ancor più nebbioso nei fini, trasforma per
manipolare, salva la legge elettorale (alias porcellum truccato) e regala seggi
senatoriali ai fedelissimi sudditi della partitocrazia.
Ed il popolo? Chissenefrega. Tutto è praticamente renziano.
Se vince il NO semplicemente non cambierà nulla.
Continueremo per il futuro a portarci addosso questa zavorra di magna-magna. Riforme prossime? Sì, ma non c'è fretta. Ne riparleremo tra 30 o 40 anni. Il Senato? Lasciamolo così com'è.
I sedicenti cerberi
della costituzione lavorano al NO semplicemente perché Renzi gli sta sulle
scatole e gliene ha rifilate diverse. Ed hanno paura che governi per altri dieci anni.
E gli italiani dovranno sempre fare i conti con un Parlamento
ipertrofico, mostruosamente ombelicare, contorto, con senatori e parlamentari accovacciati
ed incollati con i loro sederoni adiposi agli scranni, manco fosse un’eredità di famiglia.
E questi pseudo vecchi padri-padroni della politica con il NO
prenderanno due piccioni. Tireranno le orecchie a Renzi e rideranno alle spalle
del popolino bue ed asino (fà un pò Natale, vero?).
La mia riforma? Eccola:
1.
CANCELLIAMO IL PARLAMENTARE DI PROFESSIONE. Dopo
due legislature, A CASA! Dopo assenze che superano il 40% delle sedute nell’anno
solare A CASA!
2. DIMEZZIAMO
IL NUMERO DI PARLAMENTARI. IL SENATO RIMANGA CAMERA ALTA CON UN NUMERO LIMITATO
DI PARLAMENTARI (non più di 80) ELETTI DAL POPOLO SU BASE REGIONALE E CON COMPETENZE SPECIFICHE
PER MATERIA.
3. E,
soprattutto, TORNIAMO AD ELEGGERE TUTTI I PARLAMENTARI, SENZA LISTE BLOCCATE,
POSTI RISERVATI E PRIVILEGI.
4.
PREMIO DI MAGGIORANZA SI’ MA SENZA “RIBALTONI” E
CAMBI DI CASACCA. CHI VUOLE CAMBIARE PARTITO SE NE TORNI A CASA E CEDA IL POSTO
AL SUCCESSIVO IN LISTA.
E per il referendum stagionale di autunno/inverno?
Comunque vada per gli italiani sarà un insuccesso.
Il bello è che tutti l’indomani grideranno VITTORIA.
By Michele Barbera
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