Giunto alla seconda edizione, “S…Corticando” a Sciacca è diventato un
punto di riferimento nazionale per la rassegna del “corto teatrale”, assurto a
vera e propria forma drammaturgica che richiede, in un arco temporale ristretto
una vera e propria rappresentazione scenica completa. Abbandonata la forma
dello sketch comico, discendente da certa tradizione cabarettistica, o
l’avanspettacolo da teatro del dopoguerra, il corto teatrale ha avuto una parabola ascendente e si è
affermato come corpus drammatico, capace, in pochi minuti di instillare nello spettatore
emozioni forti e trascinanti.
La compagnia teatrale “TeatrOltre” di Sciacca ha offerto al pubblico di tutta Italia interessanti spettacoli- rappresentazioni di "corti" (quali Replay) ed è stata
all’avanguardia in questo genere. Quasi
naturale che l’avvicinamento al “corto” fungesse da musa ispiratrice per la
nascita del Festival Nazionale “S…Corticando” a Sciacca.
Il direttore artistico del Festival, l’attore, regista e drammaturgo
Franco Bruno, ha avuto parole appassionate per questa manifestazione saccense che
quest’anno ha interessato compagnie di tutta Italia: da Agrigento sino a Genova
per passare da Matera.
Le due serate in cui si è svolto il Festival hanno conosciuto,
all’insegna di un pubblico attento e particolarmente partecipativo, le rappresentazioni
di otto Gruppi Teatrali di cui uno fuori concorso.
Ha inaugurato il Festival la Compagnia MUTE di Agrigento con lo
spettacolo “Metrò d’amore”, una storia di un amore in un ambiente urbano, la
surreale stazione di una metropolitana, dove frammenti di vita quotidiana
vengono sintetizzati da uomini-automi, vittime di una alienante realtà che
contrasta il sentimento genuino ed autentico di due giovani. Abile ed
intrigante la regia di Raimondo Lo Presti.
A seguire il Gruppo Teatrale del Liceo Classico “T. Fazello” di
Sciacca, fuori concorso, che con l’attenta regia di Rossana Puccio, ha
presentato lo spettacolo “L’Arca” dove il concetto di “viaggio” è stato
metaforizzato ed assolutizzato in una sapiente fusione diacronica delle
esperienze del mito classico, sino ad arrivare alle tragedie dell’immigrazione
transmediterranea, passando per la narrazione sciasciana dei migranti
siciliani.
La Compagnia PORTA VAGNU di Sciacca ha presentato “Amleto… ma non
troppo, forse mai” per la regia innovativa di Anita Lorefice, che ha saputo
coniugare immagini del teatro classico con la realtà contemporanea mediante
l’innesto di agili plot narrativi, riproponendo in chiave accattivante e burlesca il teatro "delle periferie", vettore di messaggi sociali celati da abili pennellate ironiche.
Di Licata la Compagnia DIETRO LE QUINTE, che ha concluso la prima
serata con una recitazione in dialetto di un testo di J. Cocteau, “Il
bell’indifferente”. Il registra Gaspare Frumento ha colto l’essenza del dolore
di una donna innamorata di un giovane che la ignora, umiliandola con la sua
assenza e ferendo i suoi sentimenti. Ottima prova recitativa delle due attrici.
La serata di sabato ha visto in scena la compagnia di Nova Siri (MT)
GRUPPO GIANO TEATRO con lo spettacolo “La Strategia” per la regia di Roberto
Natale, un’interessante drammatizzazione dei meccanismi di manipolazione del
consenso politico e di controllo delle masse. Alto il messaggio socio-politico,
che si insinua negli interstizi della metafora recitativa.
Il festival è continuato con la compagnia RAMULIA di Camastra (AG) che
ha presentato, in chiave rivisitata ed originale, lo spettacolo in dialetto
“CaloiruPispisa” per la regia di Salvatore Nocera Bracco, in cui la “follia”
pirandelliana qui rivisitata come “babbitudine”, “idiozia”, diventa unica
chiave di lettura della “realtà”.L’idiota si rifugia in un
personaggio-macchietta che, cosciente della emarginazione sociale in cui vive,
l’accetta come contraccambio della “verità” o, forse, come fuga dalla realtà
difficile da accettare senza compromessi falsi ed ipocriti.
I SENZATEATRO di Ferrandina (MT) per la regia di Davide Di Prima hanno
presentato lo spettacolo “Che sono le stelle del cielo?” in cui l’autore, con
un testo emozionante e dotato di acutezza espressiva, ha sintetizzato due
esistenze “al buio”, una quella di un carcerato all’Ucciardone, animato di
piccole emozioni e di una forza interiore che ne guida una forte presa di
coscienza e l’altra quella di una monaca forzata, in cui il conflitto interiore
esplode nella fuga dal convento, alla ricerca di una libertà che scopre essere
appagata da un ritorno alla fede. Complessa ed appassionata la recitazione dei
due attori.
Ha chiuso il Festival il degno spettacolo de LA POZZANGHERA di Genova,
che ha presentato – per la regia accorta di Lidia Giannuzzi – lo spettacolo
“Bitch (Natura morta in un fosso)” in cui rivive il dramma delle “deportate”
dall’Est Europa, donne illuse da macchinatori senza scrupoli, che segregano le
giovani per riservarle al turpe mercato del sesso. I confini del mondo
diventano allora gli squallidi profili di una piazzola di rifornimento, dove
Bitch trascorre il suo tempo. Il dramma di una compagna uccisa risveglia in lei
l’orgoglio della denuncia ed il rispetto di se stessa.
Il festival ha visto l’affermazione della Compagnia RAMULIA, a cui va
il meritato plauso, ma va anche detto che il lavoro della Giuria di Qualità
presieduta da Accursio Soldano e composta, oltre che dal sottoscritto, anche da
Rossana Puccio, Pippo Santangelo, Joey Bongiorno, ha dovuto operare un’attenta
disamina dei lavori presentati, tutti di ottimo livello e di una varietà
impressionante di registri drammatici.
Al lavoro della Giuria di Qualità si è affiancato quello della Giuria
dei Giovani che hanno proposto la loro valutazione e che hanno dimostrato di
aver seguito attentamente i lavori del Festival.
Il festival è stata anche l'occasione per festeggiare a Sciacca la GIORNATA MONDIALE DEL TEATRO, in onore della quale è stato letto il messaggio di Krzysztof Warlikowski, grande regista polacco
Un ringraziamento a tutta la Compagnia TealtrOltre, al Maestro Franco
Bruno, al direttore organizzativo Maria Grazia Catania, ai bravi presentatori
Nicola Puleo e Francesca Licari ed a
tutto lo staff operativo, per l’ottima esperienza teatrale che hanno saputo
offrire al pubblico saccense, con l’augurio di una sempre maggiore crescita
della manifestazione.
By Michele Barbera
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