San Marco dei
Cavoti è un incantevole centro incastonato nei monti del Sannio, un’oasi di
tranquillità, in un territorio carico di suggestioni storiche e culturali,
trasmesse da edifici come la Torre Provenzale, risalente al XV secolo ed ancora
intatta nella sua suggestione monumentale. Millenni di storia hanno
attraversato questo paesaggio frastagliato dall’Appennino ed ancora oggi,
ripercorrendo quelle strade antiche, si ha come la sensazione di rivivere
momenti perduti.
La zona storica
di San Marco è ricca di pietra intagliata, di case e palazzi con muri a secco
che rimandano alla memoria epoche ormai lontane, ma che per incanto si
ripresentano ai nostri occhi, quando ripercorriamo quelle vie che ci comunicano
preziose emozioni.
All’interno di
questa location incantata si è svolta la due giorni culturale del Premio Letterario
Nazionale Nero su Bianco, che ha avuto anche un partecipato
convegno sulla prevenzione per la salute della donna, svoltosi nella splendida
cornice di Palazzo Marchesale.
Giunto ormai alla
Terza Edizione, con una partecipazione che ha superato le 160 opere
partecipanti nelle varie categorie, il Premio Letterario “Nero su Bianco - Mino
De Blasio” è diventato un importante punto di riferimento per l’intera
Provincia di Benevento e per il Comune di San Marco dei Cavoti in particolare.
Il Palazzo Colarusso,
nella centrale Piazza Risorgimento, ha ospitato il numeroso e folto pubblico
che ha seguito gli intensi momenti del memorial dedicato al poeta e scrittore
Mino De Blasio, scomparso prematuramente nel 2010, e del premio nazionale a lui
dedicato.
L’associazione
“Provenza…Mino”, l’Amministrazione Comunale, la Famiglia De Blasio, gli
studenti del locale Liceo Classico intestato a “Rosario Livatino” e le
Associazioni Culturali di San Marco hanno presentato un sapiente mixage di
letture, recital e audiovisivi multimediali per ricordare la ricchezza
dell’attività culturale e letteraria di Mino De Blasio, docente amatissimo
nelle scuole superiori, corrispondente de “Il Mattino”, che si è distinto per
le sue poesie, colte, delicate e raffinate che parlano d’amore, della vita, dei
luoghi dove era cresciuto e dei quali serbava un ricordo struggente.
A condurre
l’intensissima cerimonia finale del Premio, ospiti il Sindaco di San Marco,
Dott. Francesco Cocca e l’On.le Costanzo, è stato il docente torinese Sandro Gros-Pietro,
critico, poeta, editore. Il professore Gros-Pietro ha svolto una colta e
seguitissima prolusione sugli orientamenti della letteratura contemporanea, non
mancando di stigmatizzare la letteratura “di consumo”, guidata da un giudizio
di mera ofelimità soggettiva, priva di reale pregnanza culturale. In questo
contesto la figura di Mino De Blasio, e la manifestazione letteraria a lui
intestata, si collocano in antitesi, come portatori di un reale messaggio
culturale di rara profondità ed intensità.
La Giuria
composta dalla Dott.ssa Rosanna De Blasio, dal Prof. Giuseppe Russo, dall’Avv.
Antonella Beatrice e dalla Prof.ssa Linda Mercuro, ha scelto “Il testamento di
Vantò” nella Sezione Opera Edita quale vincitrice della Terza Edizione del
Premio.
La dott.ssa Rosanna De Blasio al momento della consegna del premio |
Ricca e
dettagliata la motivazione del Premio consegnatomi, in un momento di accesa
emozione, dalla Dott.ssa De Blasio. Eccone uno stralcio: I temi della diversità e della emarginazione trovano espressione nella
vicenda di Vantò, al secolo Giovanni Cusumano, letterato stravagante,
destinatario di una misteriosa eredità milionaria, che sceglie una esistenza
anticonformista per reagire alle delusioni della vita. Una vicenda dalle
suggestioni pirandelliane, sullo sfondo del paesaggio siciliano, in cui
passioni, intrighi e delitti si intrecciano in una regia ricercata e
sapientemente ideata”.
Al termine della
cerimonia, una cena in cui non è mancata la scoperta dei prodotti gastronomici
del territorio, primo fra tutti il torrone a cui la Città di San Marco dedica una
sagra che si svolge per ben tre fine settimana a Dicembre.
Gradito da tutti l’assaggio finale dei famosi Croccantini della rinomata Dolciaria Palumbo, frutto
di un’attenta ed appassionata cura artigianale, espressione raffinata della
cultura gastronomica di San Marco.
By Michele Barbera
Bellissimo posto e complimenti a te, grande scrittore!
RispondiEliminaMaria Elena e Lucio
p.s.: me li fai assaggiare i croccantini?