sabato 21 luglio 2012

VINO E LIBRI A CAMPOBELLO DI MAZARA: IL 26 LUGLIO ORE 21,30 SI PRESENTA ESAME INCROCIATO

"In Vino Liber", facendo il verso alla locuzione latina "in vino veritas".
A Campobello di Mazara gli amici dell'Associazione Culturale "Gandhi" con un ampio parterre di supporters hanno dato vita ad un mini-festival del libro e della buona cucina, condita dall'assaggio di vini di eccellenza. 
La manifestazione si snoda in otto appuntamenti alternati tra il ristorante "Don Gaspare 900" e l'ospitalità della Lega Navale. 
Giorno ventisei luglio alle ore ventuno e trenta  tocca a 


Ecco il programma della serata: 

Oltre all'ospitalità rinomata dell'associazione, ci sarà la proiezione del nuovo book trailer, l'intervento del Presidente del'Associazione, dell'avvocato Nuccia Sabella, lettore d'eccezione di Esame incrociato, il dott. Davide Romano editore del romanzo che illustrerà la scelta di puntare sul filone del c.d. "giallo siciliano" con autori tutti da scoprire e valorizzare. E, naturalmente, il sottoscritto che spera, come sempre, di non annoiarvi e di trascorrere un piacevole dopocena con voi nella bellissima cornice di Torretta Granitola. 
Un salutone a tutti, By M.



martedì 17 luglio 2012

LA LIBERAZIONE DEI TERRITORI DI MAFIA DALLA GIUSTIZIA ITALIANA




Questo post non vuole essere contro nessuno. Né vuole protestare “localismi” o “campalinismi”.
E’ solo una semplice constatazione di fatto.
Per fortuna non tutto è perduto e gli errori sono rimediabili.
Basta un tratto di penna.
Cosa Nostra ha combattuto per decenni per l’autonomia del suo territorio dalle briglie dello Stato.
E’ un territorio particolare: grosso modo si tratta di un triangolo che racchiude la parte centrale delle province di Palermo, Trapani ed Agrigento. E’ un territorio isolato, privo di adeguate vie di comunicazione. Lontano dai grossi centri abitati e dalle città. Aspro e forte.
E’ il territorio dei Bagarella, Brusca, Messina Denaro, Riina, Greco, etc….
Questo territorio è stato bagnato dal sangue di innocenti ed eroiche vittime della mafia. Tante, troppe per poterle elencare tutte. Ve ne sono di tutti i tipi: carabinieri, politici, avvocati, braccianti agricoli, casalinghe,…
Ecco il territorio in questione, tristemente noto alle cronache come il triangolo della mafia:



Questo territorio, oggi, grazie alla sciagurata revisione delle circoscrizioni giudiziarie E’ PRIVO DI PRESIDI GIUDIZIARI!!!

Sembra assurdo ma così è.

In questo territorio, dimenticato dalla ministro Severino, l’unico Tribunale con Procura annessa è quello di SCIACCA che l’inerzia politica, il disinteresse e la mancanza forse di adeguate raccomandazioni (o peggio di ingannevole collusione con Cosa Nostra?) ha condannato ad essere cancellato, così come le Sezioni staccate di Castelvetrano, Partanna, Corleone, etc....

Il territorio di SCIACCA è sottoposto alla “cura” amorevole e sanguinaria delle cosche facenti capo al boss Messina Denaro ed alle sue “figliolanze” di Sambuca di Sicilia, Sciacca, Burgio, Villafranca Sicula, Ribera, sino ad arrivare ad Agrigento.

Lo Stato ha combattuto per decenni una guerra truce e sanguinolenta per difendere questo territorio, per riappropriarsene. Ci sono state vittime eccellenti, uomini e donne che si sono sacrificati sull’altare della legalità: magistrati, carabinieri, poliziotti, casalinghe, politici.
Ci sono stati i “Vespri Siciliani”, l’esercito per presidiare questa terra e rendere visibile ed intransigente la presenza dello stato!
La Palermo-Sciacca, bloccata da decenni dalla mafia, è stata battezzata “La strada della Liberazione” dall’allora Ministro Di Pietro che venne ad inaugurare di persona l’ultimo tratto!

Ci sarà un motivo ed una logica in tutto questo?
La mafia non vuole tribunali, non vuole caserme, non vuole procure, non vuole giudici o avvocati. Non vuole strade, non vuole televisioni. Non vuole giornali.
Vuole starsene tranquilla, per i fatti suoi, isolata ed indisturbata, tenendo sotto il feroce tallone della paura la popolazione.

Per allentare la morsa dello Stato, Riina e compagni si sono dovute inventare le “stragi”, poi il “papello”, poi le trattative segrete con apparati deviati e politici corrotti.

Niente. Nessun risultato concreto. Lo Stato si era difeso ed aveva difeso il territorio. Metro per metro. Città per città.

E’ bastata una sciagurata riforma, partorita da qualche mente malata, che non conosce in alcun modo il territorio siciliano, che non ha mai partecipato alla guerra per la legalità per cancellare i risultati di decenni di lotta alla mafia.

C’è gente in galera per molto meno.
Di cosa dovrebbe rispondere un ministro che intende cancellare i presidi giudiziari dai territori di mafia? Concorso esterno? Collusione? Associazione?
Fate voi!

Una volta in Sicilia, le persone oneste, per non subire le angherie e le vendette delle “coppole storte” si fingevano pazzi per potere dire apertamente no alla mafia, mentre il popolino li derideva e li insultava.

Oggi, mutatis mutandis, mentre in Sicilia ci si danna per riscattare le coscienze da un giogo criminale, a Roma basta qualche parola in più o in meno, un numero in più o in meno su un decreto per condannare un popolo.

E noi siamo diventati i “pazzi”, che in nome del localismo, gridiamo la verità a governanti sordi.

Non chiamatela Italia.

Falcone, Borsellino, Guazzelli, Lipari, Saetta, Cassarà, La Torre, Morvillo, etcc…. quanto sangue dobbiamo sbattere in faccia a questo governo che deve per forza comprendere che il territorio non si abbandona? Che non esiste alcuna valida ragione perché lo Stato abbandoni a se stessa una popolazione che ha dimostrato con il proprio sangue di non volere condividere le logiche mafiose?

Eh già, ma noi siamo “pazzi”. Pazzi e campanilisti. Anzi, “localistici”. Vi facciamo ridere nel chiuso dei vostri palazzi romani da milioni di euro e nel morbido delle vostre poltrone.

Baciamo le mani, Donna Severino!

Lei con questa riforma, non solo ha cancellato la giustizia dalla Sicilia Occidentale, ma, di fronte ai mafiosi  è diventata honoris causa “Capobastone”. Con lode e con il massimo “rispetto”.
Ha fatto capire a Cosa Nostra che non bisogna fare “scruscio”, rumore. Vale più una penna che cento lupare.
E’ la logica dei nuovi boss. Di Messina Denaro: “le cose si accordano, non si sfasciano”.
Le spetta il posto d’onore con tanto di coppola.
Forse le faranno pure i “santini”, così le nuove leve di Cosa Nostra la benediranno e si pungeranno le dita sulla sua immagine. E il sangue di questi giovani deviati le macchierà il viso. Altro sangue. Che ricadrà sulla coscienza di chi vuole questa scellerata riforma.

In nome dei martiri della Repubblica, il cui eroismo ha difeso la terra siciliana La invito a fare un solenne passo indietro sulla inutile e dannosa riforma delle circoscrizioni giudiziarie in Sicilia, mantenendo il Tribunale di Sciacca con la Procura della Repubblica ed i presidi giudiziari locali nei territori di mafia, che – anzi – hanno bisogno di essere potenziati ed incrementati!!!

Non è localismo, né pazzia, ma solo voglia di legalità.

Quella stessa legalità che Lei come ministro della Repubblica deve far rispettare.

Si strappi con disgusto la coppola nera che già le hanno messo sulla testa e non consenta a Cosa Nostra di prosperare sul territorio, impunita ed incontrollata. Non diventi serva sciocca dei poteri deviati collusi con Cosa Nostra.

Si ricordi che la mafia nasce in Sicilia, che i grossi latitanti stanno nascosti in Sicilia e che più la mafia è impunita a casa sua, più si sente potente ed in grado di esportare mezzi ed uomini in tutta Italia per imporre la sua logica di violenza e di sangue.

Non diventi il ministro che ha fatto il maggior favore ai mafiosi nella storia italiana e non si faccia ricordare nella storia come colei che ha cancellato quanto di buono lo stato italiano aveva fatto in Sicilia in 150 anni dopo tante lotte e tanto sangue.  

Sono fiducioso nella sua intelligenza e nella sua onestà, nelle quali ripongo la massima fiducia, assieme a milioni di siciliani

                                                                                                  Michele Barbera 


lunedì 9 luglio 2012

LA LOTTERIA DEI TRIBUNALI: UN GIOCO D’AZZARDO INUTILE E DANNOSO SULLA PELLE DEI CITTADINI

 WANTED!!!

ATTENZIONE: 
   
alfano   ----------  marinello  -------   ruvolo 

QUESTI "SIGNORI" IL 14 SETTEMBRE 2011HANNO VOTATO SI' ALLA LEGGE-DELEGA 

per la Revisione della Geografia Giudiziaria: 

il primo e decisivo passo per la Morte del Tribunale di Sciacca

Ed hanno pure il coraggio di ridere!!!!


RICORDATEVENE!!!!


Il primo pensiero che mi viene nell’esaminare la “revisione” della geografia giudiziaria è che Alfano si è mostrato degno erede del berlusconismo più becero: ha saputo pigliare cinicamente per il culo un’intera popolazione senza colpo ferire.
A differenza del Berlusca, però, il quale – con eleganza – bisogna riconoscerlo, sapeva smentire se stesso dopo aver riconosciuto di aver detto boiate, l’Alfano persevera diabolicamente.  
Eh sì, ed io sono il primo ad aver creduto che avere il ministro della giustizia conterraneo potesse significare maggiore attenzione ad un territorio strapazzato, depredato, emarginato, ultimo fra gli ultimi: la Provincia di Agrigento.
E non per salvaguardare privilegi, ma solo per ridare dignità all’ultima provincia di questa nostra disgraziatissima Italia. E di questa ancora più disgraziata Sicilia.
E che dire dell’ineffabile Severino, innalzata agli onori ministeriali proprio da Alfano e dal Berlusca, che temevano che la poltrona fosse accaparrata da qualche “sinistrorso” di troppo (che magari poi se la pigliava proprio con il Berlusca e le sue fregole amorose).
Epoca di grandi riforme, si diceva. Cazzate!
Monti e la sua squadra di spazzini-vampiri hanno tolto tutte le rogne che un governo politicamente eletto non avrebbe mai fatto. Hanno vampirizzato gli italiani, in nome dello spread, imponendo misure draconiane e falcidiando le classi più povere ed il ceto medio.
FORTE CON I DEBOLI E DEBOLE CON I FORTI.
Così il gufo-Monti, appollaiato sul trespolo, sotto il beneplacito dell’ "A.B.C.” (Alfano, Bersani, Casini) toglie e taglia, alla stregua dello sceriffo di Nottingham di robinhoodiana memoria.
Tassiamo, tartassiamo, tagliamo e decapitiamo.
Tutto tranne la CASTA. Temuta e pericolosissima. Tiene le fila del governo. Ne sorregge le sorti. E Monti va in ginocchio dai parlamentari ad implorare il mantenimento della fiducia. E tra ministri piagnoni, discorsi strappalacrime, Monti rassicura:  NESSUNO TOCCHERA’ LA CASTA.
La miliardaria, bastarda, speculatrice, parassita casta.
Chissenefrega del posto fisso e delle famiglie…TANTO LORO HANNO I MILIONI, LE CLINICHE PRIVATE, LE SCUOLE PRIVATE, LE POLTRONE ASSICURATE !!!!
Ed il popolo beota-idiota?
Se la beve.
Forse.
Ora il Ministro Severino, con una riforma definita in modo stupido “epocale”, ha tagliato sulla carta i Tribunali.
Tra cui Sciacca.
Non ne faccio una questione campalinista.
Ma mi rode.
Prima come cittadino.
Poi come avvocato.
Infine, come magistrato onorario.
E mi rode ancora di più sentendo che tutti questi politici del cavolo rassicuravano il mantenimento dei presidi nelle zone di frontiera, più a rischio.
La verità è che hanno giocato tutti a prenderci in giro.
Questi politici indegni, mascalzoni e traditori del popolo, degni di schiaffi e pedate nel sedere!!!
E non è una questione di spendig review.
L’ha detto la Severino.
E’ stato tutto frutto di un gioco a tavolino tra massoneria bancaria, poteri forti, alti e bassi ricatti politici. Come in una partita di briscola. Ed alla fine paga sempre il due di spade.
Non è neanche questione di “efficienza”: Sciacca è il terzo Tribunale per efficienza in tutta Italia!!
Azzerando i Tribunali, si risparmia qualche milione. Si potrebbe risparmiare la stessa cifra togliendo una minima parte di parlamentari (del tutto inutili ed irrilevanti, ancorché parassiti) e sforbiciando sulle spese di palazzo (Montecitorio, Madama e Quirinale).
Ma ritorniamo a Sciacca.
L’ineffabile Alfano, con a fianco Marinello Giuseppe, dentista riciclato in onorevole grazie al porcellum, vengono premiati con il voto delle ultime amministrative a Sciacca: viene eletto l’avvocato Di Paola sindaco, che si fida di loro e che punta al mantenimento del Tribunale (che poi significa pure presidi delle forze dell’ordine, carcere, uffici tributari, etc….) come fiore all’occhiello della sua campagna per le amministrative.
Di Paola viene eletto sull’onda dell’entusiasmo generale.
Caso strano: l'altro candidato sindaco di Alfano, un valente professionista, viene miseramente trombato ad Agrigento, città dell’ineffabile Angelino. Si vede che gli agrigentini non si fidano troppo dell’Angelino e dei suoi tirapiedi.
Oggi possiamo dire che l’accoppiata Marinello-Alfano ha fatto ciò che in 150 anni e più non era riuscito a nessuno: degradare Sciacca a periferia di Agrigento.
Nel gioco delle ipocrisie, si segnala anche il parlamentare Ruvolo di Ribera. Il buon Giuseppe predica bene e razzola male, adeguandosi, nella più completa assenza di carattere a ciò che supinamente dice il gufo-Monti.

Bravi a tutti gli orchestranti che hanno suonato a bacchetta.

Va detto che gli unici fuori dal coro sono stati Calogero Mannino e Ignazio Messina, che hanno votato contro questa scellerata legge-delega.

Che figura ha fatto fare l'ineffabile Angelino (per non dire del Giuseppe Marinello) al neo-sindaco Di Paola che non solo deve fronteggiare una città allo sfascio, ma deve subire la più grande offesa subita da Sciacca dall'Unità di Italia ad oggi ?

RICORDATEVELO SACCENSI E NON. 

NON FATEVI PRENDERE PIU’ PER IL CULO DA CERTI PERSONAGGI SQUALLIDI ED IPOCRITI.
FACCIAMOGLIELA PAGARE: MANDIAMOLI A CASA CON DISONORE, QUANDO LI VEDIAMO IN STRADA DICIAMOGLIELO IN FACCIA COSA NE PENSIAMO, RENDIAMO LORO LA VITA IMPOSSIBILE, COSI’ PER COME HANNO RESO LA NOSTRA E DI MILIONI DI ITALIANI!!!!  

Ed ora, Parlamentari e Segretari vari di partito,
Se vi resta un minimo di dignità e volete salvare la faccia, battetevi con trasparenza ed in piena coerenza con il mandato politico ricevuto per le esigenze del vostro territorio. Poi vi daremo il nostro giudizio, che – per il momento – è pessimo. SIETE BOCCIATI.

Le chiavi del Tribunale di Sciacca sono nelle mani della Severino, serva supina dei partiti e dei poteri forti.

Togliamogliele. Prima che sia troppo tardi. IN NOME DEL POPOLO ITALIANO!!!! 
By M. 

giovedì 5 luglio 2012

Posso fare causa alla Severino?


Basta ho deciso.
Non mi va un governo che gli unici tagli che fa sono quelli a chi lavora e salvaguardia impunemente e sfacciatamente gli interessi di casta per evitare che i signori parlamentari lo facciano "capottare". 
Non mi va un governo che dietro la minaccia dello spread ha mandato allo sbaraglio centinaia di migliaia di lavoratori, che continua a tartassare il piccolo e medio ceto salvaguardando i patrimoni di decine e centinaia di milioni di euro a spese di pensionati che faticano ad arrivare a fine mese. 
L'Italia se le sono mangiata i politici. 
Che paghino loro. Anziché comprarsi i diamanti e le ville in costa azzurra con il finanziamento pubblico ai partiti. 
L'ultima cavolata del governo sono i tagli alla sanità, alla istruzione, alla giustizia, etc...
Senza immorare in discorsi di principio, mi occuperei del mio caso. 
Orbene, io svolgo l'ardita professione di avvocato. 
Ma non sono come la Severino che guadagna dieci milioni di euro all'anno (ma come cavolo fa?). Campo e la mia famiglia è monoreddito. 
Il Tribunale di mia competenza territoriale è Sciacca, che rientra nella black list del Governo delle soppressioni periferiche. 
Secondo l'illuminata proposta del Governo, per svolgere il proprio lavoro, il sottoscritto dovrebbe recarsi in Agrigento, cioè  dovrebbe farsi ogni mattina (o quasi) circa novanta chilometri all'andata ed altrettanti al ritorno su un tracciato stradale a due corsie a doppio senso di circolazione, dissestato, che risale a cinquant'anni fa, trafficatissimo, pieno di curve, intersezioni e svincoli (salvo riparazioni e cantieri) che ogni anno miete le sue vittime ed ogni anno puntualmente ci fa assistere ad incidenti paurosi, quasi inevitabili, che coinvolgono amici, conoscenti e compaesani.
Il Tribunale di Sciacca ogni giorno ospita centinaia di persone tra impiegati, forze dell'ordine, magistrati, avvocati, testimoni, ctu, pubblico, etcc....
E' inevitabile che trasferito il Tribunale ad Agrigento aumenterà il traffico sulla "strada della morte" con innalzamento esponenziale del rischio per la sicurezza delle nostre vite. 
Il tutto con enormi ed ulteriori costi per le trasferte che si dovranno affrontare.
Orbene, se a me succede qualcosa, la mia famiglia perderà l'unica fonte di reddito. 
Di ciò ritengo fin d'ora unica responsabile questa classe politica parassita e questo Governo di vampiri, incapace di reali riforme e di sviluppo economico.
In buona sostanza, oggettivamente, la riforma Severino mi aggraverà lo stato di salute, lo stress psico-fisico, diminuirà la mia capacità lavorativa e peggiorerà il mio tenore di vita. 
Il tutto senza una reale giustificazione. 
I criteri della responsabilità aquiliana ex art.2043 c.c. mi fanno individuare la causa di tutto ciò nella riforma di che trattasi. Secondo il mio modesto parere, vi è un grave eccesso di potere nella suddetta riforma, oltre ad un evidente sviamento dell'interesse pubblico ed a una mancata ponderazione delle finalità del provvedimento. Salve le conseguenze personali. 
Per tutto questo ho deciso che manderò una lettera di diffida al risarcimento danni al Ministro Severino ed al Presidente Monti, per le sue dichiarazioni e per l'assunzione di paternità di un provvedimento scellerato, che confonde la crisi con un taglio indiscriminato dal basso al solo scopo di far quadrare i numeri e proteggere gli sprechi  ed i privilegi dell'alto.
Ritengo, da modesto giurista, che ciascuno di noi è responsabile delle proprie azioni. Per cui, a meno che la Severino e Monti non sono ubriachi o lesi cerebralmente, debbono rispondere di quanto stanno facendo.
Anche e sopratutto in senso giuridico, considerato specialmente che si tratta di un governo "non eletto" dal popolo ma imposto dallo Stato stesso. 
Qualcuno pensa ad una class action contro la Severino e Monti. 
Che ben venga!!!
Sarà la volta buona che i soldi li scuciono anche loro e stavolta realmente a beneficio degli italiani!!!
By M. 


mercoledì 4 luglio 2012

MENFI E LA SUA STORIA: CIVITATIS FONDAMENTA di ROCCO RIPORTELLA




Una Comunità che guarda al futuro deve avere memoria per il passato. 
Rocco Riportella, con il suo gradevole saggio (ristampa aggiornata e rielaborata di un’opera edita sedici anni orsono), ripercorre con uno stile raffinato le “fondamenta” della città di Menfi. Guardo sempre con interesse a questo tipo di saggistica, che spesso non viene valorizzata nel modo che merita, ma che custodisce in modo mirabile, accorto e accurato le memorie locali  e l’intrecciarsi della vita quotidiana di una piccola comunità con il tessuto macro-storico, dei grandi eventi.
Il libro, corredato di preziosi reperti fotografici, tocca in particolare la memoria di Menfi nella tragica storia del suo Ospedale, nato per opera ed impegno di illustri mecenati, arricchito con le donazioni di generosi cittadini menfitani  e poi finito stritolato nelle avide pastoie burocratiche che hanno privato la nostra comunità di un prezioso riferimento sanitario e del suo patrimonio.
Basti pensare che l’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento, a tutt’oggi, con vorace rapacità, promuove da tempo azioni per entrare in possesso dell’inestimabile patrimonio dell’ Ex-Ospedale Giambalvo per liquidarlo “al miglior offerente”, nel silenzio complice delle istituzioni e con buona pace dei benefattori dell’Ospedale.
Rocco Riportella, che ha dedicato a Menfi ben cinque saggi pubblicati tra il 1996 ed il 2012, è uno dei grandi menfitani, a cominciare dal dottor Santi Bivona, filantropo e uomo di eccezionale virtù e carisma, assieme a tanti altri (Francesco Bilello, il Maestro Piazza, Gioacchino Mistretta, Nino Bondì, Enzo Lotà, Angela Balistreri, Antonino Ardizzone, Gregorio Viviani, Rosario Loria) che, ognuno con le sue capacità, il suo linguaggio e la sua arte, nel corso degli anni hanno profuso le loro energie per studiare Menfi, la sue vicende storiche, il suo territorio, la sua popolazione, raccogliendo preziose testimonianze e consegnandole alla memoria della collettività.
Meritano tutto il nostro rispetto e la nostra ammirazione per la loro alta azione di storiografia antropologica e di custodi delle nostre memorie.
Quel che fa male e ci rende tristi è che quest’opera, così come tante altre simili, dovrebbe ricevere un posto d’onore nella letteratura locale, essere promossa dalle istituzioni culturali e non, che pure vi sono nella città di Menfi, ma che paiono obliarsi in un ingiustificabile sonno delle menti e delle braccia.
Diceva un incomparabile filosofo ottocentesco dal nome quasi impronunciabile che “chi non è memore del suo passato, non è degno del suo futuro”.
Concordo in pieno.
Ed allora, che ne dite, per esempio, amici dell’Istituzione Culturale Federico II^ di svegliarvi e di… svegliarci?
Non abbiamo solo bisogno di festeggiare il vino di Menfi (con una mega festa-fiera che pare sia costata centomila euro al giorno) ma anche e soprattutto la nostra città ed i menfitani e con loro il nostro passato, le nostre tradizioni, la nostra civiltà, duramente colpita da eventi naturali e storico-politici che ne hanno violentato le radici antropiche e offuscato la memoria collettiva.
Il vino fa sicuramente buon sangue, ma ubriaca i sensi ed intorpidisce la mente.
Ed oggi, più che mai, abbiamo bisogno di rimanere svegli.
By M.

lunedì 2 luglio 2012

L'ULTIMO HACKER di GIOVANNI ZICCARDI: LIBERTA' E PASSIONE NEL CYBERSPAZIO



Di seguito il link alla mia recensione de "L'ultimo hacker" di Giovanni Ziccardi pubblicata su "LEGGI.OGGI.IT". 
Mi sono gustato il libro tutto per intero dalla prima all'ultima pagina. 
Il romanzo, ben costruito, introduce il lettore nell'universo-hacker, molto più vicino di quanto comunemente si creda e, per questo, con risvolti estremamente inquietanti e pericolosi.
Una nuova dimensione del legal thriller. 
Ecco il link: 

Saluti, by M.