Un pugno nello stomaco. Dei benpensanti, degli ipocriti, degli indifferenti. Storie vere, narrate con maestria. Roba da far accapponare la pelle. Moorhouse non concede sconti a nessuno. Le informazioni che ho sull'autore mi parlano di una persona seria, attendibile, ma a leggere il libro pare che tutto sia frutto della fantasia di un emulo di S. King. E invece no. E' tutto vero. Vampirismo, cannibalismo, cadaveri squartati, riti orgiastici collettivi, rock, punk, musica a tutto volume e via sino al prossimo cadavere. Di uomo, di donna, di bambino. Non importa.
La geografia dell'orrore satanista è universale: spazia dalla Svezia, all'Europa, all'America.
Il delitto, feroce, barbaro, crudele, senza-senso, non ha confini.
Penso che la lettura di un libro come questo deve sopratutto fare riflettere i genitori e tutti coloro che hanno responsabilità educative. Parlo dei professori, dei docenti, degli assistenti sociali, dei psicologi, degli educatori delle comunità.
Un ragazzo che cresce come un disadattato, un adolescente violentato e privo di valori, una ragazzina sbandata tra prostituzione e droga...Anime perdute, che galleggiano nel mare della solitudine e del disagio esistenziale.
Sono tutti dei potenziali assassini, killer seriali senza freni inibitori.Treni che corrono lungo i binari di una lucida follia omicida.
E satana potrebbe essere solo un pretesto. Un terribile pretesto.
Saluti M.
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