venerdì 19 luglio 2024

TRUMP, L’UOMO DELL’ANTIPROVVIDENZA

 


Abbiamo ascoltato tutti (o quasi) il gran discorso che Trump ha fatto alla convention del partito repubblicano americano. Ho sentito commenti entusiasti, lui si è definito graziato da un miracolo divino, ha chiamato a raccolta i “patrioti” americani ed ha sciorinato la sua panacea per risolvere in quattro e quattr’otto i problemi del mondo, guerre comprese.
A tutti è sembrato un discorso pacificatore, unionista, moderato.
A me no.
Trump non può smentirsi: è un suprematista, razzista e profondamente autoritario e tendenzialmente menefreghista rispetto al resto del mondo (America first va letto nel senso che il primato dell’America coincide con i suoi interessi autarchici). Né più né meno di un dittatore qualsiasi, come Putin ed altri governanti pazzoidi in giro per il mondo che, in nome di guerre più o meno sante, fanno terrorismo, invadono paesi, sterminano popoli.
Trump ha attaccato gli immigrati, tacciati di essere tutti delinquenti senza mezzi termini, ha detto che come suo primo atto chiuderà i confini con muri e trivelle. Ha detto che ricatterà le nazioni ritirando i contributi economici se non si allineano alla sua volontà.
Trump si è scagliato contro la Corea del Nord, i sommergibili della Russia, ed altre amenità e pazzie in nome della Great America, della Grande America ovverossia gli Usa, piegati alla sua volontà che – a quanto pare – è in grado di governare il mondo.
NO, caro ciuffone Trump, non è la Provvidenza che ti ha salvato dall’odio che tu stesso hai generato come tutti i dittatori. Guardati la storia. I dittatori sono figli del diavolo e prima o poi fanno sempre una brutta fine. Perché si nutrono di violenza, menzogna e di deliri di onnipotenza.
Trump dice che Putin durante la sua presidenza (2017/2021) non ha invaso l’Ucraina.
Falso, guardati la storia.
Putin nei suoi 23 anni di dittatura ha instaurato un regime del terrore e non ha mai smesso di fare guerra: Georgia, Cecenia, Kazakistan, Siria, Transnistria, eccetera, per non parlare dell’invio di milizie in Africa a fomentare guerriglie. Approfittando del ritiro americano in Siria (sotto il presidente Trump), Putin ha sterminato chi doveva sterminare e nel 2019 ha concluso un patto di ferro con la Turchia, paese Nato, per la leadership nella regione.
Putin ha solo una logica (e centinaia di migliaia di morti sulla coscienza): o ci si sottomette a lui oppure distrugge tutto e tutti.  E dal 2014 che la Russia agita le acque in Ucraina, dopo l’invasione “pacifica” della Crimea. La guerra nel Donbass è da dieci anni che fa morti e stragi.
E tu Trump mentre eri presidente? Ti sei semplicemente girato dall’altra parte. Forse perché speravi che Putin smettesse.
O, magari, eri troppo impegnato a tentare il colpo di stato, assaltando il palazzo del tuo parlamento. Alla faccia della democrazia.
Sto tranquillo. Perché tu non avrai mai il coraggio di contrastare la Russia o tantomeno la Cina sull’espansionismo bellico. Li lascerai fare, troverai accordi commerciali protezionistici, strepiterai sulle merci cinesi farlocche offerte a basso costo. Ma alla fine, purché non tocchino i tuoi interessi commerciali, farai finta di nulla se moriranno popoli e l’ordine mondiale verrà sovvertito. Purché avvenga fuori dai confini degli Stati Uniti.
I dittatori, purtroppo, ragionano così. Non facciamoci illusioni.
C’è una cosa di buono nella storia: che i dittatori non durano sempre e con le loro gesta esecrande sono destinati a lastricare l’inferno. E, questo, è l’unico dato certo che ci conferma, caro Trump, l’esistenza di una vera, autentica Provvidenza.
Viva l’America, sì, ma non quella di Trump.
By Michele Barbera


Nessun commento:

Posta un commento