Di fronte ho le immagini degli attentati nello Sri Lanka. Poi le macerie dell'incendio di Notre Dame, ed ancora le stragi di cristiani in Nigeria. Ancora guerre, conflitti, catastrofi. Un mondo dilaniato, percosso, offeso.
Che senso ha, mi chiedo, celebrare la giornata del libro? Di qualcosa che rappresenta l'apice della intelligenza umana, quando la barbarie sembra aver preso il sopravvento?
O piuttosto, forse, di fronte a questi angoscianti interrogativi, la giornata del libro, della cultura, dell'informazione, del progresso vero, reale e buono, rappresenta l'ultimo baluardo della civiltà?
Siamo custodi di questo mondo, non i padroni, come insegna quel vecchio proverbio indiano e come dovrebbe suggerire la nostra saggezza.
Ed invece, assistiamo alla stupidità dell'orrore, che celebra i suoi riti selvaggi con le guerre, con il terrorismo vigliacco e sanguinario. A ciò si aggiunga la miopia del profitto che saccheggia la Natura come se si trattasse di uno scaffale di un qualsiasi supermarket.
La Terra è una e uniche solo le vite degli uomini che l'abitano.
Un messaggio forte, chiaro, universale: RISPETTO.
Rispetto per noi, per gli altri, per ciò che ci circonda.
Penso che se questa Giornata del Libro ha un senso, questo deve essere racchiuso in questa magica parola: RISPETTO. Che deve echeggiare nelle coscienze di tutti gli uomini, senza differenza di idee, sesso o religione.
Rispetto, che unisce gli uomini di tutte le culture, che diffonde la conoscenza ed il desiderio di stare bene con gli altri.
E che i libri siano i nostri compagni fedeli nel cammino di pace dell'umanità.
By Michele Barbera
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