Diciamocelo pure: è dura abbandonare certi stereotipi, come quello
della donna debole e sottomessa. E quando non basta il pregiudizio, o qualche "acuta" prescrizione divina, allora si fa strada la violenza, bestiale e feroce, per ristabilire una supremazia fra sessi che non c’è mai stata realmente. O, se
lo è stata, non è mai stata rassegnata. Le grandi rivoluzioni della storia dell’umanità
sono sempre state contrassegnate, checché se ne dica, da grandi figure
femminili.
Nell’Islam, la religione fondata da Maometto il 27 del mese di ramadan
dell’anno 610 d.c., le donne hanno vissuto una condizione inferiore, dettata
più dalla “interpretazione” del Corano che dalla lettera del Corano stesso. Lo
scrittore e studioso del Corano Hamza Roberto Piccardo afferma che L’uomo e la donna sono due realtà
complementari imprescindibili l’una dall’altra. Se così non fosse, Allah
(gloria a Lui l’Altissimo) non avrebbe formato Eva dalla costola di Adamo,
avrebbe fornito entrambi i generi di apparati riproduttivi completi ecc.
Poi, però, si perde, affermando che, comunque, “l’uomo è superiore”. Punto. Diciamo piuttosto che
l’uomo ha ammantato la sua supremazia adducendo anche le “illuminazioni”
religiose a pretesto.
Ma ciò non ha impedito, nel mondo islamico, alle donne di conquistare
gli spazi pubblici e la leadership che per secoli le è stata negata. E non sto
parlando di Rawya Ateya, eletta nel 1957 al Parlamento dell'Egitto, prima
parlamentare donna del mondo arabo o di Benazir Bhutto, primo ministro del
Pakistan dal 1988 al 1990 e dal 1993 al 1996, né di Tansu Çiller, primo
ministro della Turchia dal 1993 al 1996 o di Megawati Sukarnoputri, presidente
dell'Indonesia dal 23 luglio 2001 al 20 ottobre 2004.
Sto parlando di una rivoluzione che parte dal basso, dalla donna
comune che rivendica il suo ruolo e la sua libertà sia come individuo che nella
conduzione della società.
Così come nel caso di Teegan, figlia
18enne dell’attentatore Khalid Masood che si è rifiutata di obbedire agli
ordini del padre: convertirsi all'Islam e indossare il burqa. In polemica
con il 52enne killer di Westminster, la ragazza si è presentata ad una serata
per studenti con un abito scollato.
In questo semplice gesto sta una forza scatenante che da sola può
sconfiggere realmente ogni estremismo radicale. Più degli eserciti. Più delle
bombe. È la forza delle idee, del buon senso, dell’essere liberi e rispettare, al contempo, la libertà degli altri. E questo a dimostrazione, ancora una volta, che il
futuro dell’Islam è sempre più donna. Brava Teegan!
By Michele Barbera