Fa bene, ogni tanto, occuparsi di qualcosa che fa
intravedere un lumicino di speranza nel buio del degrado politico nazionale.
Il Senato ha approvato il ddl che ha istituto la festa del
17 Marzo.
Un colpo d’ala della politica che invita al rispetto delle
istituzioni, della nostra storia, e – perché no – al tanto bistrattato
patriottismo.
Essere italiani significa anche questo: riconoscersi in
valori, idee, simboli, canti, consacrati sull’altare dei sacrifici dei nostri
partigiani, dei nostri eroi risorgimentali, delle nostre grandi figure politiche,
dei ragazzi che in questo momento difendono i valori propugnati dall’Italia nelle
lontane terre del Medio Oriente e dell’Asia centrale.
Un pensiero va anche ai due marò ingiustamente detenuti in India.
L’Italia è stato ed è un paese forte. Grazie agli Italiani.
Ed è giusto che le nuove generazioni apprezzino, con lo studio
ed il dovuto rispetto, i valori ed i simboli su cui si fonda la nostra Patria.
L’inno di Mameli non è solo una canzonetta da cantare allo stadio
quando la Nazionale
fa gol.
I suoi versi trasudano il sangue di millenni di lotte, di giovani
morti, di vite offerte nelle trincee per unire la nostra Penisola e per liberarla dal giogo e dal dominio
straniero.
Condivido appieno l’istituzione di questa Festa Nazionale ed
invito tutti a celebrarla con l’attenzione e, scusate, la devozione che
richiede.
Non sarà la polemica sterile di qualche groppuscolo pseudo-politico,
inutile, vacuo ed antipatriottico, ad offuscare la gloria della nostra storia. Si
ricordino, questi vermiciattoli della politica, che se loro, con le loro idee
balzane possono sedere in un Parlamento e dare sfogo alle loro cretinerie
antipatriottiche, rubando e mangiando nello stesso piatto dove sputano, lo
possono fare perché si trovano in un Paese libero e democratico.
Si ricordino costoro della grande lezione di Voltaire:
“Non condivido le tue idee, ma mi batterò sino alla morte affinché tu le possa esprimere”: il sacrificio dei nostri eroi di ieri e di oggi serve anche
e soprattutto a salvaguardare la libertà, oltre che nostra, anche di costoro.
W L’Italia.
By M.
Hai pienamente ragione. Però, il torto è degli elettori che hanno votato emeriti imbecilli e mangiatori ad ufo come parlamentari. L'etica politica non può essere una questione personale...
RispondiEliminaCiao, Carmen