La nostra coscienza ha dei limiti? La legge, l'autorità ha limiti? La vicenda di Vincent Lambert "condannato" a morire di fame e di sete "per non farlo soffrire" ha del paradossale. La Francia che spesso si erge, senza esserlo richiesta, a paladina della "morale", alla fine scopre nei fatti di essere immorale e di costruirsi alibi giuridici per nascondere la triste realtà di un omicidio di stato.
No. Non è eutanasia quella di Vincent Lambert, una "dolce morte".
No. Lo hanno condannato a morire di fame e di sete. Semplicemente.
No. Lo hanno condannato a morire di fame e di sete. Semplicemente.
E' tortura e sofferenza, né bastano i sedativi e chissà quale altra porcheria per renderlo insensibile.
Fanno così pure in America, sapete?
Quando iniettano nel condannato a morte, oltre il veleno anche il sedativo "per non farlo soffrire".
Ma qui è peggio. Perché Vincent è innocente, assolutamente innocente.
Non ha nessuna colpa o crimine da scontare.
Ma qui è peggio. Perché Vincent è innocente, assolutamente innocente.
Non ha nessuna colpa o crimine da scontare.
Penso allo strazio di un padre e di una madre, rassegnati di fronte a questa violenza di stato (con la esse minuscola).
Vorrei che Vincent prima di spegnersi guardasse negli occhi il suo carnefice. Un ultimo sguardo. Prima di lasciare questo mondo che lo ha condannato a morire. Un ultimo sguardo che segni per sempre chi ha avuto il coraggio di ergersi a giudice della coscienza.
Leggo la storia di un'infermiera Kristina Hodgetts, "abituata" a sospendere gli alimenti e l'acqua a pazienti terminali per farli morire.
Sino a quando non toccò a lei.
Toccò a lei di rimanere in coma per diverso tempo e solo l'ostinazione del marito riuscì a salvarla dai suoi colleghi che volevano "terminarla".
Da quando si è ripresa è diventata una fiera oppositrice della "dolce morte" e delle scelte che spesso vengono fatte sulla pelle di persone indifese che non possono più esprimere la loro opinione ed affermare il loro diritto alla vita.
Speriamo che i medici e gli infermieri che stanno "assistendo" Vincent non debbano mai provare sulla loro pelle l'esperienza che ha vissuto Kristina Hodgetts.
Allora sì che sarebbe molto, ma molto diverso.
By Michele Barbera