Una storia quasi quarantennale (la sezione è stata fondata nel luglio
del 1977), quasi seicento donatori tra ordinari ed occasionali, centinaia di
donazioni all’anno, screening gratuito per le malattie cardiovascolari e gli
esami di sangue, un’organizzazione efficiente con macchinari all’avanguardia,
volontari entusiasti di dare il proprio contributo ad una causa fra le più
nobili.
Ecco il patrimonio che Menfi rischia di perdere nel silenzio più
assoluto e nella negligenza più totale.
Da tempo i locali dell’AVIS, sia pure angusti, sono ubicati in presso
l’istituto scolastico Palminteri. Da tempo si reclamano locali adeguati alla
recente normativa che prevede l’osservanza di alcune elementari norme igienico-sanitarie e di maggiore
comfort per gli operatori e gli stessi donatori.
Da tempo vi è una sotterranea guerra a “scaricabarile” tra i tecnici
dell’ASP , la dirigenza dell’AVIS di Menfi e la stessa amministrazione.
Una guerra colpevolmente silenziosa che però doverosamente non può
sottacersi alla cittadinanza. A Menfi siamo bravi a perdere “per strada” pezzi
delle istituzioni che poi si traducono in perdita dei servizi e degrado
cittadino, oltre che disagio per gli utenti. Ed in campo sanitario, purtroppo,
gli esempi nel passato si sprecano.
Qual è il problema? I locali. Che per la verità ci sarebbero e da
tempo sono stati individuati nei locali dell’ex-Dispensario di Corso dei Mille.
Una struttura che potrebbe facilmente essere adeguata ma che i soliti e
pirandelliani “inghippi” burocratici non rendono disponibile. E ciò a fronte
della disponibilità della Dirigenza della locale Sezione AVIS ad affrontare
anche i costi di adeguamento della struttura. Che potrebbero poi essere
facilmente dedotti da un eventuale canone di locazione che l’ASP potrebbe
pretendere.
Ma la domanda più angosciante è un’altra: a chi giova? Chi ha
interesse a perdere la Sezione AVIS di Menfi, una Sezione che – in termini di
donazioni – ha sempre avuto standard qualitativi e quantitativi d’eccellenza?
Non è una vergogna che la Sezione debba chiudere ed il “de profundis”
venga scandito in un silenzio che
agghiaccia le coscienze di centinaia di volontari che periodicamente si
sacrificano per compiere l’altissimo dovere della donazione?
Ditelo ai feriti d’urgenza, a chi si deve operare, a chi ha
disgraziatamente bisogno di infusioni e trasfusioni periodiche. E poi ci si
lamenta della carenza di donazioni e della carenza di sangue! Vergogna! Lo dico
e lo ripeto.
Faccio appello a nome di tutti i donatori (che anonimi sono e anonimi
vogliono rimanere nel rispetto dello
spirito dell’AVIS) perché l’amministrazione ed il consiglio comunale (di cui
fanno parte nomi di primo piano della Dirigenza dell’AVIS di Menfi):
SVEGLIATEVI! La vostra inerzia, il vostro sonno uccide!
Altrimenti avrete sulla coscienza questo ennesimo scempio e
sciacallaggio consumato sulla pelle di ignari cittadini che soffrono e che hanno
bisogno di questo servizio, perpetuato da volontari, che ha qualificato negli
anni e qualifica la Città di Menfi. Non
siate ipocriti quando parlate di progresso sociale e di qualità della vita. Non
blaterate su questioni vuote quando sono in gioco vite umane che dipendono solo
da scartoffie burocratiche e da arzigogoli artificiosi. Qua è in gioco la vita
di tante persone sofferenti, bambini, donne, uomini la cui esistenza dipende da
un gesto d’amore e da un impegno sociale.
Sono sicuro che il Comune di Menfi ha mezzi ed uomini per affrontare
adeguatamente il problema con l’ASP e, se del caso, come in passato, siamo
sempre pronti ad offrire il nostro contributo in termini di idee, mezzi e
disponibilità.
Non fate trascorrere inutilmente il tempo. Perché, mai come in questo
caso, è questione di vita o di morte!